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Le mie gambe tremano mentre a passo lento mi avvicino alla scrivania...

Osservo il quaderno quasi trattenendo il fiato, le mie dita passano leggere sulla scritta, ne delineano i contorni, sfregano sulla chiazza di sangue trovandola già asciutta...

Peccato

Quel singolo pensiero, invade per un secondo la mia mente e la mia parte razionale rabbrividisce...

Sono... Sono un mostro

Tutto questo è cosi sbagliato... Non è normale, non è assolutamente normale...
Cosa... Cosa posso fare...

Casa devo fare?...

Sospiro e torno a guardare il quaderno come se fosse la mia unica fonte di risposte...

Cosa voglio fare?

E solo allora mi rendo conto di quale quaderno riporta il suo nome,

il mio cuore perde un colpo, deglutisco a vuoto

Lui...lui avrà visto?... A-avrà letto?
...dimmi di sì... Ti prego... Io... Io ne ho bisogno...

Le mie dita, tremanti, girano la pagina a malapena sfiorando la carta, sento il respiro mancarmi e il tempo sembra come essersi fermato, mentre lentamente, continuo a muovere il foglio...

Le mie mani o...?

Per un istante le sue mani si sovrappongono alle mie, le vedo stringere quel pezzo di carta...

L-lui ha toccato il mio quaderno...

Le sue mani... impugnano la penna, chiudendosi, dito dopo dito, sulla cartuccia... Impugnadola... Stringendola a sé...

Lui...lui ha toccato le mie cose...

Lui... é ... é stato in camera mia...

Lui... Ha scelto me...

Mi costringo a battere le palpebre per qualche secondo per tentare di mantenere la calma,

E quando, finalmente, il foglio viene svoltato, devo tenermi all'angolo della scrivania per impedire alle mie gambe di cedere...

L-le...le risposte... S-sono... Sono state... Cristo... T-Tomura...

Su quel foglio bianco, le risposte da lui segnate, risaltano incise con l'inchiostro rosso

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Su quel foglio bianco, le risposte da lui segnate, risaltano incise con l'inchiostro rosso... Il mio sguardo scatta verso il portapenne e solo adesso noto la presenza di un piccolo cumulo di polvere, Là dove un tempo, si trovava la penna...

Il battito nuovamente accelerato, così come il respiro, non mi lasciano il tempo di riflettere adeguatamente, non voglio riflettere adeguatamente...

Corro, letteralmente verso la finestra e la spalanco affacciandomi al suo esterno ed il mio cuore smette definitivamente di battere...

Un foglio, sul davanzale, si muove leggermente al vibrar del vento, fermato da un porta carte improvvisato...

Fermato... Da un guanto... Il suo guanto...

Sento gli occhi inumidirsi e le lacrime premere all'angolo di questi ultimi...

Io...io ho le mie risposte...

Il guanto, di pelle nera, presenta solo tre dita, pollice, indice e medio... Il tessuto leggermente macchiato di quel liquido scarlatto...

Sento le mie orecchie tapparsi, tutto si fa silenzio se non per il mio battito cardiaco , decisamente troppo rapido...
le gambe iniziano a piegarsi e, dopo aver afferrato i doni dal davanzale, cado in ginocchio sul pavimento della mia camera...

Nonostante faccio fatica ad articolare i movimenti delle mie mani, senza esitazione infilo il guanto per poi portarmelo alle labbra e posare la mia lingua su quella traccia... Ancora fresca...

Un sospiro di pieno appagamento lascia le mie labbra...

Trovami

Queste sono le parole riportate sul foglio ed io non ho più dubbi

Tu sei tutte le risposte di cui ho bisogno

Sorrido e getto un ultimo sguardo alla finestra...

I: " lo farò "

Aggrappandomi al muro riesco ad alzarmi in piedi, non mi preoccupo nemmeno di chiudere la finestra e con la mente, stranamente, leggera e un senso di calore nel petto...

Afferro il quaderno dalla scrivania, riponendoci anche l'ultimo foglio, per poi portarlo, inseme a me, sul letto, lo posò sotto il cuscino, mi stendo su di un lato e stringendomi la mano, con ancora il guanto in dosso, al petto, mi addormento, col sorriso sulle labbra.

Afferro il quaderno dalla scrivania, riponendoci anche l'ultimo foglio, per poi portarlo, inseme a me, sul letto, lo posò sotto il cuscino, mi stendo su di un lato e stringendomi la mano, con ancora il guanto in dosso, al petto, mi addormento, col...

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