19. Ciliegi in fiore

111 10 1
                                    

La cosa finì poco dopo.

Rufy fece volare Wapol dalla cima del castello, per poi fiondarsi su Zoro e Usopp perché li aveva scambiati per i soldati reali. Insieme a loro c'erano Vivi, Dorton e alcuni uomini di Big Horn che urlarono spaventati quando videro Chopper, costringendo il piccolo dottore a scappare con Rufy alle calcagna.

T/n e Nami invece erano rimaste all'interno del castello dove erano state raggiunte da Sanji, il quale si trascinava con le mani per via della sua schiena non ancora completamente guarita. Sia lui che la rossa volevano che Nami rimanesse per farsi curare, ma la navigatrice sapeva essere testarda quanto Rufy. Ci pensò Kureha a farle cambiare idea, sfondando con un calcio la porzione di muro contro il quale si erano appoggiati.

Una volta ritornati in stanza, la dottoressa si era sbrigata a ficcare Nami sotto le coperte e a legare Sanji ad un lettino con delle cinghie di cuoio, in modo che non si spostasse troppo mentre gli risistemava le costole.

"Mi spiace ragazzo, ma questo farà male" disse Kureha con un sorriso, mentre T/n e gli uomini dell'isola stavano fuori dalla stanza, questi ultimi preoccupati. E non avevano torto visto i modi poco ortodossi della donna. T/n si stava guardando le mani, ripensando a quello che le aveva detto prima. Aveva detto che i suoi poteri si erano attivati mentre cantava, ma quello che l'aveva colpita di più era che l'aveva fatto senza avere la sua spada con sè.

E se...?

"Posso provare io?" chiese con ancora lo sguardo basso mentre Kureha si accingeva a massacrare--no scusate, a sistemare la schiena di Sanji. La donna si voltò verso di lei con il sopracciglio alzato.

"A fare che cosa? Pensi di riuscire a guarirlo solo perché l'hai fatto prima?" chiese incrociando le braccia. T/n alzò gli occhi.

"Non sono sicura di riuscirci, infatti, ma non potrò mai saperlo finchè non provo, giusto? Non è in fin di vita, no?" chiese con uno sguardo deciso.

"Fa come vuoi" le disse con uno sbuffo staccandosi dal letto e uscendo dalla stanza.

T/n annuì e si avvicinò lentamente al letto, sedendosi su una sedia posta accanto.

"Non assicuro che funzioni, nè che non farà male" disse rivolta a Sanji che la guardava tranquillo.

"Beh, sempre meglio che lasciar fare alla vecchia" scherzò lui facendole sfuggire un risolino. Su questo non aveva torto.

"Ok" disse prendendo un bel respiro. Appoggiò le mani sulla schiena del biondo, prese un altro bel respiro e chiuse gli occhi, concentrandosi.

"🎶Flower gleam and glow,
Let your power shine
Make the clock reverse
Bring back what once was mine🎶"

Nel momento in cui intonò le prime parole sentì una sensazione piacevole e calda provenire dal suo neo e un leggero pulsare che sembrava trasportare questo calore attraverso le sue braccia e fino alle sue mani, per poi venire trasportato su Sanji. Non le serviva aprire gli occhi per capire che il suo neo si fosse illuminato di verde, sicuramente in maniera meno intensa rispetto a quando aveva perso conoscenza, ma abbastanza da illuminare la schiena del biondo, che la osservava meravigliato insieme al resto dei presenti. Verso la fine della strofa, Sanji cominciò a sentire qualcosa che si muoveva a livello della colonna vertebrale e cominciò a emettere dei leggeri gemiti che segnalarono alla ragazza che stava funzionando.

"🎶Heal what has been hurt
Change the fate's design
Save what has been lost
Bring back what once was mine.

What once was mine🎶"

T/n cominciò la seconda strofa con più sicurezza e l'intensità del suo potere aumentò. Sanji ogni tanto sentiva un dolore acuto, ma cercava di trattenersi per non distrarla. La dottoressa Kureha, appoggiata allo stipite della porta, sorrideva soddisfatta.

A One Piece Story (Alabasta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora