37. Un arrivo inaspettato

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I giorni e le settimane passarono velocemente e Ayhan non si era fatta più sentire. A quanto sapeva, aspettavano che Osman e sua moglie potessero assentarsi dal set. Sanem era un po' dispiaciuta per questo. Nel frattempo, la pancia cresceva e iniziavano anche a sentirsi i primi veri calci. Il fine settimana subito dopo la loro telefonata con Ayhan, iniziarono il trasloco. Sanem dava le direttive mentre Bulut, Deniz, Leyla ed Emre spostavano scatoloni e mobili da una casa all'altra. C'erano anche i genitori di Sanem. Nihat era molto bravo a disfare gli scatoloni, avendo un l'alimentari. E Mevkibe sistemò tutto il necessario in cucina. Era la prima volta che vedevano veramente l'interno di quella casa. Quando sua madre vide la cucina rimase estasiata. Aveva gli occhi a cuoricino. Aveva sempre sognato una cucina professionale come quella, completa di tutto. Non che disdegnasse la sua, eh! Anche quella era grande e accogliente, ma questa, per una cuoca come lei, era proprio un sogno!

Si catapultò subito nel suo mondo. Sistemò pentole, padelle, bicchieri, piatti e tutto il necessario e si mise a preparare una bella cena per tutti. Andò nell'orto dietro casa e con Bulut raccolse un po' di verdura fresca per fare una bella insalata. Sfamò ogni voglia di Sanem. Nihat si occupò del barbecue e così, il fine settimana finì con una bella cena in famiglia e un bel brindisi finale a Sanem e Can e ai loro tre bimbi in arrivo.

Quella sera, quando Can uscì dalla doccia, vide che Sanem era in piedi in giardino con le braccia incrociate e lo sguardo rivolto al cielo stellato. Era un po' giù di morale.

Can la vide e avvicinandosi, prese dal divano del salotto una coperta. Uscì fuori e gliela avvolse sulle spalle.

"Ah... Can?"

"Prendi freddo così." le disse.

"Ah, non sento freddo. Anzi, ho caldo." Sanem si toccò il pancione. "Loro mi scaldano." disse massaggiandola.

"Che fai qui fuori tutta sola?" le chiese.

"Niente... penso. Guarda che stelle che ci sono stasera." rispose lei.

"Si, è vero, si vedono benissimo." ammise lui, poi cercò di tornare sull'argomento.

"Niente, dici... Sei sicura?" chiese guardandola mentre Sanem abbassava la testa.

"Ehi, cos'è questo faccino triste? C'è qualcosa che ti turba?" chiese subito premuroso.

Sanem rispose a testa bassa. "Ecco, sono solo dispiaciuta per Ayhan. Avevo così tanta voglia di vederla. Mi manca tanto. Avrei tanto voluto averla al mio fianco almeno gli ultimi mesi del parto. Mi manca ridere e scherzare con lei. Ho sempre pensato che avremmo condiviso momenti come questo. I momenti più importanti delle nostre vite. Che saremmo state presenti l'una per l'altra. Fisicamente presenti, intendo! Sia nella gioia che nel dolore, ci saremmo sempre state. Ma le vite ci hanno diviso, e per quanto sia contenta per lei, che si sia realizzata e che stia bene... non posso fare a meno di essere triste, se penso che al matrimonio non c'era... e sicuramente non sarà presente neanche al parto." sputò il rospo Sanem.

Can voltò Sanem verso di sé per guardarla negli occhi.

Lei istintivamente cercò rifugio sul suo petto, tra le sue braccia.

"E' che... più ci penso e più questa storia mi fa stare male." confessò.

Can non disse niente, si limitò a stringerla delicatamente a sé, massaggiandole la schiena.

Rimasero così qualche minuto. Can le dette un bacio sui capelli. Poi Sanem si riprese. "Scusami, sto esagerando. Probabilmente sono gli ormoni... e la stanchezza." disse scostandosi dal suo petto. "Meglio se vado a stendermi." disse.

Sanem si alzò in punta di piedi per baciare sulla guancia suo marito, poi lentamente lasciandogli la mano gli disse: " Tu vieni a letto?"

"Ti raggiungo subito." rispose lui.

1. QUESTO E' SOLO L'INIZIO. STORIA DI UN FINALE MAI RACCONTATO (ITA VERSION)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora