Neymar
Sorrido osservando Pearl pulirsi le labbra e trattenere una risata, visto che ha il boccone pieno, dopo che finisco di raccontarle una delle mie figure di merda più epiche. "Vedi, sono abbastanza simpatico, hai fatto bene ad accettare di pranzare con me." le schiaccio un occhiolino, dopo aver parlato, mentre lei beve un sorso d'acqua prima di rispondermi.
"Di te mi piace la modestia, sai?" mi deride scherzosamente, facendomi ridacchiare "Dovrei essere io a dirti che sei simpatico, non dovresti dirtelo da solo."
Inclino appena il capo e la osservo con un sorriso furbo, annuendo appena. Mi piace l'atmosfera che si è creata tra noi dopo il bacio di ieri e mi piace come il suo modo di fare, nei miei confronti, sia cambiato. Quasi non mi sembra nemmeno la stessa persona. "Ma tu non me lo dici, perciò faccio io."
Allungo una mano verso il suo viso e le accarezzo delicatamente la guancia destra, facendo impigliare i nostri occhi e, immediatamente, la mia mente inizia nuovamente a viaggiare senza che riesca a trattenerla. Questa ragazza mi manda fuori di testa e ogni cosa che fa, ogni gesto, ogni sua espressione, è maledettamente sexy per me. Forse non si rende nemmeno conto, ma ha un potere non indifferente tra le mani, sono certo che molti uomini farebbero di tutto per poterla avere.
"A cosa stai pensando?" la sua domanda mi distrae dai miei pensieri "Eri serissimo, non è da te." cerca di alleggerire l'atmosfera, sono certo che anche lei senta la tensione tra noi ogni volta che ci sfioriamo o anche solo guardiamo. Non può non sentirla, è palese.
"Solo a quanto sei bella." decido di tenere per me i pensieri più perversi, almeno per il momento, non voglio metterle fretta. Direi che è già tanto ciò che sono riuscito a ottenere, visto che fino a ieri nemmeno voleva vedermi.
Lei sorride appena, ma si morde il labbro per nascondermelo, mettendo su una finta espressione apatica, ma a me fa davvero piacere aver visto una sua reazione seppure piccola. "So che non hai pensato solo questo, ma non indagherò oltre perché ho un po' paura dei tuoi pensieri."
"Allora sai già cosa ho pensato, altrimenti non parleresti così." le rispondo, mettendo su un'espressione maliziosa "Vuoi sapere se hai indovinato o no?"
Mi fissa intensamente per qualche secondo e, proprio mentre penso che mi stia per chiedere di smettere e cambiare discorso, annuisce seriamente. "Dimmi, anche se so che me ne pentirò."
Mi alzo dalla mia sedia e mi avvicino a lei, mettendo la mano sinistra nella sua coscia e abbassandomi per essere alla sua altezza, visto che è seduta. Sfioro le sue labbra con le mie, poi le parlo sottovoce, agganciando i suoi occhi verdi e iniziando a muovere il pollice in senso orario nella sua gamba coperta da un paio di jeans neri e stretti.
"Mi mandi fuori di testa. Mentirei se dicessi che non ti desidero da morire e odio non ricordare nulla di ciò che già abbiamo condiviso." decido di essere il più sincero possibile, sperando che apprezzi e che anche questo sia sinonimo della serietà che ho con lei e per lei "Solo il bacio che ci siamo dati, mi ha fatto provare troppe cose... e non posso controllare i miei pensieri quando mi sei vicina."
La vedo boccheggiare per qualche secondo, forse per l'intensità del momento o per la nostra vicinanza, ma comunque mi godo l'effetto che le sto facendo.
"Ney, non dobbiamo correre." anche lei sussurra e io annuisco, lasciandole un bacio nell'angolo della bocca. Dovrebbe essere un bacio casto, ma so che questo contatto non ha nulla di casto. "Sei in prova."
Le sue parole mi fanno ridacchiare, ma non per male, bensì perché sembra stia cercando di convincere se stessa piuttosto che me. So che sta combattendo ancora con i suoi pensieri e per questo ringrazio che abbia anche solo deciso di pranzare con me.
"Non correremo infatti. Non faremo nulla senza che tu ti senta pronta. Non voglio uscire con te solo per portarti a letto. Te l'ho detto, ho intenzione serie." e questa è la realtà. Il fatto che vorrei portarmela a casa e farla mia, non significa che non aspetterò il momento giusto e non mi godrò le piccole e semplice cose che lei deciderà di regalarmi nel frattempo.
Le stampo un bacio sulla bocca e faccio per allontanarmi per tornare a sedermi, ma lei prontamente mi afferra il polso e poi si alza in piedi. La osservo mentre posa le mani sul mio viso e poi fa scontrare le nostre bocche. Mi bacia con foga e passione e io devo davvero concentrarmi per mantenere il controllo. Forse non ha ben capito l'effetto che mi fa.
La faccio indietreggiare fino a farle posare le spalle al muro e ringrazio mentalmente che abbia chiuso a chiave la porta del negozio prima di pranzo, così possiamo avere la nostra privacy.
Dopodiché rispondo al suo bacio con altrettanto bisogno, mentre le sue dita passano leggere sul mio petto coperto da una felpa. Basta questo piccolo gesto per farmi sentire delle scosse di elettricità.Io poso una mano sul muro, mentre l'altra la portò alla base del suo collo e la tengo ferma mentre le nostre labbra si muovono insieme in modo perfetto. Si muovono sempre più frenetiche, come se non desiderassero altro che incontrarsi ancora e ancora.
Improvvisamente, quando il fiato ci viene a mancare, lei sposta la bocca dalla mia e si alza sulle punte per poter sfiorare il lobo del mio orecchio. Lo tira appena con i denti, poi mi lascia su un piccolo bacio. "Penso che questo ti faccia capire che anche tu fai lo stesso effetto a me, ma comunque ci andremo cauti. Devo capire se posso fidarmi di te."
Sussurra con la voce affannata dal bacio e dal momento, mentre io annuisco incapace di dire qualsiasi cosa di senso compiuto. Passo l'indice leggero sul contorno del suo viso, poi le stampo un ultimo bacio sulle labbra prima di allontanarmi e poter riprendere pienamente l'uso della mia coscienza.
"Infatti ora è meglio smettere o non penso di riuscire a fermarmi poi..." le faccio un occhiolino allusivo e lascio che questo mio modo di fare, forse un po' strafottente e sicuro di me, spazzi via l'intensità e la serietà del momento che abbiamo appena condiviso.
La vedo arrossire appena, ma cerca di nascondersi tra i lunghi capelli scuri che oggi ha tenuto sciolti, per non darmi a vedere, ancora una volta, quanto effetto le faccia.
"Ok, devo ammetterlo, questo pranzo non è poi così male come pensavo..." sorrido davanti al suo tono ricco di sarcasmo, mentre torno a sedermi sulla mia sedia in modo scomposto "sei abbastanza di compagnia, Neymar."
Le punto un dito contro come se avessi scoperto chissà quale soluzione, mettendo su un sorriso furbo e compiaciuto. "Allora ammetti che ti piaccio un po', eh?" la stuzzico leggermente, sapendo già che la risposta è affermativa visto il bacio che ci siamo appena scambiati "Ammetti che apprezzi la mia presenza e ti senti molto fortunata ad avermi qua."
"Non esagerare ora." alza gli occhi al cielo, tornando a sedersi davanti a me e tenendo gli occhi puntati sui miei. Anche il contatto visivo con lei mi fa uscire di testa.
"Non esagero, so che è così. Tranquilla comunque, non dirò a nessuno che sei caduta vittima del mio fascino." scoppio a ridere dopo aver parlato, facendole chiaramente capire il fatto che sto scherzando. Lei cerca di rimanere seria, ma riesce solo per qualche secondo prima di scoppiare anche lei in una fragorosa risata, mentre scuote la testa debolmente.
"Ok, fammi continuare a mangiare prima che ci ripensi e ti cacci via lanciandoti il cibo appresso." taglia un involtino primavera a metà e inizia a mangiare, sorridendo sorniona per quello che ha detto, sapendo lei stessa che non ha nessuna intenzione di fare una cosa del genere.
Per qualche secondo resto fermo a osservarla. A osservare il suo modo semplice di fare. A osservare la sua naturale bellezza. A osservare la pace che si è creata tra noi. A osservare come riusciamo a scherzare in modo così naturale. Per qualche secondo mi fermo a pensare a cosa sarebbe successo se quella notte di anni fa non me ne fossi andato dopo aver fatto sesso con lei... magari l'avrei conosciuta più profondamente o magari allora non avrebbe funzionato come ora che siamo più adulti e maturi...
Scuoto la testa liberandomi di tutti questi punti di domanda, poi decido di cambiare argomento e di trovare qualcosa che mi permetta di conoscerla maggiormente e ci faccia entrare ancora di più in sintonia.
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Il regalo di una notte|| Neymar
FanfictionPearl è una ragazza come tante altre, ha una semplice famiglia che la ama e la appoggia nelle sue scelte, una migliore amica che la sostiene come una sorella e gestisce un piccolo negozio di fiori. Per staccare un po' la mente, una sera decide di an...