Neymar
Lancio uno sguardo alla mia destra ed esamino attentamente Pearl che, da circa dieci minuti, sta battendo il piede sul tappetino e sta in silenzio. La grandine ora sembra quasi aver finito di scendere, ma la pioggia non ne vuole sapere nulla di cessare, e per fortuna aggiungerei. Ho come l'impressione che se smettesse anche solo per un secondo, lei aprirebbe lo sportello e scapperebbe dalla mia auto.
"Hai fame? Sennò conosco un bel posticino qua vicino dove cenare, nel frattempo che il traffico si sblocca." glielo propongo senza nessuna traccia di malizia, mentre lei si gira verso di me lentamente e poi mi fulmina con lo sguardo, mentre mi squadra con aria nervosa.
"Bravo, ci hai provato. Però preferisco soffocare con i cracker che ho in borsa piuttosto che andare a mangiare con te in qualche posto." mi rivolge un sorriso falso, mentre io scoppio a ridere sentendo le sue parole.
"Sei sicura di non avere istinti suicidi? Oggi è già la seconda volta che dici che metteresti a rischio la tua vita piuttosto che stare con me." la pizzico, facendole arricciare il naso per il fastidio, così rincaro la dose "Se vuoi possiamo andare da me e posso aiutarti a rilassarti un po'." uso un tono malizioso, alzando e abbassando le sopracciglia più volte, e osservo la sua reazione.
Per un secondo sembra bloccarsi, mentre mi osserva attentamente e, proprio come stamattina, i suoi occhi sembrano restare incastrati nei miei, ma poi muove appena il capo e torna in sé, lanciandomi uno sguardo assassino. "Che schifo che mi fai." quasi piagnucola mentre guarda fuori dal finestrino "Ma perché ho accettato di salire nella tua auto? Non avrei dovuto."
Resto un attimo interdetto dal suo tono di voce disperato come se davvero fosse pentita di essere seduta accanto a me e l'avessi portata al limite della sopportazione. Ma ancora non riesco a capire a cosa siano dovute queste reazioni così esagerate. Non mi sembra di averle fatto chissà cosa, ho solo fatto qualche battuta per farla sciogliere un po' visto che sembra essere adagiata su una lastra di ghiaccio pronta a spezzarsi.
"Scusa, ma perché non mi dici una volta per tutte che diavolo hai contro di me? Io ci provo a capire e a essere carino con te, ma giuro che sei impossibile." alzo la voce lasciando fuoriuscire tutta la frustrazione che mi sta provocando questa storia sin dal primo momento che l'ho incontrata al locale. Non ho più intenzione di subirmi i suoi atteggiamenti strani, sono stato fin troppo paziente e gentile.
Lei si volta verso di me e mi guarda come se non avessi nessun diritto di urlare. Beh, lei può dirmi tutto quello che vuole e io devo semplicemente subire in silenzio? Non sono mica un burattino. "Tu provi a essere carino? Ma vaffanculo. Tu provi solamente a infilarti nelle mie mutande." anche lei alza la voce, lasciandomi un po' scioccato per essere stata così tanto diretta.
"La prima volta che ti ho offerto da bere mi hai trattato di merda." ribatto nervoso "Mi spieghi che cosa ne sapevi delle mie intenzioni? Hai una palla di cristallo che ti svela il futuro o riesci a leggere nella mente delle persone? Dovresti scendere dal piedistallo su cui ti sei messa da sola e capire che giudicare le persone senza conoscerle non è proprio una cosa carina da fare." abbasso il tono volutamente, sapendo quanto sia snervante sentire qualcuno riprenderti in modo calmo durante una discussione.
La osservo mentre si passa la mano sul viso e respira profondamente come per riprendere pieno controllo della sua pazienza, ma dal modo nervoso in cui agita la gamba penso che non ci stia riuscendo nemmeno un po'. Quando poi posa nuovamente i suoi occhi su di me, capisco che è ancora più urtata di poco fa.
"Sei solo un coglione che pensa di potersi fare tutte solo perché sei il grande Neymar. E poi non ti permettere di fare la paternale a me, perché io non ti giudico a caso. Dio, ma perché sei così deficiente e perché hai deciso di tornare a rompermi le palle? Voglio solo che tu sparisca." lo dice quasi con le lacrime agli occhi e la voce che trema, mentre io analizzo le sue ultime parole... 'hai deciso di tornare?' che cosa intende con 'tornare'?
Io schiaccio l'acceleratore in modo leggero visto che le macchine davanti hanno avanzato un po', poi stringo il volante tra le mani sentendomi sempre più confuso e stranito da tutto questo e dai suoi comportamenti. "Io non penso di poter fare sesso con ogni donna sulla Terra, io volevo solo essere gentile con te." ok, avrei voluto pure ottenere qualcosa in più, ma non l'avrei mai obbligata a fare niente se dopo quel maledetto drink mi avesse rifiutato, invece lei si è comportata di merda dal primo istante.
"Eri talmente ubriaco quella notte che non ricordi nulla." lo dice con estrema delusione, mentre io mi acciglio. Ma che diavolo dice? Avevo bevuto solo un drink quando mi sono avvicinato da lei al bancone. "Non sto parlando di qualche sera fa." precisa, capendo la mia confusione.
"Vuoi rendermi partecipe di ciò di cui stai parlando o cosa?" la incalzo, mentre lei ride senza nessuna traccia di umorismo e posa il suo sguardo, ancora una volta, fuori dal finestrino. Sta in silenzio per un po', ma proprio mentre sto per parlarle, inizia a raccontare. Finalmente, oserei dire.
"Una notte di cinque anni fa, tu eri a Parigi da poco e io ero in un locale a festeggiare il compleanno di una mia compagna di classe. Mi hai notata, ci hai provato con me e mi hai offerto da bere." per un attimo una strana sensazione si espande in me, ma sto zitto mentre la sto ad ascoltare "Come vedi non sei cambiato, il tuo metodo di approccio è sempre lo stesso. Comunque io ero lusingata dai tuoi complimenti, ma non volevo cedere perché sapevo che eri famoso e che una come me non avrebbe mai avuto una storia con uno come te... ma hai saputo convincermi e siamo andati in una stanza d'hotel. Abbiamo fatto sesso e poi io mi sono addormentata. Quando mi sono risvegliata, la mattina, tu non c'eri più. Te ne sei andato senza dirmi nulla e mi sono sentita uno straccio. Non immagini l'imbarazzo quando sono andata alla reception per rendere la chiave e mi hanno detto che avevi pagato tutto tu... mi sono sentita sporca, come se mi avessi pagato per aver fatto sesso con te." solo in questo momento si gira verso di me e vedo i suoi occhi luccicare, mentre un gran senso di colpa mi colpisce in pieno.
Ora ogni cosa sembra avere più senso, i suoi comportamenti sembrano avere più senso, mentre mi maledico mentalmente e mi chiedo come sia possibile che non ricordi nulla di lei o di quella notte. Non è stata certamente l'unica a cui ho fatto una cosa del genere, e purtroppo non mi dice nulla il suo racconto, si mischia a tutte le volte che l'ho fatto. Ma al momento mi vergogno terribilmente e vorrei sprofondare per non dover dire qualcosa e per non vedere l'odio trasparire dai suoi occhi verdi.
"Mi dispiace... davvero. Non ho scusanti per una cosa del genere. Però mi dispiace davvero, sempre che possa servire a qualcosa che te lo dica." nel mio tono di voce non c'è più nessuna traccia di malizia o strafottenza, ma solo reale pentimento. Vorrei che capisse che davvero provo schifo per me stesso in questo momento, ma so che non mi crederà... ovviamente. Ho già fatto abbastanza danni nei suoi confronti.
"Non me ne faccio nulla delle tue stupide scuse. Voglio solo che mi accompagni a casa, visto che hai insistito tanto, possibilmente in silenzio, e che poi tu sparisca per sempre dalla mia vita." continua a fissarmi, come in attesa di una mia risposta, mentre io mi limito a fare un cenno affermativo con il capo e poi sposto lo sguardo davanti a me, osservando un punto indefinito.
Sospiro pesantemente e non riesco a scacciare via questo senso di colpa che mi ha colpito con le sue parole. I suoi sentimenti sono trasparsi chiaramente mentre raccontava, e non possono lasciarmi indifferente.
Non posso assolutamente lasciar cadere così la questione, accompagnarla e poi sparire un'altra volta... devo inventarmi qualcosa per rimediare a ciò che ho fatto in passato.
Nota: 19:32 ehi raga, ecco a voi un nuovo aggiornamento. In questo capitolo vediamo che finalmente Pearl gli racconta il perché non lo sopporta, e vediamo lui sentirsi in colpa. Cosa accadrà ora?
Aspetto commenti. Buona serata, baci, Ele🤍
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Il regalo di una notte|| Neymar
FanfictionPearl è una ragazza come tante altre, ha una semplice famiglia che la ama e la appoggia nelle sue scelte, una migliore amica che la sostiene come una sorella e gestisce un piccolo negozio di fiori. Per staccare un po' la mente, una sera decide di an...