27. Pericolo dall'interno

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"Dove stiamo andando?" chiese Ace mentre T/n lo portava lontano dal falò, rimanendo sempre attaccata al suo braccio.

"Ci allontaniamo un poco dagli altri, non voglio svegliarli" rispose lei fermandosi poco dopo in uno spiazzo abbastanza aperto. "Qui andrà bene"

"Sei sicura che sia il caso?"

"Si, è da giorni che mi sto allenando, dovrebbe andare tutto bene" disse lei sedendosi per terra.

"Va bene" Ace si sedette di fronte a lei. "Allenando per cosa?" chiese e T/n sorrise.

"Per usare i miei poteri senza le mie armi" disse, sorridendo quando vide gli occhi del fratello spalancarsi per la sorpresa.

"Cosa? Com'è possibile?"

"Con questo" rispose T/n indicando il neo sulla sua fronte. "Ogni volta che perdevo il controllo, il mio neo si illuminava. È grazie a questo che posso usarli"

"Ah, quindi non è un tratto genetico?"

"Non lo so, conosco ancora molto poco della cosa. Per andare sul sicuro userò Myūzu, ma in caso le cose dovessero comunque mettersi male, dammi una botta in testa"

"V-va bene" rispose Ace titubante mentre la ragazza chiudeva gli occhi e si concentrava. Per qualche secondo non successe niente, ma poi il neo sulla sua fronte cominciò a illuminarsi di lilla. Il moro sgranò gli occhi sorpreso prima che un leggera melodia si diffondesse nell'aria. Proveniva da tutte le direzioni, come il suono del vento a Erumalu.

"È stato incredibile" disse quando T/n aprì gli occhi mentre il suo neo continuava a brillare. "Quindi adesso puoi tranquillamente dimenticarti le tue armi, tanto ora puoi difenderti"

"Quello vorrei evitarlo comunque se non ti dispiace" disse lei guardandolo leggermente storto. "E in ogni caso mi sto ancora allenando. Non posso ancora usarlo in un vero combattimento"

"Se per questo non dovevi usarlo neanche adesso" parlò una voce dietro di lei. Si voltò e vide Zoro in piedi a braccia incrociate con uno sguardo arrabbiato.

"Zoro! Pensavo stessi dormendo!"

"E io pensavo avessimo deciso che non avresti attivato il tuo neo senza qualcuno per fermarti in caso le cose dovessero mettersi male" ribatté seccato il verde.

"Non ero sola infatti! C'era Ace con me!"

"Si, ma lui non ti ha mai vista in quello stato. Non poteva sapere cosa avresti potuto fare"

"Perché? Tu si?"

"Sicuramente meglio di lui"

"Ehi calmiamoci" s'intromise Ace mettendo una mano sulla spalla della sorella. "Ha usato i poteri di Myūzu. È musica, non dovrebbe fare niente"

"È vero, ma cantando riesce a guarire le persone. Chissà cos'altro potrebbe fare" ribatté Zoro.

"Stai dicendo che non posso far vedere a mio fratello cosa posso fare ora?" chiese irritata T/n.

"Non senza la mia supervisione"

"E quando, visto che camminiamo tutto il giorno e di notte dormi?"

"Smettila di lamentarti. Non puoi usarli da sola, punto"

"Guarda che non ho bisogno di una balia! Non sono una bambina!"

"Si, ma ora ti stai comportando come tale"

"Che cosa?!" fece lei alterata, serrando la mascella e stringendo i pugni.

"T/n, aspetta!" gridò Ace dopo che sua sorella aveva girato i tacchi e si era allontanata a passi pesanti sbuffando sonoramente. "Non pensi di aver esagerato? Non è successo niente in fondo" disse rivolgendosi a Zoro.

A One Piece Story (Alabasta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora