26. I piedi in testa mai

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Neymar

Spengo la televisione, stufo di osservare le immagini muoversi sotto i miei occhi senza nessun senso, dopodiché lancio quasi il telecomando sul divano con rabbia e fastidio.

È passato qualche giorno da quando ho scoperto del bambino, ed è esattamente da quel giorno che non vedo e non sento Pearl. Nonostante ciò, però, continuo ad avere una fortissima rabbia e non riesco a gestirla per nessuna ragione al mondo.

Ci provo. Provo a ragionare con lucidità, ma mi torna sempre in mente il fatto che sia stata con me per un mese senza dirmi di avere un figlio. Come ha potuto? Come può una persona nasconderti qualcosa di così grande? Non riuscirei mai a mentire a qualcuno a cui ho detto "ti amo", ma lei l'ha fatto.

Perciò mi sorge spontaneo chiedermi se davvero sia innamorata di me o se la sua sia solo una vendetta per averla lasciata sola quella notte e per non esserci stato durante la crescita del bambino.

I ragazzi mi ripetono in loop che dovrei parlarle e smetterla con questo atteggiamento di chi vorrebbe solo tenerla lontana, ma la verità è che non riesco, non ce la faccio a lasciar perdere questa sensazione sgradevole che sento al ricordo della sua bugia.

Forse mi sto comportando come un ragazzino che non sa come risolvere le situazioni, come un ragazzino che non sa reagire... ma non me ne importa, non voglio averla davanti, non riesco. Inoltre, so che finirei per litigarci, perché la rabbia è talmente tanta che parlerebbe per me. So che userei delle parole poco carine, perché al momento è quello che penso.

Mi sento deluso. Io mi sono innamorato di lei in breve tempo e ho fatto di tutto per entrare nella sua vita, lei non ha fatto nulla se non concedermi il suo corpo. Pensavo ci fosse un legame mentale e sentimentale tra noi, ma a quanto pare per lei è stato solo sesso. Ma quante posso trovarne di ragazze disposte a questo? Tante. Ma io non stavo desiderando questo, io desideravo qualcosa di serio con lei... qualcosa che al momento mi sembra impossibile avere.

Mi sono costruito castelli di sabbia, pensando che sarebbe durata, e poi tutto è crollato alla prima occasione, perché ero io l'unico che voleva formare qualcosa di reale. Ma come ho fatto a essere così cieco? Come ho potuto non rendermi conto che mi stava solo prendendo per il culo?

Sono sempre stato un tipo sveglio, non mi sono mai fatto ingannare da nessuno. Ho sempre avuto un sesto senso per le persone sbagliate, per quelle che si avvicinavano a me solo per la mia fama e il mio nome, ma non stavolta. Stavolta non ho percepito nulla di marcio in lei, forse perché ero così preso dal volerla conquistare prima e dall'amore dopo.

Ma ora cosa dovrei fare? Sì che non voglio più avere a che fare con lei, ma non posso fregarmene del fatto che ho un figlio. Non l'ho fatto quando sono diventato padre ed ero giovanissimo, non lo farò di certo ora.

Sbuffo rumorosamente e mi passo le mani sul viso in maniera frustrata, mentre cerco una soluzione. Qualcosa deve per forza venirmi in mente, la situazione non può restare assolutamente questa. Devo trovare un modo maturo per prendermi le mie responsabilità, ma tenendo comunque Pearl a debita distanza.

Tra me e lei non potrà mai più esserci nulla. E l'ha deciso lei.

*****

Pearl

Faccio avanti e indietro nel negozio, inventandomi robe da fare pur di non restare con le mani in mano ad aspettare, finché sento il campanello sopra la porta suonare, segno che qualcuno sta entrando.

Prendo un bel respiro profondo, cercando di scaricare un po' di ansia, poi mi giro verso l'ingresso. I miei occhi si posano sul brasiliano e nel mio stomaco si scatena un intero zoo, accompagnato da una stretta al cuore. Mi fa davvero male vederlo qua e vedere il suo volto teso e nervoso. Mi guarda con indifferenza e sufficienza e mi rendo conto che non sono assolutamente pronta a questo confronto.

Quando mi è arrivato il suo messaggio dove mi chiedeva di parlare, sono stata investita da diverse emozioni, ma non pensavo che una volta che l'avrei avuto davanti mi sarei sentita così in soggezione. Non mi piace che mi guardi in questo modo dopo tutto quello che abbiamo condiviso, assolutamente.

"Ehi..." lo saluto piano, sorridendogli appena "possiamo sederci se vuoi." indico le sedie accanto al tavolo dietro al bancone, ma lui scuote la testa, bocciando immediatamente la mia idea.

Non sembra lo stesso ragazzo che mi ha ronzato intorno per riuscire a estorcermi un'uscita. Non sembra lo stesso ragazzo simpatico che riesce ad attirare tutta l'attenzione su di sé. Non lo riconosco... e mi dispiace immensamente.

"No, non sono qua per fare una scampagnata né per fare salottino. Voglio solo capire come essere presente per il bambino." lo dice come se fosse la cosa più scontata del mondo, come se fosse facile presentarlo a Denis, così improvvisamente, dicendogli che è suo padre. "Non voglio stare con te, ma questo non significa che non voglio conoscere mio figlio e che non voglio far parte della sua vita."

Incasso le sue parole sulla nostra relazione, annuendo comprensiva. Non sarò certo io a impedirgli questo, non lo farò certamente solo perché ce l'ha con me. Io e Denis siamo due cose a parte, e se Neymar mi darà la garanzia di essere sicuro di volerlo fare, per me non ci sarà nessun problema. Piano piano potrà entrare a far parte della vita del bambino.

"Ok... se ti va possiamo andare a mangiare qualcosa dopo che chiudo il negozio. Magari ti presento inizialmente come mio amico, così fate conoscenza e prende confidenza."

Mi guarda quasi con ribrezzo, poi scuote il capo in segno di negazione. "Non voglio uscire con te, le tue scuse del cazzo risparmiamele. Voglio conoscere il bambino e voglio che nei momenti in cui deve stare con me, stia solo con me."

Trasalisco immediatamente, sentendo una forte rabbia espandersi nel mio corpo. Come si permette a parlarmi in questo modo? "Prima di tutto non ho bisogno di scuse per uscire con te, non sono una ragazzina. Io penso solo al bene di mio figlio. Pensi che te lo presento e poi lo mando con te da subito? Per lui sei uno sconosciuto, non resterà mai tutto il tempo con te senza cercare me. E poi non pensi che si farebbe delle domande? Un uomo che improvvisamente lo porta da tutte le parti."

"Non devi fare la maestrina con me. Anche io ho un figlio, santo Dio." alza la voce, poi si passa le mani sul viso come per ricomporsi "Ok, va bene. Facciamo come hai detto tu, per il suo bene. Ma sappi che non voglio nulla da te. Voglio che ti metti in testa che provo solamente pena nei tuoi confronti e voglio che tu mi stia lontano."

"Certo che sei proprio stronzo." ringhio, già stufa dal suo atteggiamento "Con quest'aria da uomo vissuto che pensa di sapere tutto e capire tutti. Sei completamente fuori strada su di me, Neymar. Ma se in questo mese, non hai capito nulla di come sono, forse è meglio che limitiamo davvero la frequentazione al bambino." non voglio davvero questo, ma sono così stanca e ferita dal suo comportamento che non riesco a tenere queste parole per me.

Lui sembra sussultare leggermente, ma ovviamente cerca di nasconderlo, pensando prima al suo stupido orgoglio.

Preferisce questo alla donna che ha detto di amare solo pochi giorni fa, perciò non ho nient'altro da dirgli. Preferisce dimostrarsi forte e impenetrabile che affrontare la cosa... va bene, faremo come vuole lui. Ma se pensa di potermi trattare come vuole, beh si sbaglia di grosso. Per quanto innamorata di lui, non mi faccio mettere i piedi in testa.

Il regalo di una notte|| Neymar Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora