Capitolo 23

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POV JORGE

"Ah eccoli i due dispersi, guardate che stavo per chiamare un'ambulanza" urla Diego indicando me e Martina, che arriviamo in spiaggia mano nella mano, come se fosse la più scontata delle cose. Lei sorride radiosa alle sue amiche che ci guardano tutte con occhi a cuoricini mentre io devo parare l'amichevole pugno sulla spalla che mi rifila Ruggero. 

Non c'è traccia di Francisco, e questa cosa mi preoccupa e non poco. 

"Ah eccovi qua" allora è vero che parlando del diavolo spuntano le corna?

"Ehm, ciao Fran" dico impacciato al ragazzo, che mi sta guardando come se gli avessi appena ucciso un familiare. Insomma, gli ho solo scopato la sorella.

Ok, detto così suona male. Diciamo che, dato che sua sorella è la mia ragazza, è lecito che io e lei facciamo certe cose, no? Se ne facesse una ragione ecco. 

"Tu! Per quale motivo hai indosso la sua camicia?  Che ne è stato del tuo vestito? E perché la camicia di questo coglione non ha più una manica?" ad interrompere il flusso dei miei pensieri è proprio Francisco che si rivolge in modo aggressivo alla sorella, che però sembra su un altro pianeta e continua a sorridere come una scema, ferma impalata.

"Ok, basta Fran calmati su, voi due piuttosto.. non dovete per caso dirci qualcosa? Guardate che abbiamo visto tutti la storia su Instagram, quindi parlate o vi scaglio contro la sua furia" si mette in mezzo Mechi indicando il fidanzato, quando la bionda inizia ad usare questi toni fa decisamente paura. 

"Stiamo di nuovo insieme" mi anticipa Martina, che mentre lo dice mi stringe fortissimo la mano, rischiando quasi di frantumarla. Vi assicuro che tastando leggermente il suo polso posso avvertire i suoi battiti accelerati, è una cosa stupenda. 

E' stupendo perché so bene che il motivo di tutto questo non è l'ansia o la paura, ma bensì è il fatto che siamo tornati insieme a provocarle così tante belle emozioni. Secondo me non c'è sensazione più bella di quella di essere consapevoli di essere il motivo dei sorrisi di un'altra persona, non so se mi spiego. 

Sapere che Martina sorrida o sia felice a causa mia mi fa stare bene e mi rende orgoglioso, potrei passare ore a guardarla sorridere, al tempo stesso mi maledico per non averla rincorsa e cercata per tutto questo tempo, per tutto questo tempo sprecato a piangermi addosso. 

L'ho sempre saputo che la mia vita senza di lei sarebbe stata vuota, monotona e triste. 

"Io e te bisogna parlare, vieni" Francisco mi prende per un braccio senza darmi possibilità di replica e mi trascina in acqua, lontano dagli altri "E' un tuo regalo il bellissimo anello che ha mia sorella al dito?" mi spiazza, mi aspettavo tutto tranne che una domanda del genere.

"Si, gliel'ho comprato stamattina mentre stava dormendo, non pensavo l'avessi notato sinceramente" "Ehi uomo, stai pur sempre parlando di mia sorella. Io noto tutto ciò che le accade, non faceva che fissarsi la mano e sorridere, non sono un cieco" annuisco silenzioso. "E' tutta una premessa per uccidermi quando meno me lo aspetto?" ironizzo facendolo ridacchiare.

"Ti ammazzerei fidati, ma poi mia sorella ucciderebbe anche a me, probabilmente mi strozzerebbe nel sonno. Pensavo di incazzarmi di più, ma vedere Tini così felice mi fa stare bene, anche se il motivo di tanta felicità sei tu, grandissimo stronzo" "Tu si che sei un amico" "Eddai non fare il permaloso su" mi abbraccia scherzosamente.

"A prescindere dal regalo Jorge, io so che tu e Martina vi amate, lo so bene. E' per questo che mi fido ciecamente di te, quando vi siete lasciati sono stato male, perché lei soffriva, tu eri sparito e mi sentivo inutile. Non capivo perché era finito tutto, ma so che non è affar mio e non devi certo dirmelo, l'importante è che siete felici" gli sorrido abbracciandolo, di certo non possiamo spiegargli che abbiamo abortito o che io travolto dai sensi di colpa ho preferito non vederla per non dirle che il padre è malato. 

Obsesion (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora