Neymar
Parcheggio la macchina nel primo posto libero e scendo velocemente trovandomi davanti l'insegna verde con su scritto "Les fleurs de Pearl" con dei caratteri bianchi e una rosa rossa disegnata accanto.
Sorrido soddisfatto per essere riuscito a rintracciare questo posto, ma non è stato nemmeno tanto difficile, mi è bastato fare qualche telefonata. La fortuna è stata nel sapere come si chiamasse e che il suo negozio avesse parte del suo nome nell'insegna, ed eccomi qua.
Mi sistemo meglio la giacca e infilo il telefono nella tasca dei jeans, per poi aprire la porta dell'elegante negozio. Immediatamente vengo accolto da un profumo intenso di ogni tipo di fiore e, per qualche secondo, mi perdo a osservare questo posto. Il locale non è tanto grande ma è ben sistemato e, per quanto io poco la conosca, mi ricorda lei.
"Che diavolo ci fai tu nel mio negozio?" mi giro immediatamente verso il bancone quando sento la sua voce pormi questa domanda e la vedo avanzare spedita, visto che prima era in quello che credo sia il magazzino "E come diavolo sai che ho un negozio di fiori?"
Trattengo una risata davanti al suo tono infastidito e scioccato e, immediatamente, mi perdo a osservarla. Sembra completamente diversa dall'altra sera, i suoi capelli sono legati all'insù in modo disordinato e indossa una tuta da ginnastica di molte taglie più grandi, cosa completamente opposta dal vestito che indossava al locale. Quello non lasciava nulla alla mia immaginazione, ma devo ammettere che la trovo abbastanza sexy anche con questa felpa e questi pantaloni che le nascondono le curve. La desidero ardentemente, ho in mente così tante immagini di come potrebbe finire tra noi.
"Tratti così tutti i clienti che entrano qua o ti comporti in questo modo solo con me?" decido di stuzzicarla un po', sapendo che si innervosirà, infatti subito le sue gote si colorano di rosso e le sue narici si spalancano "Avevo solo bisogno di un mazzo di fiori, sono capitato qua per caso." uso un tono sarcastico, in modo tale che capisca subito che sto mentendo.
"Vattene via! Troverai i tuoi stupidi fiori in un altro posto, ma non qua. Parigi è piena di fiorai." incrocia le braccia davanti al petto e mi guarda con aria di sfida, anche se capisco lontano un miglio che non si sente a suo agio e sta solo fingendo di essere così spavalda.
Mi avvicino al bancone, trovandomela davanti, e mi appoggio al legno con il fianco, mentre continuo a sorriderle in modo sbilenco e a tratti strafottente. Lei mi osserva attentamente, quasi come se avesse paura che se si perdesse qualche frammento dove io potrei combinare chissà cosa. "Mi serve un mazzo di rose, Pearl."
Trasalisce sentendo che l'ho chiamata per nome e, dopo essersi ripresa, serra la mascella e mi guarda in cagnesco, mentre scuote la testa in segno di negazione. "Ho detto di andartene. Non ho intenzione di servire uno stronzo come te."
Inarco immediatamente un sopracciglio sentendola definirmi 'stronzo' per la seconda volta e, ora, anche io smetto di sorridere. Sono già stufo di questo suo modo di parlarmi, ma esattamente chi si crede di essere? Nemmeno ci conosciamo.
Respiro profondamente e poi mi obbligo a sorriderle nuovamente, come a farle capire che il suo commento non mi ha minimamente toccato. "Mi farebbe piacere sapere cosa ho fatto di così mostruoso per essere odiato così tanto da te! Nemmeno ci conosciamo. E l'altra sera volevo solo offrirti da bere, non volevo approfittarmi di te." cerco di essere pacato e rassicurante, ma il suo volto non accenna a rilassarsi. Mi continua a osservare come se volesse incenerirmi e farmi sparire all'istante.
"Sei proprio assurdo. A me non interessa nulla di cosa avessi intenzione di fare con il tuo maledetto drink offerto, a me interessa solo che sparisca dalla mia vista e che non ti faccia mai più vedere." quasi ringhia, mostrandomi quanto in questo momento sia nervosa. Ma io continuo a non capire perché abbia delle reazioni così esagerate rispetto a ciò che faccio.
Tamburello le dita sul bancone e, in risposta, indico le rose dietro di lei. Non ho intenzione di andarmene senza fare ciò per cui sono venuto fin qua. Non ho intenzione di andarmene senza capire perché questa ragazza faccia così. Sta tormentando i miei pensieri e non posso far sì che questa stupida storia vada avanti così. "Voglio un bellissimo mazzo di quelle."
Per un momento penso mi voglia lanciare in testa il primo vaso che le capita sotto mano, ma alla fine si gira di spalle e, sbuffando come se non ci fosse un domani e fregandosene alla grande che io la senta, si dirige verso le rose e inizia a comporre un mazzo elegante. Io la osservo mentre, con la fronte leggermente corrucciata, taglia i gambi più lunghi e poi sistema le rose su una carta dorata che poi chiude attentamente. Scruto ogni suo singolo movimento e mi rendo conto che più la guardo più mi viene voglia di portarmela a casa.
Completa il mazzo aggiungendo dei piccoli fiori bianchi che non ho idea di cosa siano, poi spruzza un prodotto che rende i petali più lucidi e leggermente brillanti. Dopo aver attaccato il bollino del suo negozio sulla carta, alza lo sguardo su di me, visto che mi ha ignorato per tutto il tempo. "Fanno 85. Spero che ora sarai soddisfatto e te ne andrai."
Afferro il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni e poi le passo la carta per poter pagare. Senza che nemmeno lo faccia apposta, le nostre dita si sfiorano e, per qualche istante, la vedo trattenere il respiro, quasi come se la scarica elettrica che ho sentito io l'avesse percepita anche lei forte e chiara. Beh, allora sotto tutto questo odio che dimostra di nutrire per me anche lei è attratta da me.
Immediatamente scuote il capo e cerca di tornare in sé, per non darmi a vedere quanto sia rimasta scottata da questo piccolo contatto. Non riesco a trattenere un sorriso, cosa che la infastidisce visto che la vedo alzare gli occhi al cielo nel momento in cui mi fa digitare il pin per effettuare la transazione.
"Puoi smetterla di essere così compiaciuto? Ho deciso di venderti le rose solo così sparisci e non mi stressi più." annuisco beffardo sentendo le sue parole e la osservo mentre mi porge il mazzo, ma io metto una mano davanti a me e poi la scuoto, facendole così capire che non ho intenzione di prendere ciò per cui ho pagato.
"Sai bene chi sono, quindi se vuoi contattarmi basta che tu mi scriva un messaggio su Instagram e sarò lieto di rispondere e di portarti, magari, a cena fuori." le parlo sorridendo, mentre rimetto il portafoglio in tasca "I fiori li ho comprati per te, sono tuoi." le regalo un occhiolino e un cenno di saluto con la mano, poi faccio per andarmene, senza aggiungere altro, ma sento i suoi passi dietro di me e, subito dopo, la sento tenermi per la manica della giacca.
Mi giro all'istante nella sua direzione e osservo la sua mano che mi tiene fermo, così molla immediatamente la presa con fare imbarazzato, poi incrocia nuovamente le braccia al petto e mi osserva come se volesse incutermi paura. "Non voglio i tuoi stupidi regali. Prenditi i tuoi fiori e poi sparisci, senno..." si interrompe a metà, quasi come se non sapesse come continuare, perciò io le lascio qualche secondo, poi avvicino maggiormente il viso al suo, agganciando i suoi occhi.
Ora i nostri nasi quasi si sfiorano, mentre sulle mie labbra nasce un sorriso sarcastico "Senno?" la incalzo sussurrando, mentre lei si limita a guardarmi dritto negli occhi. In questo momento ogni briciolo di rabbia sembra svanito dal suo sguardo, sembra che la sua mente stia percorrendo pensieri lontani. In questo momento sembra quasi che non mi odi assolutamente. "Senno nulla, Pearl. Tieniti i fiori e apprezza il mio regalo, aspetto che mi contatti."
Le lancio un ultimo sguardo e poi esco fuori dal negozio, senza aspettare una sua reazione o una sua risposta. Non so come mai, ma ora mi sento molto più rilassato. Forse per il semplice fatto che è bastato che entrassimo in contatto per vederla cambiare umore e vedere che non le sono totalmente indifferente, forse per il semplice fatto che aver compiuto questa mossa oggi mi fa ben sperare che presto riuscirò ad avere a che fare con lei in tranquillità... e magari riuscirò anche a portarla a letto e a togliermi di dosso questo desiderio che mi fa nascere ogni qualvolta la ho davanti.
Credo davvero che presto avrò sue notizie e questo mi fa sentire rilassato e compiaciuto. Ho fatto un passo avanti e mi sembra di essere in vantaggio e avere la palla tra i piedi, lei non potrà resistermi per sempre.
Nota: 19:58 ehi raga, finalmente eccomi con un nuovo aggiornamento.
Ney è riuscito a trovare il negozio di Pearl e ha deciso di darle fastidio, ed è convinto di aver smosso qualcosa in lei. Secondo voi è vero? Cosa ne pensate? Aspetto commenti.
Vi auguro una buona serata. Baci, Ele🤍
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Il regalo di una notte|| Neymar
FanfictionPearl è una ragazza come tante altre, ha una semplice famiglia che la ama e la appoggia nelle sue scelte, una migliore amica che la sostiene come una sorella e gestisce un piccolo negozio di fiori. Per staccare un po' la mente, una sera decide di an...