Capitolo 2

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POV MARTINA

"Era ora" dico sbuffando mentre salgo in macchina, attendendo che la vettura parta, quando però ciò non accade mi metto a fissare sgomenta il guidatore.

"Per tua informazione ci sono 33 gradi all'ombra, ma tu forse essendo in canottiera non te ne rendi conto! E poi accendi l'aria condizionata su" provo a scuotere da quello stato di trance il ragazzo vicino a me.

"Ma sei seria? Se hai il ciclo o qualche problema personale non è colpa mia, e tira giù i piedi dal cruscotto altrimenti scendi immediatamente dalla macchina" "Eddai, che lagnoso! Parti su" mi lamento.

"Martina non farmi incazzare eh! Sai bene che odio che qualcuno metta i piedi sul cruscotto" "E tu sai bene quanto odio essere chiamata per nome intero! E poi mi hai fatto aspettare mezz'ora fuori dall'università, ad averlo saputo!" "Ah ora è colpa mia? Se quel coglione del tuo ragazzo non è potuto venire a prenderti è colpa mia? La prossima volta manco ti ci vengo a prendere" questa conversazione tra me e mio fratello non finirà bene.

"Facciamo che la prossima volta prendo io la macchina? Forse almeno i nostri genitori si decidono finalmente a comprare un'altra macchina " "Martina sai bene che non se la possono permettere" sbuffa mentre alza al massimo l'aria condizionata.

"Mica sto chiedendo una Porsche! Va bene una qualsiasi carriola dotata di motore e ruote per evitare che dobbiamo spartirci una macchina" rompo il silenzio mentre siamo bloccati al semaforo "Quando sarai dottoressa, te la comprerai da sola la tua adorata carriola" prova a mettere fine alla conversazione.

Peccato che non ha capito una cosa, io voglio sempre avere l'ultima parola.

"Oppure tu anziché fare il taccagno decidi di comprarti una macchina tua e mi lasci questa" "Martina, la prossima volta facciamo che il tuo fidanzatino si da una svegliata e avvisa prima, la gente ha degli impegni, dovrebbe capirlo una volta per tutte quel ragazzo viziato" "Non parlare così di lui! E poi sono seria! Fran hai 24 anni, ormai guadagni stabilmente perché non.." "Ora basta Tini, sai bene come la penso, quando potrò essere sicuro di permettermela me la comprerò. Se non ti sta bene fatti regalare una macchina dal figlio di papà, tanto sono sicuro che non si farebbe tanti problemi dato che i soldi gli crescono nel giardino di casa" chiude lui alzando la musica che passano alla radio, come chiaro segnale che la discussione finisce qui.

"Mamma sono tornata!" urlo entrando in cucina e trovando la donna che mi ha messo al mondo ai fornelli "Ciao cara, tutto bene? Potevi dirmelo un po' prima che pranzavi qui a casa no?" "Hai ragione, ma avevo il telefono scarico e poi l'ho saputo all'ultimo momento del contrattempo" mi giustifico con quella che è la verità.

"Tuo fratello?" "Non lo so, sarà andato in bagno.. non lo chiamare anche quando non c'è, senti che pace!" ironizzo beccandomi un'occhiataccia da mia madre mentre dei passi alle mie spalle mi fanno capire che proprio il diretto interessato sta arrivando.

"Ciao Mariana" "Fran smettila di chiamarmi per nome! Mi fai sentire vecchia!" "E come dovrei chiamarti?" "Mamma forse? Sai che è così che si chiama la donna che ti ha partorito?" "Mmm.." fa finta di pensarci quel rompipalle di prima categoria "Nahh sei troppo divertente quando ti arrabbi"

Abbasso lo sguardo sul piatto, pronta ad inforcare la pasta al tonno che Mariana ha preparato, per poi sobbalzare quando mio fratello ne fa un' altra delle sue: "Francisco Stoessel! Ma che ti passa per la testa? Ho preparato tutto questo pranzo e tu mangi una banana prima ancora della pasta?!"

Penso che anche chi sta dalla parte opposta della città abbia sentito le urla di mia madre.

Figuriamoci se non l'ha sentito lui che sta solo a qualche isolato da noi.

Obsesion (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora