POV JORGE
Lancio un rapido sguardo allo specchietto sinistro della mia macchina e, dopo essermi accertato di non aver alcun veicolo dietro di me, eseguo il sorpasso sulla macchina di fronte, che sta nettamente rallentando la nostra velocità di marcia.
Dobbiamo arrivare il prima possibile all'ospedale, ho bisogno di vedere mia madre, mio padre e soprattutto ho bisogno di sentirmi dire che non accadrà nulla ad Alejandro.
Non risparmio nemmeno un rumoroso colpo di clacson al conducente del veicolo, pentendomi qualche istante dopo notando che quest'ultimo non è altro che un signore anziano, che sobbalza vistosamente una volta udito il rumore.
"Jorge!" mi urla Martina a mo' di rimprovero per la mia azione. "Eddai non avevo visto che fosse un vecchio e poi, scusa se te lo dico, ma se la gente non è più in grado di guidare dovrebbe starsene a casa. Non capirò mai come si fa a continuare a dare la patente a certi soggetti" "C'è la doppia linea continua, non avresti potuto superare" mi fa notare "E che mi frega, non c'era nessuno. E poi non si può andare a quaranta all'ora su una strada del genere" controbatto, mentre lei scuote la testa, in totale disaccordo. "Si invece che si può, soprattutto se cinquanta è il limite" "Ecco perché infatti non vengo mai in macchina con te, perché arriveremmo arriveremmo giorni dopo" la prendo in giro, strappandole un sorriso rapido.
Peccato che poi si rimetta a fare quello che stava facendo prima della mia azzardata manovra di sorpasso, guardare il telefono in silenzio. So bene che la situazione di suo padre è critica, so che sta male, ma mi da fastidio che si tenga tutto per lei. Non deve, sa benissimo che si può sfogare con me. Ci sono per questo e dovrebbe saperlo bene.
Afferro il mio cellulare con la mano destra e, mentre tengo gli occhi comunque sulla strada, scorro sulla playlist per cercare una canzone da mettere dato che la riproduzione automatica si era interrotta poco fa.
"Sai benissimo che non voglio che prendi il cellulare mentre sei alla guida" "A quanto pare prendere il telefono è l'unica valida alternativa a fare dei sorpassi scellerati per avere la tua attenzione, quindi ben venga" faccio partire Take You Dancing di Jason Derulo e dopo aver lanciato una rapida occhiata alla mia ragazza torno a guardare la carreggiata.
"Possiamo cambiare?" chiede scocciata poco dopo il primo ritornello "Ma vuoi litigare Martina?" chiedo con tutta la calma del mondo, conosce quanto mi piaccia Jason Derulo e quanto le sue canzoni mi mettano tranquillità, direi che ce ne vuole parecchia di tranquillità in questo periodo "No, voglio solo andare da mia madre e magari nel mentre ascoltare qualcosa di più decente, ma se non si può pazienza."
Sbuffo mentre intravedo sulla sua guancia scorrere una piccola lacrima "Tini ma perché fai così? Sfogati, sai che sono disposto ad ascoltarti, ma non tenerti tutto dentro. Prendimi pure a pugni, ma non fare così, ma così non ha un senso. E fai stare male pure me" caccio fuori l'aria dai polmoni "Ho paura okay? Ieri sera ho provato a pensare che tutto sarebbe andato per il meglio nonostante conosca bene la situazione. Solo che quando stamattina tua mamma ti ha detto dei parametri in peggioramento mi è caduto il mondo addosso definitivamente, Anche se si dice che la speranza è l'ultima a morire per me è già sepolta da un pezzo" gesticola mentre io devo distogliere lo sguardo dalla sua figura per non prendere sotto una povera anziana che stava attraversando la strada con sua nipote.
"Hai fame?" le chiedo quando siamo praticamente arrivati al parcheggio dell'ospedale, spezzando il silenzio che durava da qualche minuto. "Ho fatto colazione venti minuti fa, sei scemo?" "Hai bevuto un caffè, non hai mangiato" mi fermo di fronte all'entrata.
"Tu scendi ed entra, io vado a parcheggiare" le suggerisco e lei di fatto scende rapidamente, lasciandomi da solo in macchina. Mi fermo al bar fuori dalla struttura pensando che sicuramente anche i miei genitori e Mariana avranno bisogno di qualcosa da mettere sotto i denti.
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Obsesion (Jortini)
RomanceTutti nella vita hanno obiettivi, scopi, fissazioni o più semplicemente ossessioni. Una delle peggiori non può che essere però l'orgoglio. La parola orgoglio sembra una di quelle banali e scontate, ma dietro c'è altro perché è quello che tiene lonta...