Pearl
Tengo la mano di Denis stretta tra la mia, mentre lui mi guarda con i suoi occhioni verdi, con fare annoiato.
È già un quarto d'ora che siamo fermi qua e lui sta iniziando a lamentarsi, e devo dire che mi sto innervosendo anche io, visto che Neymar è in ritardo.
Come si può fare tardi all'appuntamento in cui devi conoscere tuo figlio? Come? Davvero non lo capisco. Prima mi tratta di merda perché gliel'ho tenuto nascosto e poi ci lascia per strada ad aspettare. Chi lo capisce? Al momento vedo su di lui fin troppa ipocrisia."Mamma, ho fame." il bambino si massaggia il pancino e io gli sorrido dolcemente, lasciandogli una carezza sul viso.
"Aspettiamo ancora cinque minuti e poi andiamo a mangiare qualcosa al bar, ok? Vorresti un panino e magari le patatine?" lui annuisce immediatamente davanti alle mie domande e i suoi occhi si illuminano all'istante, felice della mia proposta. Sono felice che abbia accettato di mangiare, visto che negli scorsi giorni ha avuto la febbre e fargli mangiare anche solo un boccone è stata un'impresa.
Lancio un'occhiata al mio telefono, giusto per controllare se abbia avvisato del suo ritardo, ma non c'è nessuna traccia di lui. Sbuffo nervosamente e, proprio mentre sto per avvisare Denis che possiamo andare al bar, la voce del brasiliano mi fa voltare di scatto.
Saluta in modo cordiale, ma guardandomi con freddezza e ribrezzo, poi punta lo sguardo su Denis e un sorriso vero e dolce gli nasce sulle labbra. "Ciao piccolo..." Denis alza lo sguardo su di me, come a chiedermi chi sia, così io mi abbasso alla sua altezza e gli accarezzo la pancia e poi indico Ney con un cenno del capo.
"Amore, lui è un amico della mamma, puoi salutarlo tranquillamente." gli sorrido e lui muove appena la testa, poi porge la piccola mano a Neymar, facendomi quasi sciogliere quando mi rendo conto che si ricorda che gli ho insegnato come ci si presenta.
L'attaccante ridacchia davanti al gesto del bambino e poi gli stringe la mano con aria seria e si presenta a sua volta "Piacere, mi chiamo Neymar, il tuo nome quale è?"
"Denis."
"Oh Denis che bel nome, ti piace il gelato?" il bambino annuisce davanti alla domanda di Neymar, ma io mi intrometto scuotendo la testa.
"Non è il caso che mangi roba fredda perché aveva mal di gola questi giorni e un po' di febbre." l'attaccante mi guarda come se la mia presenza e le mie parole gli recassero fastidio, poi annuisce solamente senza rispondermi nulla, e si rivolge nuovamente a mio figlio.
"Allora piccolo, cosa ti piacerebbe mangiare?"
"Le patatine fritte." risponde lui prontamente, sorridendo dolcemente. Neymar ricambia immediatamente allo stesso modo, mentre alza il pollice in su per far capire al bimbo che avrà ciò che ha chiesto.
"Andiamo campione." gli porge la mano e, ancora una volta, Denis guarda me per chiedermi il permesso, e io annuisco, così lui si affida completamente a Neymar.
Io resto qualche passo indietro a guardarli, giusto il tanto per non essere invadente e lasciare che il brasiliano possa parlare con lui in pace, senza sentirsi soffocare o senza sentirsi osservato da me.
Sorrido senza riuscire a trattenermi quando vedo Denis camminare tranquillamente accanto a lui, e la mia mente si perde a pensare quante volte ho immaginato questo momento in passato. Ogni qualvolta che succedeva mi ripetevo sempre che ero una sciocca e che lui non avrebbe mai fatto parte della vita del bimbo. Mi ripetevo sempre che sognare non servisse a niente, perché se non ero riuscita a contattarlo quando ero incinta, non aveva più senso pensarci, invece il destino mi ha smentito.
Neymar è stato rimesso sulla mia strada e, nonostante ora non abbia nessuna intenzione di stare con me, sono felice che Denis possa provare a costruire un rapporto con lui. È suo padre e meritava di conoscerlo.
Spero davvero che vada tutto bene e che diventi per lui un punto fermo durante la sua crescita e per il resto della sua vita.La felicità di mio figlio conta più di ogni cosa. Indipendentemente da quello che dice Maggie, io non sono egoista da pensare solo a me, io vengo sempre dopo quando si parla di Denis, è sempre stato così e sarà così per sempre.
*****
Osservo padre e figlio mentre si salutano con un piccolo abbraccio, poi lascio che Denis vada con mia madre su nell'appartamento, mentre io incrocio le braccia al petto e mi giro verso di Neymar.
Abbiamo passato qualche ora tutti e tre
insieme, anche se io spesso mi sono isolata per lasciare loro spazio e perché mi sentivo in più sotto lo sguardo freddo del brasiliano. Ora ci ha riaccompagnato a casa a ogni costo perché voleva stare ancora un po' di tempo con Denis, e ammetto che trovo questo molto dolce."Ok, ora che lo conosco, ti spiego che voglio essere presente nella sua vita al cento per cento." mi comunica subito lui, senza usare convenevoli "Voglio che stia metà del tempo con me e metà del tempo con te. Voglio avere le giornate in cui mangia a casa e in cui dorme a casa."
Non c'è nessuna traccia di richiesta nel suo tono di voce, direi che il suo è più un tono perentorio. Ma non funziona così, non esiste che prenda solo lui le decisioni che riguardano il bambino.
"Pensi di conoscerlo perché l'hai visto oggi per qualche ora?" chiedo scioccata "Non hai idea di come sia fatto, devi prima imparare a conoscerlo davvero e poi potremo parlare di questa tua richiesta."
Ride nervosamente e scuote la testa come se non fosse per nulla contento delle mie parole "Richiesta?" sembra quasi scioccato dalla parola che ho deciso di usare "Non ti ho fatto nessuna richiesta."
"Era un ordine allora?" ribatto nervosamente, mentre la sua espressione rimane apatica "Sappi che non me ne frega dei tuoi ordini, io non faccio quello che dice nessuno. Ti ripeto che io so cosa è bene per mio figlio, perciò finché non riterrò che è giusto fare come dici tu, si farà come dico io."
"Mi chiedo come non abbia capito prima che persona sei. Denis e io andiamo già d'accordo, per caso hai in mente di portarmelo lontano per farmela pagare di aver smesso di fare sesso con te?" spalanco la bocca davanti alle sue parole ricche di cattiveria e, senza nemmeno accorgermi e controllarmi, alzo la mano per aria e lascio che finisca la corsa sul suo viso.
Sento la mano prudere e vorrei schiaffeggiarlo ancora e ancora. Come diavolo si permette di parlarmi in questo modo? Con chi pensa che ha a che fare? "Vaffanculo, sei solo un pallone gonfiato che pensa che il mondo giri intorno a lui. Mi fa male vederti così perché provo qualcosa per te, le tue parole mi feriscono, ma me ne frego, e sai perché? Perché ho passato tante cose e non mi lascio annientare da uno stronzo come te. Tu vedi a senso unico. Ti interessa solo il tuo punto di vista e non ti sforzi minimamente di pensare che io abbia solo avuto paura di parlarti del bambino. No, tu non pensi, tu spari a zero come se fossi una qualunque e non mi avessi detto di amarmi poco tempo fa. Per questo provo pena, ma sappi che non farò in modo che tra te e Denis vada male solo per questo, non sono questo tipo di persona, ed è ora che te lo metti in testa. Detto questo, ci sentiremo poi per quando avrai piacere di rivedere il bimbo. Buona serata, Neymar."
Smetto di parlare e mi rendo conto di avere il fiato corto per la rabbia che ho usato. Poi mi giro di spalle e, senza dargli il tempo di metabolizzare o ribattere, entro dentro il mio palazzo.
Sento una sensazione sgradevole pungermi nel bel mezzo del petto, ma continuo a fare le scale, lasciando che la delusione e il dolore non mi condizionino. Mi ripeto che mi parla in questo modo solo perché è furioso, anche se questo non lo giustifica, in modo tale da non dover accettare di aver perso solo tempo con lui.
Farebbe molto più male la consapevolezza che lui usa la parola "amore" in modo leggero e che in realtà non prova davvero qualcosa di reale per me. E forse è una mia debolezza raccontarmi che quando mi ha confessato i suoi sentimenti era sincero, ma mi aiuta davvero.
Arrivo nel pianerottolo del mio appartamento e respiro profondamente per calmarmi e cercare di archiviare momentaneamente ciò che è successo giù, in modo tale da avere un sorriso sul viso da poter regalare a mio figlio, la cosa più importante della mia vita.
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Il regalo di una notte|| Neymar
FanfictionPearl è una ragazza come tante altre, ha una semplice famiglia che la ama e la appoggia nelle sue scelte, una migliore amica che la sostiene come una sorella e gestisce un piccolo negozio di fiori. Per staccare un po' la mente, una sera decide di an...