"Ehi, ma dove mi stai portando?" cammino accanto al brasiliano che continua a tenere la mia mano stretta tra le sue e mi trascina quasi, anche se non so dove stiamo andando. Ride ogni volta che mi sente lamentarmi e mi ruba qualche bacio, cercando di corrompermi, cosa che gli riesce fin troppo alla perfezione.
Ormai sono passati quasi due mesi da quando siamo tornati insieme, e le cose procedono a gonfie vele. Stiamo trovando un nostro equilibrio e Denis si è affezionato tantissimo a lui. Passano molto tempo insieme a giocare e nei giorni che capita che Neymar ha una partita o è in ritiro, il bambino chiede sempre di lui e non vede l'ora di rivederlo.
Mi scalda davvero il cuore tutto ciò, avevo paura che le cose non andassero, che magari non riuscissero a legare, ma ora mi rendo conto che era solo una mia stupida paura. Era impossibile succedesse. Hanno dei caratteri più simili di quello che potessi immaginare, inoltre l'attaccante è davvero dolce nei confronti di nostro figlio, perciò si è guadagnato subito la sua fiducia, e sono finiti per essere inseparabili.
Ormai anche i miei genitori hanno completamente accettato la situazione, nonostante la paura di vedermi stare ancora male. L'hanno conosciuto, abbiamo pranzato con loro già diverse volte, e ora lo amano... probabilmente più di quanto amino me. È diventato il loro preferito, il figlio maschio che non hanno mai avuto.
Improvvisamente si ferma davanti a un bar e io mi fermo di conseguenza, lanciandogli un'occhiata stranita e interrogativa. "Ney, perché siamo qua?"
"Perché dentro c'è una persona che ti vuole parlare..." fa il vago e non riesco a capire cosa intenda nemmeno osservandolo, ha messo su l'espressione neutra che fa quando non vuole rilasciare troppi dettagli. "Ora vai e ci parli, così capisci tutto. Non guardarmi con gli occhioni sperando di convincermi a dirti tutto."
Alzo gli occhi al cielo rendendomi conto che ha colto in pieno ciò che stavo cercando di fare, poi sbuffo e annuisco arresa. Ho capito che se voglio sapere cosa ci facciamo qua e chi c'è ad aspettarmi, devo entrare e smettere di farmi domande.
"Va bene, ma poteva chiamare me questa persona? Non capisco perché ha contattato te se voleva parlarmi."
Lui ridacchia e poi posa la bocca sulla mia, baciandomi dolcemente e in modo delicato. "Vai dentro e parlaci, la riconoscerai subito. Io ho fatto da tramite perché temeva che ce l'avessi talmente tanto con lei da non volerle più parlare, temeva un rifiuto."
Sussulto sentendo le sue parole e mi appare davanti agli occhi l'unica persona al mondo con cui ho discusso e sarebbe interessata a risolvere, ma teme che sia troppo tardi. La mia migliore amica. "È Maggie?"
Lui ride e annuisce, mettendomi una mano sulla schiena e dandomi una leggera spintarella per farmi muovere "Non ti si può nascondere nulla. Avanti, ti sta aspettando. È qua da ore perché aveva talmente tanta ansia che è arrivata in anticipo di non so quanto. È dispiaciuta per quello che ti ha fatto, me l'ha raccontato tra i singhiozzi, e vuole chiarire."
Io batto il piede a terra, sentendomi leggermente a disagio, ma poi annuisco. Mentirei se dicessi che non ho pensato a lei ogni giorno da quando abbiamo discusso. Non è mai capitato che stessimo lontane per così tanto tempo, e ne ho sentito davvero la mancanza. Ho pensato tante volte di cercarla, perché sentivo dentro il bisogno di raccontarle ciò che mi succedeva, ma anche solo il bisogno di sentire la sua voce, ma alla fine finivo sempre per non telefonarle, avendo paura di darle fastidio. Perciò ora mi fa davvero piacere che sia qua e abbia voglia di parlare, ma sono un po' agitata alla possibilità che le cose non vadano bene.
"E se non chiarissimo?" lo chiedo con un fil di voce, come se io fossi una bambina e lui avesse tutte le risposte.
La mano di Neymar finisce sul mio viso, accarezzando delicatamente la mia pelle, cosa che mi mette addosso una tranquillità che solo lui è in grado di trasmettermi, in modo così veloce poi. "Andrà bene, amore." sgrano appena gli occhi sentendo il nomignolo che ha utilizzato, ma non glielo faccio notare e lo continuo ad ascoltare. "Vi conoscete da una vita, non può andare male, assolutamente. Capita di discutere, ma la cosa importante è parlare, confrontarsi e chiarire. Le cose si sistemano. Anche io ho litigato con tanti amici, persino con Hakimi qualche mese fa, perché ero nervoso e ho fatto lo stronzo, ma abbiamo parlato, mi sono scusato e ora è tutto come prima."
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Il regalo di una notte|| Neymar
FanficPearl è una ragazza come tante altre, ha una semplice famiglia che la ama e la appoggia nelle sue scelte, una migliore amica che la sostiene come una sorella e gestisce un piccolo negozio di fiori. Per staccare un po' la mente, una sera decide di an...