Sorrisi a quella parola, mentre lentamente tornavo ad alzarmi, mantenendo comunque il contatto fisico
Un rapido bacio
I: "Tomura..."
Un altro
I: " fai di me ciò che vuoi..."
Le labbra si sfiorarono
Sento la sua mano stringersi saldamente alla mia schiena mente con le unghie graffiava la mia pelle da sopra il tessuto della divisa scolastica, attirando nuovamente il mio corpo a sé per un bacio più passionale...
Chiudo gli occhi
Le lingue danzano... veloci, umide e questa volta gli lascio il pieno controllo...
Mentre il fuoco torna ad esplodermi dentro... I muscoli si tendono, gli vado incontro, i nostri corpi si scontrano ad ogni movimento...Ma questa volta, a differenza della precedente, non è la rabbia a dettare quel bacio...
Non voglio fermarmi...cazzo... Voglio... Voglio sentirlo ancora su di me...
Sospiro sulle sue labbra...
Possessione, dominio... Calore... Quasi... no... è- è impossibile...
Non voglio che finisca
Tutto...in quel bacio... c'è tutto ciò che ho sempre desiderado...
Però devo... Devo fermarmi... Kacchan... Mia madre... Non voglio che... Devi farlo Izuku... Non... Non è ancora il momento...
Con il respiro accelerato, mi stacco lentamente dalle sue labbra...
E cristo, lo stomaco mi si stringe in una morsa a non sentire più il suo calore...Vedo la sfumatura dei suoi occhi cambiare e la presa su di me aumenta...
Mmmm...ti prego... Non lasciarmi...
Poso la fronte a contatto con la sua e porto le mani intorno al suo volto...
Sospiro chiudendo gli occhi...
Con calma izuku... Devi mantenere la calma...
I: "Tomura... Fai di me ciò che vuoi... Ma dopo pranzo... Ti prego... Mia madre... È al piano di sotto... Andrà via nel pomeriggio... E sarò completamente tuo..."
Riapro leggermente le palpebre e noto che anche lui ha chiuso le sue, ma quando la bocca si apre, il suo fiato caldo colpisce le mie labbra in un ringhio... E la morsa al mio stomaco aumenta...
T: "non ti lascio da solo con quello là"
Un leggero sorriso si forma sul mio volto
I: "non sarò da solo... C'è mia madr-"
T: " NON MI IMPOSTA CHI CAZZO CI SIA IN QUELLA STANZA, SE NON CI SONO IO, NESSUNO PUÒ AVVICINARSI A TE..."
le mie dita accarezzano le sue guance...
I: " se...se ti apro la finestra... Scostando la tenda... Ti fiderai?"
Il silenzio troneggiò per qualche minuto, dopodiché, lentamente, la sua presa si allentò...
Si stacca da me ed i nostri occhi si incontrano ancora una volta...
T: "dillo ancora..."
I: "sono tuo Tomura... Da quando mi hai salvato in quel vicolo..."
Le sue spalle si rilassano mentre mi gira la schiena...
Un enorme sorriso compare sul mio volto...
Lui... Lui si è fidato di me... Lui... Sì!
L'euforia si protrae per tutto il mio corpo e senza sapere nemmeno come, un senso di gioia invade le mie membra.
In uno slancio gli afferro un braccio facendolo voltare e lasciandogli un ultimo bacio a stampo, per poi allontanarmi seguito dal suo sguardo stupito, mentre si portava una mano alle labbra...Esco da camera mia e con il sorriso che non accenna a svanire, torno in cucina...
Mia madre è in piedi, mentre con un mestolo porge la prima porzione di riso a kacchan, che da quando sono entrato, mi scruta, centimetro dopo centimetro, tremendamente serio, rimase in silenzio, ma il suo sguardo non ammette repliche, per un istante, torno serio anch'io.
Non ti lascerò rovinare anche questo kacchan... Non ti lascerò portarmi via anche lui...
Il messaggio sembra raggiungerlo e schioccando leggermente la lingua distoglie lo sguardo...
Ma io sono troppo emozionato per dar peso alle sue azioni ed il sorriso torna smagliate sul mio volto ripensando a lui
Inko: "Izuku, finalmente, ti stavo per venire a chiamare"
I: "scusa mamma, ma stamattina avevo lasciato in disordine..."
Inko: "non ti preoccupare tesoro, ma adesso vieni che altrimenti si raffredda il cibo"
I: "arrivo subito mamma, il tempo di aprire la finestra..."
Mi incammino verso il vetro, scosto la tenda e giro la maniglia...
Inko: "è successo qualcosa di bello a scuola tesoro? Hai un sorriso bellissimo"
I: " sì mamma... Effettivamente... Potrei aver conosciuto qualcuno di molto speciale..."
E mentre mia madre esultava entusiasta, il mio sorriso si allargò ulteriormente, mentre i miei occhi risplendevano nei suoi rubini