27.

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Christian non ha ottenuto la maglia e le continue critiche dei professori lo hanno destabilizzato ancora di più.
Ritorna verso il suo banco ed io mi sporgo leggermente per guardargli il volto.
Sguardo triste con occhi spenti, proprio come immaginavo.

Appena si siede gli porgo una mano e subito la stringe, riesco a vederlo più tranquillo.
La puntata continua, ma lui sembra completamente assente.
Francesco delle volte si gira verso di me, per poi guardare Christian, come se volesse verificare il suo stato d'animo.

Certe volte mi stringe la mano più forte, così la mia attenzione va sul suo viso. Lo fa per non piangere.
Con il pollice gli accarezzo il dorso della mano, provando a tranquillizzarlo.
Dopo l'uscita di Mattia, tutto è peggiorato.

———

È finita la registrazione ed io e John siamo ancora in studio poiché la nostra maestra ci voleva parlare.
Ci ha accennato di un passo a due per il serale che gli è venuto in mente durante la puntata e che ce lo farà avere il prima possibile.

Ha scelto noi due poiché il nostro stile è simile e perché per la canzone che ha in mente ci vede bene noi due.
Usciamo dallo studio dopo aver salutato Veronica e ci incamminiamo verso casa.

«John, sappi che ti stresserò fino alla morte con questa coreografia»

Lui ridacchia «Sono troppo giovane per morire, ti prego»

Rido insieme a lui proseguendo per il nostro breve percorso.
Fra una battuta e un'altra apriamo il cancellino ed entriamo dentro casa ridendo.
Lui è molto simpatico e ogni volta che apre bocca c'è una risata assicurata.

«Menomale che sei qui» mi viene incontro Alex.

John se ne va lasciandoci soli, mentre io sono confusa per tale affermazione «È successo qualcosa?»

«Ora sta parlando con sua madre e l'ho fermato da fare le valige poco fa» lo guardo sempre interrogativa non capendo «Christian se ne vuole andare, Giulia»

Butto a terra il mio borsone leggero e di corsa vado verso la camera del mio ragazzo.
Vedo i miei amici guardami con uno sguardo stranito, ma io ci faccio poco caso. La mia priorità ora è Christian.

Apro lentamente la porta, così da non fare tanto rumore.
Lui è appoggiato al muro che con uno sguardo assente guarda davanti a sé e ascolta le parole di sua madre. 
Dopo pochi secondi mi nota e mi fa un cenno di avvicinarmi. Così chiudo la porta dietro di me e corro ad abbracciarlo.

«Mamma c'è qui con me Giulia, la mia ragazza»

Subito grano gli occhi, non pensando che avrebbe avvertito la madre della mia presenza «Ehm, salve»

«Ciao Giulia! Cosa ne pensi della scelta di Christian?»

«In realtà sono stata avvertita ora di questa cosa e vorrei sentirne le motivazioni»

Lui mi guarda sbuffando per poi spostare lo sguardo davanti a sé.
Sembra distrutto, a tratti afflitto.
Non lo avevo mai visto così giù di morale, neanche quando è uscito Mattia.
Sembra che abbia tenuto tutto dentro, per poi scoppiare.

«Non mi sento più bene quando ballo» mi guarda e riesco a notare il suo sguardo perso «Non sono più il Christian di settembre»

Appoggio una mano sul suo volto vedendo i suoi occhi colmi di lacrime. Gli asciugo una lacrima con il pollice, poi gli accenno un sorriso, per rassicurarlo.

«Vuoi venire a provare a ballare con me?»

«Vai Christian, magari con lei riesci a sbloccarti» afferma sua mamma «Se continuerai a non sentirti bene lì, ti vengo a prendere. Promesso»

Sorrido alle sue parole, trovandola una bellissima madre che sacrificherebbe tutto per rendere il figlio felice.
Lui annuisce stringendomi più vicino a lui.

«Va bene, grazie»

Salutiamo entrambi sua mamma per poi rimanerci a guardare nella solita posizione. Intanto la produzione ci avvisa che possiamo utilizzare una sala qualsiasi per poter ballare, dato che non c'è nessuno.
Lui posa una mano sul mio volto, accarezzandomelo dolcemente, mentre io mi perdo nei suoi occhi.

«Vuoi andartene e mi vuoi lasciare sola? Sicuro che riuscirai a sopportare Luca che mi sta vicino da Bergamo?»

Lui ride. Proprio quello che volevo.
Trovare un po' di spensieratezza in quel caos che ha per la mente.

«Andiamo a ballare o vuoi rimanere qua senza concludere niente?»

Lui mi sorride dandomi un bacio inaspettato, per poi andare a prendere le sue cose.
Quel gesto non me lo sarei mai aspettato, pensavo di più a un abbraccio che a un bacio.
Appena è pronto, usciamo dalla stanza e, senza farmi notare, faccio il segno di rimanere in silenzio.

Noto che il mio borsone è vicino alla porta, così ringrazio Alex, che si trova in cucina, di avermelo portato dentro. Lui come risposta mi sorride.
Lo prendo e Christian afferra la mia mano.
Usciamo senza dire nulla ai nostri amici e ci incamminiamo verso le sale prove.

Prendiamo la prima stanza che vediamo, senza badare se è troppo piccola o meno.
Afferro subito il mio mp3 dal borsone, così lo collego allo stereo.
Una volta fatto, poso tutti i miei oggetti per terra e mi tolgo la maglia d'orata che avevo ancora addosso.
Christian intanto si era posizionato al centro della stanza e non fa altro che guardarsi allo specchio.

«Egocentrico!» gli urlo.

Noto che sorride, ma non si gira verso di me e continua a specchiarsi.
Ridacchio e osservo i vari brani che ho.
Ne trovo uno di un cantante che ama Christian e decido di mettere quella.
Era per una coreografia che dovevo fare con Cosmary, ma non ne abbiamo avuto il tempo dato che ha perso la sfida nel giorno in cui si doveva mostrare.
Parte Don't di Ed Sheeran e subito lui si volta sorridendomi.

«Divertiti. Balla. Non pensare» affermo avvicinandomi «Dai, vieni con me»

Balliamo anche qualche altra canzone, divertendoci, ma non era più il Christian di una volta.
Lo vedevo che qualche volta si fermava e pensava, così mi avvicinavo per coinvolgerlo.
Ha perso il gusto di ballare per sé stesso e non lo rende più libero, il che è un peccato perché lui ha la danza nel sangue.

Due Stupidi Lovers || Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora