A Season For Setting Fires - mightbewriting - TRADUZIONE ITALIANA

Capitolo 16: Interludio

Il racconto dei tre amanti

C'erano una volta un nonno, un padre e un figlio che vivevano in una grande e solitaria tenuta in campagna. Sebbene la città più vicina fosse lontana e la popolazione piccola, ogni uomo ebbe la fortuna di sposare il proprio vero amore. Col tempo, gli uomini iniziarono a temere per la longevità del loro cognome nella piccola città rurale che chiamavano casa con l'età e la morte si insinuò sul nonno. Tuttavia, questi uomini erano stati dotti nelle arti magiche, e così hanno unito le loro conoscenze magiche nel tentativo di assicurarsi un'eredità prestigiosa per loro.

Si imbatterono in un incantesimo proibito che, se combinato con le proprie innovazioni magiche, avrebbe fatto ciò che nessun altro incantesimo aveva fatto prima. In una notte buia con solo la luna d'argento e le lucciole dorate ad accendere il loro calderone, gli uomini eseguirono un rituale di sangue che avrebbe legato una magia segreta con le loro anime. Ogni uomo ha contribuito come era la loro disposizione.

Il nonno, che era un uomo orgoglioso, infuse la magia in modo tale da passare attraverso la linea maschile. Ogni generazione sarebbe composta da un solo figlio per non diluire la potenza della loro magia.

E così la loro stirpe divenne quella di figli solitari.

Poi il padre, che era un uomo egoista, decise di volere questa magia solo per sé. Con la segretezza intessuta nel tessuto dell'incantesimo, gli uomini gettano una coltre di silenzio su tutte le loro generazioni future.

E quindi solo coloro che sono stati direttamente colpiti dalla magia potrebbero parlare della sua natura.

Poi il figlio, giovane e appena innamorato, utilizzò il suo contributo per garantire il meglio ai suoi discendenti, proprio come aveva fatto per se stesso. Quindi, legato alle loro anime in ogni generazione sarebbe un'altra da rivaleggiare e abbinare, un complemento perfetto.

E così le loro anime avrebbero compagni.

Completato il rituale, i tre uomini continuarono la loro vita, fiduciosi nei doni garantiti dall'oscura e proibita magia in cui si erano abbandonati.

A tempo debito gli uomini iniziarono a raggiungere i loro scopi e, salutando la Morte, misero in moto la loro magia.

Il nonno, sempre orgoglioso, si è fatto spaccone nei suoi ultimi giorni, vantandosi con tutti coloro che l'avrebbero ascoltato che la sua famiglia sarebbe stata la migliore, avrebbe avuto la meglio e nessun altro avrebbe potuto rivaleggiare con loro. Incontrò la Morte mentre padre e figlio fuggivano dal loro villaggio ancestrale, attraverso l'acqua, dove nessuno conosceva il loro nome e la magia arcana nel loro sangue.

E così la loro magia li ha resi profughi.

In un posto nuovo, il padre eresse una tenuta di famiglia dove visse con suo figlio. Qui ha costruito una nuova eredità. Egoista e avido com'era, si impegnò in una serie di accordi commerciali per generare ricchezza per la sua famiglia ad ogni costo. Con suo stupore e sua gioia, si trovò improvvisamente circondato da ricchezze. Ma queste ricchezze, e gli affari che le hanno generate, marcirono sulla vite. Alla fine, il padre salutò la Morte dopo aver quasi perso l'amore a causa del conflitto provocato dalle sue scelte egoistiche e inefficaci.

E così la loro magia metteva in opposizione ricchezza e pace.

Il figlio però, ancora giovane e disperatamente innamorato, dopo aver osservato gli errori del padre e del nonno, si sforzò di correggere i loro errori. Sebbene si fosse impegnato in una magia proibita, il figlio cercò di trattarla come un dono e scrisse la sua storia da tramandare di figlio in figlio in modo che ciascuno potesse conoscere il compagno per la sua anima e le spese sostenute dai suoi antenati per lanciare tali Magia.

Quando il figlio incontrò la Morte, lo fece sapendo che la sua morte avrebbe completato il ciclo e che suo figlio, e il figlio di suo figlio, e tutti i loro figli successivi, avrebbero avuto le gioie che aveva avuto lui.