4. Istanbul- l'ultimo risveglio in barca

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Erano le prima luci dell'alba, ed il sole estivo iniziava a fare capolino dall'oblò della camera. Can era già sveglio. Amava svegliarsi presto, fare un po' di esercizio, una doccia e poi una bella colazione... è sempre stata una sua abitudine, ma da quando era sposato con Sanem aveva una ragione in più per alzarsi presto. Aveva già fatto esercizio, la doccia e si era rimesso disteso sul letto con la schiena appoggiata alla testata del letto guardando beato Sanem che dormiva. Era una delle cose che amava fare di più. La sera precedente con la storia della sorpresa, erano andati a letto tardi. Erano stati a lungo al telefono con Mihiriban per i preparativi, e Sanem quella mattina non era poi così tanto un uccellino mattiniero. Can approfittò di quell'occasione abbastanza rara, per notare ogni dettaglio, ogni espressione di quell'angelo che dormiva beato di fianco a lui, cullato dal dondolio delle onde. Ogni volta che la guardava memorizzava nella sua mente ogni piccolo particolare di quel viso angelico. Se sorrideva nel sonno, se si imbronciava... se mormorava qualcosa... Can da quello, capiva perfettamente se e cosa stesse sognando. In quelle occasioni, Sanem si trasformava proprio in una bambina, indifesa e dolcissima. Stava dormendo a pancia in sù fino ad un minuto prima, ma in un attimo si girò sul fianco sinistro rivolgendo il volto verso di lui. Alcune ciocche, nel voltarsi le coprirono il viso e Can non potè resistere alla tentazione di prenderle, e spostarle con delicatezza affinchè lui avesse la visuale libera sul suo faccino. Sistemò le ciocche in modo da incorniciare quel visino così dolce, e con gesti lenti e delicati le accarezzò la testa. Sanem nel sentire quel tocco, sorrise dolcemente nel sonno e si avvicinò a Can, per appoggiare la testa sul petto di suo marito. Lui con gesti automatici, le accarezzò i capelli e si abbassò su di lei per baciarle la testa. Il suo profumo lo inebriava. Tutte le volte si chiedeva come poteva essere tanto fortunato. Più volte disse a sé stesso che quella era la pace, la felicità... avrebbe voluto rimanere così per sempre. Sospeso in questi momenti infiniti.

Secondo ciò che avevano concordato con Mihiriban, avrebbero attraccato al molo della tenuta verso le 10,30 del mattino. Era l'ora perfetta, perchè Mihiriban era in agenzia con il resto della squadra e loro non sarebbero stati assaliti da nessuno. Avrebbero avuto tutto il tempo per sistemarsi a casa e riprendere un po' l'abitudine con la terra ferma. Nessuno li avrebbe disturbati. Dal punto in cui si trovavano adesso, avevano circa 1 ora di navigazione per arrivare al molo. Erano molto più vicini di quanto tutti quanti credevano! Persino Mihiriban. Mentre rifletteva su tutto ciò, Sanem iniziò ad agitarsi un po' nel sonno. Per quanto clinicamente stesse bene, portava ancora con sé alcuni effetti collaterali dovuti all'assunzione delle medicine prese durante il suo periodo più buio. In quei due anni di matrimonio, i casi in cui si agitava nel sonno, erano quasi spariti del tutto, ma raramente accadeva. Bastava un piccolo incubo e lei iniziava ad agitarsi e tremare come un uccellino.... proprio come le aveva detto Nihat a suo tempo. Ma Can aveva capito che la cura migliore in quei casi era proprio la sua presenza. Perciò nel momento in cui lei iniziò a mormorare il suo nome nel sonno... le accarezzò la schiena con movimenti continui e la coccolò, stringendola ancora più stretta a sé. Il tremore si sarebbe placato solo se avesse sentito la sua vicinanza. Perciò mormorò piano piano: "Shhh... Sanem va tutto bene, io sono qui al tuo fianco, non ti lascio."

"Can... Can..." lo chiamò lei agitandosi nel sonno.

Can la tranquillizzò: "Dormi tranquilla abbiamo ancora tempo prima di partire."

Sanem piano piano si tranquillizzò, il tremore si affievolì fino a sparire completamente e si riaddormentò profondamente.

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Ciao lettore :)

Grazie per aver letto il quarto capitolo. 

Al prossimo!

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1. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora