19. Giudizio

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Neymar

Osservo Pearl che, leggermente sdraiata sul mio letto, attorciglia una ciocca di capelli intorno all'indice della mano destra, mentre con la sinistra si regge la testa e poi si gira verso di me.
È ancora completamente nuda, solo un leggero lenzuolo la copre appena sotto la vita, e ora ha lo sguardo puntato su di me. Vedo i suoi occhi verdi brillare e mi rendo conto di essere felice di vederla, per la prima volta, mostrarmi le sue emozioni.

"Tra poco devo andare, Ney." mi informa con un filo di voce, mentre molla i capelli e avvicina la mano sul mio braccio, per potermi accarezzare. "Per quanto mi piacerebbe continuare a stare con te, devo tornare a casa. È già tardi, e poi ho lasciato chiuso anche il negozio per tutta la sera." ride rendendosi conto di aver completamente dimenticato il suo lavoro e io sorrido immediatamente vedendola così spensierata.

"Beh, sei stata piuttosto distratta." alludo a ciò che è successo tra noi, muovendo le sopracciglia maliziosamente e regalandole un occhiolino. "Comunque va bene, anche se anche a me piacerebbe restassi qua, potresti dormire con me." non so perché lo dica, un'altra volta le parole mi escono da sole dalla bocca, è sempre così quando sono con lei... non sono abitudinario nel chiedere di restare con me a qualcuna dopo aver fatto sesso, ma con lei è diverso, e lo so bene.

Scuote il capo e si avvicina a me, coprendosi il seno con il lenzuolo. La osservo completamente rapito e sorrido, aspettando che faccia la sua mossa. I miei occhi cadono sulle sue labbra e, istintivamente, mi inumidisco le mie, desiderando di assaporarle ancora, come se non ci fosse un domani. Non sono ancora stanco di lei, vorrei rifarla mia ancora e ancora.

"Sei maledettamente attraente." sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca e devo mettere tutta la mia buona volontà per starla a sentire e non eliminare la distanza tra noi "Ma io lo so che ne sei consapevole, lo vedo da come cammini, da come sorridi, da come ti passi la mano tra i capelli... lo so, Ney, che ti rendi conto di attirare tutti gli sguardi ammirati e so anche che questo ti piace da morire. Solo spero che, stavolta, per te non sia questione di dimostrare chissà cosa, perché mi piaci davvero, nonostante abbia cercato di tenerti lontano e di combattere l'attrazione che provo per te, e mi piacerebbe se ci continuassimo a incontrare anche ora che abbiamo fatto sesso."

Mi sento un ragazzino mentre ascolto le sue parole, la mia bocca si piega all'insù, senza che riesca a controllarla, e non posso negare che quello che dice mi fa davvero molto piacere. Desidero sentirle dire questo dal primo momento che sono stato al suo negozio, perciò come potrei fingere che non mi fa nessun effetto?

Poso la mano destra sul suo viso e faccio aderire le mie labbra alle sue, baciandola immediatamente con foga e bisogno, mentre accarezzo la sua gamba con la sinistra. Sento delle scosse elettriche, proprio come quando l'ho spogliata in soggiorno, espandersi su tutto il mio corpo.

Non so cosa mi stia succedendo, ma non riesco a combattere queste sensazioni che provo con lei. È qualcosa che va al di là della complicità che c'è tra noi durante il sesso, è molto di più, qualcosa che prima di ora non ho mai provato e che mi fa tentennare e, a momenti, mi fa sentire sciocco come non mai.                                                                                                                                                   

Ho sempre il controllo di ogni cosa, la maggior parte delle volte, ma non ora. Io, al momento, non so controllare i miei sentimenti e non so fermare l'uragano che mi investe quando Pearl mi è accanto.

Lei, senza darmi il tempo di elaborare, mi fa stendere sul letto e poi si posiziona sopra di me. Io spalanco gli occhi e sorrido capendo che stiamo per rifarlo ancora, per l'ennesima volta. Penso che potrei continuare ancora per ore, non so che effetto mi faccia.

Passa le mani sul mio petto e abbassa la testa per potermi parlare all'orecchio "Ammetto che è ancora meglio di come ricordassi." mi regala un'occhiata maliziosa poco dopo, poi mi permette di entrare nuovamente in lei e, con il cuore ancora più leggero per averla sentita aprirsi così con me, disconnetto la mente e mi godo solo il momento tra noi.

*****

Pearl

"Hai qualcosa di strano." alzo lo sguardo verso Maggie sentendola parlare e le lancio un'occhiata interrogativa, per poi continuare a comporre il mazzo di fiori che mi è stato commissionato "Non lo so, sembri più rilassata. C'è qualcosa che non so?" tenta di utilizzare un tono normale, ma un pizzico di durezza la tradisce. Sembrerebbe quasi che abbia un'idea e mi stia accusando velatamente.

Poso le forbici sul bancone e punto i miei occhi su di lei, analizzandola attentamente. Ha l'espressione seria e, leggermente, nervosa, ma non ne capisco il perché. "Ok Maggie, che ti prende? Puoi parlarne chiaro e tondo."

"Ah sì? E perché tu non mi parli apertamente allora? Ieri sono venuta qua e non ti ho trovata e non mi hai ancora dato una spiegazione, anche se lo immagino comunque." alza gli occhi al cielo e si trattiene dall'alzare la voce, ma io, invece, non mi trattengo dallo sbuffare sentendo le sue parole.

"Ero con Neymar, ok?" lo dico come se non ne potessi più delle sue frecciatine "Eravamo insieme e siamo stati a casa sua."

Spalanca la bocca sentendo le mie parole e mi lancia un'occhiata malefica, scuotendo il capo con aria amareggiata. "Sei stata a casa sua, Pearl? Ma non hai imparato nulla da quello che ti ha fatto? Sembrerebbe di no. Spero che tu non ci sia andata a letto." non le rispondo e lei strabuzza gli occhi ancora di più, realizzando come sono andate le cose ieri. "Davvero? Ci sei andata già a letto? Dopo tutto... no Pearl, non ti sto capendo. Non volevi vederlo, poi decidi di dargli una possibilità e ora, di già, ci vai a letto?"

"Scusami? Perché mi stai trattando in questo modo?" non capisco perché sia così dura con me. Comprendo mi voglia aiutare, ma non comprendo perché mi stia attaccando in questo modo fin troppo irruente "Se ci ho fatto sesso, è perché ho sentito di potermi fidare di lui. Maggie, non sono una bambina." glielo ricordo con tono altrettanto duro, mentre una risata nervosa abbandona la sua bocca.

"No? A me sembra di sì. Basta che lui riappaia nella tua vita e subito perdi la ragione." mi punta un dito contro e io alzo lo sguardo al soffitto, sentendomi sopraffare dalla rabbia. "Non puoi essere egoista in questo modo. Lo sai bene, vero?"

Mi passo le mani tra i capelli, tirandoli all'indietro, e annuisco leggermente, sospirando. "Non ho bisogno che tu me lo dica, lo so bene." non ha senso che mi parli in questo modo. Non posso dimenticare nulla, per me sarebbe impossibile, perciò non vedo perché questo suo atteggiamento fin troppo scorbutico. "Non accetto che tu mi dica queste cose, sai bene ciò che ho passato e dovresti sapere che, se ho deciso di fare questo passo con lui, ho valutato ogni aspetto."

Non sono un'incosciente, so prendere le decisioni più giuste e so come proteggere me stessa e le persone della mia vita. Non sono una bambina. Sono adulta e mi so comportare da tale, da un bel po' di anni ormai.

"Secondo me, lui offusca tutto. Quando c'è di mezzo lui, non sei obbiettiva." scuote la testa con fare amareggiato e, prima che abbia la lucidità di ribattere una frase di senso compiuto senza che la rabbia parli per me, afferra il suo zaino ed esce dal mio negozio nervosamente, senza aggiungere altro.

Per qualche secondo resto immobile, a fissare il punto in cui è sparita, poi mi obbligo a tornare in me, respirando profondamente e cercando di calmarmi, per scrollarmi di dosso la sensazione orrenda che mi ha colpito a causa della mia migliore amica.

Penso abbia davvero esagerato stavolta. Nonostante possa sforzarmi di comprendere le sue ragioni, non penso di meritare un trattamento del genere. E poi, dice a me di non comportarmi da bambina, e poi mi attacca e se ne va, senza darmi il tempo di spiegarmi e di farle capire come mi sento.

Io le sono davvero grata per essermi stata accanto sempre, soprattutto in questi anni, ma davvero sono stufa di essere giudicata, certamente non accetto che si aggiunga anche la mia migliore amica alla lista di chi parla di me senza mettersi nei miei panni.

Il regalo di una notte|| Neymar Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora