40. La cameretta

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Finita la festa e salutato tutti, Can trascinò Sanem per mano, verso casa.

"Can perché mi stai trascinando?" le chiese.

"Vieni, c'è una cosa che devo mostrarti." rispose lui.

"Cosa? Cos'altro hai in serbo per me? Così mi vizi!" rispose.

"Mh, mi piace viziare mia moglie." disse Can baciandola improvvisamente.

"Can? Sei euforico stasera! Che succede?" chiese.

"Sono felice. Sono sempre felice con te, ma stasera ho un motivo in più per esserlo." ammise.

"Hai preso un amico per Haydut al rifugio per animali!" esclamò di punto in bianco lei con gli occhi scintillanti di gioia.

"Mh? Stai cercando di indovinare? Ok. No, non è un amico per Haydut." rispose Can facendola entrare in casa con una giravolta.

"Mh...cos'altro potrebbe essere allora.... Ah! Le foto del viaggio! Ti sei deciso a farmele vedere!" rispose lei pensandoci su.

"Mh, no, ma ci sto lavorando." le rispose.

"Ancora? Ma quanto ancora dovrò aspettare per vederle! Quando i nostri figli andranno all'università e io e te saremo vecchi?" le rispose perentoria.

"Ah, esagerata! Abbi un po' di pazienza e vedrai!" esclamò lui.

"Ok. Ma sbrigati!" le disse decisa lei.

"Ok." rispose lui posizionandosi alle sue spalle.

"Che stai facendo?" chiese lei perplessa.

"Adesso ti tapperò gli occhi con le mani, la mise in guardia. Ti guiderò io e tu starai in silenzio. Va bene?" la istruì.

"Va bene." rispose semplicemente lei ammutolendosi.

Fece ciò che aveva detto e la guidò in fondo al corridoio, davanti ad una porta, quella a sinistra della loro camera. L'aprì senza farsi sentire. La fece entrare e all'orecchio le sussurrò: "Sei pronta?"

"Ah, quindi posso parlare adesso?" chiese lei.

"Si." rispose lui.

"Ok, allora sono pronta." esclamò.

Can tolse le mani dagli occhi di Sanem. Lei li aprì piano piano e si guardò intorno.

"La cameretta dei piccoli!" esclamò. "Ma quando... quand'è successo tutto questo?"chiese scioccata.

Aveva la bocca spalancata. Guardò Can che sorrideva della sua espressione. Ne approfittò per farle una foto. Davanti a sé c'erano i tre lettini già montati e sistemati, con ognuno le loro tendine e il nome intagliato nel legno, appeso alla parete.

Ancora senza parole, si avvicinò ai lettini e guardò dentro. Notò alcuni dettagli che la fecero commuovere. Le copertine erano ricamate con i simboli dei loro nomi. In uno, le onde del mare, in un altro le stelline, e nell'ultimo una piccola fiamma proprio come aveva sempre voluto lei. Si sporse a toccarle.

"Le ha ricamate tua mamma." le fece sapere Can.

Sanem sorrise commossa. "Immaginavo. Riconosco il suo stile."

Sanem alzò la testa verso le scritte in legno dei loro nomi.

"Le ho fatte io." ammise Can.

"Cosa? Tu? Non ci credo!" esclamò sorpresa.

Lui rispose facendo cenno di sì con la testa.

"Come? Stai mentendo! Come le hai fatte tu? Davvero?" esclamò Sanem incredula.

1. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora