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Siamo in camera mia, mi posa sul letto, sento che sta per alzarsi ma le mie braccia non si staccano dal suo collo, finché anche lui non si siede sul letto.

Appoggia la schiena alla testiera ed io, gattonando, mi stringo nuovamente al suo corpo, lo sento rigido sotto di me, non muove un muscolo, le lacrime hanno smesso di rigare il mio volto, sospiro.

Mentre una serie di domande iniziano a tormentarmi

Perché non mi ha ucciso?

Sono crollato...di fronte a lui... Di fronte ad un villain... Perché non mi ha ancora fatto fuori?

Non voleva sfruttarmi?

In cosa esattamente sono suo?

Vuole ancora che io lo sia, dopo...dopo questo?

A cosa gli servo?

Perché Un villain?

Cos'è un villain?

È mai stato abbracciato da qualcuno?

Perché non parla?

Perché non si muove?

Quanta pena gli devo fare?

Come faceva a conoscere kacchan?

Da quanto tempo mi osserva?

Perché non ho paura?

Perché non ho reagito?

Perché le sue braccia iniziano a stringersi sulla mia schiena?

Perché la sua presa è così delicata?

Perché sento un dolce tepore propagarsi in tutto il corpo?

Perché non voglio allontanarmi da lui?

Riuscirò mai a trovare risposta a tutte queste domande? Tutti questi perché?

Non penso le mie liste basteranno...

Sospiro sul suo torace, percepisco chiaramente il battito del suo cuore...
È leggermente accelerato, nonostante mantenga un ritmo cadenziale...

Perché?

È agitato?

Devo allontanarmi?

A cosa sta pensando?

Capisco che sta respirando solo grazie al leggero movimento del suo sterno...
Altrimenti, nessun rumore riecheggia fra le mura...

La mia mano si muove...lentamente

con timore che l'atmosfera creata si possa spezzare, con timore che in uno scatto possa separarsi da me...

La porto verso l'alto e accarezzo i suoi capelli...lentamente

Li rigiro fra le dita, li percorro nella loro lunghezza, ed un lieve sorriso si estende sul mio volto

I: "sono davvero morbidi..."

T: "c-cosa-?"

I: "la risposta alla mia domanda... Sul quaderno... I tuoi capelli sono davvero morbidi come avevo immaginato"

T: "Izuku-..."

I: "ho così tante domande in testa Tomura... Penso stia per scoppiare... Fa male... Da solo, non riesco a riorganizzare i miei pensieri... Ho bisogno di te, ho bisogno di conferme, ho bisogno di certezze...

Risponderai alle mie domande Tomura?"

Lo sento sospirare...

Con due dita mi alza il volto ed io torno a specchiarmi nei suoi occhi...

T: " parla...ora"

La sua mano, dal mio mento scivola sotto il collo, facendo pressione sulla carotide...

Il sorriso sul mio volto si allarga...

I miei pensieri tornano al quaderno e alla prima volta che quel rosso si insinuò nella mia mente...

I: "hai altre cicatrici sul tuo corpo?"

T: "preparati a scoprirlo"

In un secondo mi ritrovo sotto di lui, le sue mani si stringono alla mia maglia disintegrandola in un solo istante per poi disintegrare anche la sua...

I miei occhi si spalancano, deglutisco, mentre faccio fatica a ricordarmi come si respira...

È... È... Bellissimo

Le sue mani sono al lato del mio volto ed io come ipnotizzato allungo le mie verso il suo petto...

Mi perdo ad accarezzare ogni singola riga diafana, in rilievo sulla sua pelle martoriata...

Non riesco a distogliere lo sguardo ne sono totalmente catturato...

Non mi accorgo del suo sguardo stupito, non mi accorgo della pelle d'oca che gli causano le mie dita, non mi accorgo nemmeno del mio volto che si solleva e sostituisce le dita con la lingua...

Non mi accorgo della mia voce che sibila contro i suoi pettorali

I: "sei stupendo..."

Non mi accorgo della sua bocca spalancata quando il mio volto sale andando a baciare il suo collo...

Non mi accorgo dei miei denti che affondano nella sua carne né della mia bocca che succhia quel sottile strato di pelle...

T: "mmmm... sì... Continua... Perché quando le mie mani si poseranno su di te non farai altro che urlare il mio nome "

La sua voce mi riporta alla realtà, distraendomi dal vortice di lussuria che si stava impossessando di me...

Sorrido, i miei denti affondano nuovamente...più in profondità e un gemito lascia le mie labbra quando lo sento ringhiare...

Allontano leggermente il mio volto, mentre con il pollice riporto alle labbra una goccia di quel liquido scarlatto che colava lungo il mio mento...

Mi piego su di lui, soffio delicatamente nel suo orecchio sentendolo fremere...

I: "fammi tuo Tomura, d'anima e corpo, fammi sentire quanto mi vuoi..."

"

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