Neymar
Posteggio la macchina davanti al suo negozio e abbasso appena il finestrino per poter vedere bene, visto che la pioggia incensante mi bagna i vetri e mi impedisce una chiara visuale.
Pearl appare immediatamente davanti ai miei occhi e la osservo mentre abbassa la saracinesca e poi si guarda intorno come a valutare il modo giusto per spostarsi da sotto le tettoia e bagnarsi il meno possibile. Sono arrivato giusto in tempo.
"Ti serve un passaggio?" abbasso il finestrino maggiormente e alzo la voce in modo tale che mi senta, sovrastando il rumore del traffico e del temporale.
I suoi occhi verdi guizzano immediatamente verso di me e quasi le orbite le escono fuori appena realizza che sono io, poi mette su il solito cipiglio infastidito che le nasce ogni qualvolta le sono accanto. "No." risponde seccamente, mentre continua a rimanere immobile e guarda un punto indefinito davanti a sé, pensierosa.
"Dai, è solo un passaggio. Ho capito che non vuoi cenare con me, ma almeno sali in macchina o rischi di inzupparti." glielo propongo con gentilezza, cercando di non farmi nuovamente innervosire dal fatto che abbia ignorato il mio messaggio. Pensavo rispondesse, anche solo per mandarmi a fanculo, invece mi ha proprio ignorato. Non ho mai conosciuto nessuna così.
"Preferisco bagnarmi dalla testa ai piedi e prendermi una polmonite piuttosto che salire in macchina con te." starnutisce subito appena finisce di parlare e io inarco un sopracciglio, sorrido maliziosamente per il suo tono di voce poco convincente. Che non voglia salire in macchina con me è chiaro, ma che voglia beccassi un accidente lo escludo.
Sbuffo leggermente, appena mi balena in mente un'idea, poi decido di farlo prima di cambiare idea. Rialzo il finestrino, visto che le fastidiose gocce stavano bagnando l'interno dell'auto, poi apro lo sportello e scendo, per poterla raggiungere.
Bastano i pochi metri dall'auto al negozio a farmi ritrovare zuppo, ma non do peso alla cosa e mi posiziono davanti a lei, sotto la stessa tettoia. "Avanti, non sono mica un maniaco." lei alza gli occhi al cielo sentendo le mie parole, ma incrocia le braccia al petto e mi ignora, senza nemmeno guardarmi "Pearl, sul serio, voglio solo essere gentile."
Ride nervosamente, senza nessuna traccia di umorismo, mentre scuote il capo. "Vattene."
Faccio per risponderle, nonostante non abbia assolutamente idee per farle accettare questo maledetto passaggio e capire, magari, anche che diavolo le prende in mia presenza, ma vengo distratto dalla grandine che inizia a scendere prepotente dal cielo. Nemmeno a farlo apposta, pare che qualcuno lassù mi stia dando degli aiuti extra per raggiungere il mio scopo.
"Ok, non ti interessa della pioggia, ma io non penso che tu voglia camminare sotto la grandine." Le rivolgo un sorriso furbo, mentre i suoi occhi verdi vengono attraversati da un lampo di ira che non riesce a nascondere minimamente. "Sali in macchina e non farti pregare."
Posso quasi vedere i meccanismi del suo cervello lavorare velocemente in cerca di una soluzione che non implichi accettare il mio aiuto, ma poi sbuffa in maniera frustrata e arresa. Ancora prima che apra bocca so di avere appena vinto la mia prima battaglia contro di lei.
"Dannazione, ok. Accetterò il tuo passaggio, ma poi mi starai alla larga per sempre." mi punta un dito contro con fare minaccioso e io mi limito a lanciarle un sorrido enigmatico, per poi dirigermi in auto.
Mi accomodo sul mio sedile e grazie all'aria condizionata la mia temperatura corporea inizia a ristabilirsi immediatamente. Dopo qualche secondo, lo sportello del lato passeggero si apre e Pearl si accomoda, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. Ma non importa, che sia dentro questa auto con me è già un grande passo avanti.
Sorrido soddisfatto, senza riuscire a trattenermi, poi tolgo il cambio automatico dalla modalità parcheggio e, dopo essermi assicurato che nessuna macchina stia passando, metto la freccia e mi imbocco in mezzo al traffico.
Accendo la radio a un volume basso, tanto per fare da sottofondo, poi inizio a tamburellare le dita sul volante, seguendo il ritmo della canzone brasiliana che è nella mia playlist di Spotify. Adoro sentire musica mentre guido, mi rilassa anche quando rimango imbottigliato in mezzo alle auto.
"Puoi smetterla?" sbotta Pearl, attirando la mia attenzione. Io mi giro a guardarla e la vedo indicare le mie mani "Smettila di seguire il ritmo, quel rumore è snervante."
"È snervante il rumore o è snervante che lo faccia io?" la provoco un po', facendole poi l'occhiolino, mentre lei mi guarda con espressione quasi schifata. Penso che nessuna donna mi abbia mai riservato un simile trattamento. Ecco perché penso che ci sia qualcosa sotto se lei fa così.
"Sì, fatto da te è ancora più odioso." non si limita certamente nelle parole e non si preoccupa minimamente di pesarle o di pensare che possa risultare maleducata e irrispettosa. "Non so perché abbia accettato di salire su questa dannata auto. Sono passati cinque minuti e già non sopporto più di respirare la tua stessa aria in pochi metri quadrati."
Scuote il capo come se fosse pentita di essere qui, ma io non mi faccio scoraggiare certamente da questo. Ora che ho la possibilità di parlarle, non mi farò spaventare da questo tono. "Sei pentita oppure temi che stando così vicina non riuscirai a continuare a fingere che non sei attratta da me?"
Trasalisce sentendo le mie parole e mi guarda immediatamente come se fossi impazzito all'improvviso. Ammetto che il suo sguardo mi fa sentire, per pochi secondi, a disagio. "Preferirei non fare più sesso per il resto della mia vita che finire con te."
Nonostante la sua frase mi dia molto fastidio, decido di usare la mia arma preferita, il sarcasmo. "Non sai quello che ti perdi."
Lei arriccia le labbra e il naso, come se fosse nauseata, poi sposta lo sguardo iniziando a osservare le auto in coda davanti a noi. Non penso usciremo presto da questo ingorgo, anche perché con il brutto tempo il traffico di Parigi peggiora notevolmente.
"Sei un pallone gonfiato. Mi chiedo chi ti abbia fatto credere di essere così fantastico e impeccabile in tutto quello che fai." parla come se fosse una bambina indispettita "Sei solo montato... non ho altre parole, non così carine almeno."
Io non ho mai creduto di essere il migliore in tutto o di saper fare ogni cosa alla perfezione. So di avere dei difetti, dei limiti e di non essere bravo in molte cose. Ma è sempre più facile giudicare le persone per quello che appaiono, per quello che viene raccontato dagli altri, senza soffermarsi a vedere come sono davvero. Ma ancora una volta, nonostante tutto, opto per essere provocatorio senza mostrare il mio reale stato d'animo. "Potrei darti una dimostrazione pratica del fatto che le mie non siano solo parole al vento, Pearl."
Serra gli occhi e si massaggia le tempie con le dita, mentre io trattengo una risata per le sue espressioni esasperate. "Non è possibile, sei proprio un porco."
Scoppio a ridere definitivamente, senza riuscire a controllarmi più, e lei mi lancia un'occhiata fulminea. Ovviamente non accenno a smettere, anche perché la sua rabbia è veramente esilarante, così lei alza il volume della radio, come per coprire il suono della mia risata, poi si mette comoda nel sedile, ma stando ben attenta a tenersi a distanza da me.
Io osservo ogni suo movimento, trovandola terribilmente sexy anche in questo momento in cui non sta facendo assolutamente nulla, ma poi sposto l'attenzione sulla strada appena il traffico si sblocca un po' e possiamo avanzare.
Non so cosa succederà durante questo viaggio, ma sono certo che sarà qualcosa di molto produttivo. Pearl non mi può tenere a distanza per sempre, e il fatto che abbia accettato il passaggio è un chiaro segnale. Inoltre penso che se una persona ti è indifferente, non la odi ciecamente come invece lei fa con me... perciò sono sicuro che ho davvero una grossa possibilità di entrare nella sua mente.
Nota: 02:50 aggiornamento notturno come una volta... ecco a voi il nuovo capitolo. Che ve ne pare? Vi sta piacendo la storia?
Vi auguro una buonanotte/buongiorno. Baci, Ele🤍
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Il regalo di una notte|| Neymar
FanficPearl è una ragazza come tante altre, ha una semplice famiglia che la ama e la appoggia nelle sue scelte, una migliore amica che la sostiene come una sorella e gestisce un piccolo negozio di fiori. Per staccare un po' la mente, una sera decide di an...