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narratore pov's

Toni
T: mi dispiace di essere andata via così,sul serio
T: ma è davvero difficile da spiegare e non saprei nemmeno da dove cominciare
T: spero soltanto che mi perdonerai ☹️

Le scrisse Toni quando la sera dello stesso giorno i sensi di colpa si fecero largo.
Cheryl lesse il messaggio, strinse il telefono al petto e guardò il soffitto.
Pensò.
Era indecisa sul da farsi.
Avrebbe dovuto risponderle?

-"ma cazzo!" piagnucolò,continuando a guardare il soffitto.
Sua madre entrò in quel momento, con una fila di panni puliti e stirati tra le braccia.

-"cosa sono queste parole,Cheryl?" chiese ,mentre posò i vestiti sulla scrivania.
-"ugh...niente. È solo che sembra che nessuno tenga a me. Come se facessi sempre troppo per gli altri..."
-"perché,non è così?" ridacchiò Penelope, appoggiando le mani sui suoi fianchi.
-"non è così cosa?" chiese la rossa, tirando su il busto,mettendosi seduta.
-"nessuno tiene a te,Cheryl. Puoi contare soltanto sull'amore dei tuoi genitori" le fece l'occhiolino,mentre uscì dalla stanza e chiuse la porta.

-"ma cosa...?" Cheryl si chiese a bassa voce ,mentre continuava a fissare un punto indefinito.

"Cheryl,con il tuo carattere nessuno vorrà stare con te"
"Cheryl, dovresti cambiare per piacere agli altri."
"Cheryl, nessuno ti vuole, lo sai vero?"

Questo era tutto ciò che nella sua vita, Cheryl Blossom, aveva sentito e risentito.

Bisogna cambiare. Non per se stessi, ma per gli altri.
Devi cambiare il tuo carattere, il tuo modo di essere ed il tuo aspetto fisico.

Tutti a scuola ti amano, ti sorridono e sono tuoi amici.
Ma ciò che succede in famiglia è ciò che ti rimarrà sempre impresso nella tua mente.

Una lacrima salata le rigò la guancia arrossata dal freddo di thornhill, mentre continuava a fissare un punto indeterminato.
L'asciugò prontamente.
Se avesse iniziato non si sarebbe più fermata.

Riprese il telefono ed i messaggi di toni erano ancora lì, sull'anteprima.

Senza nemmeno pensarci le scrisse. Non riusciva a controllare i suoi impulsi.

Toni
C:Toni, tu ci tieni a me?
Sta scrivendo...
T: che domande? è ovvio che è così
C: allora perché cazzo ti comporti come gli altri?

Senza che se ne accorgesse,le lacrime caddero sul suo schermo.
Erano molteplici, ed ormai tutto era iniziato.

Toni aveva soltanto visualizzato.

Ma chi tacia acconsente,non è così?

Andò nel suo bagno.
Si struccò con i suoi prodotti appositi e si lavò i denti come di routine.

Era ormai mezzanotte, ma sapeva che questa notte sarebbe andata a dormire molto tardi.

Dopo aver lavato i denti mise il suo pigiama,che teneva sempre in bagno, nel cassetto.

Si guardò allo specchio.
I suoi occhi erano gonfi ed arrossati.
Il suo viso stanco e ferito con dei capelli sciolti e scompigliati.
Si faceva schifo in quel momento.

Sorrise.
Allargò le sue labbra il più possibile finché non si spaccarono nel mezzo.
A questo sorriso con questi precisi denti bianchi si aggiunse una lacrima.
Si sforzò di continuare a sorridere.
Più mentalmente che fisicamente, ma come al solito vinceva la parte distrutta.

Chiuse gli occhi colmi di lacrime che scesero sulle sue guance, che non cessavano.

Continuò a piangere e a singhiozzare silenziosamente.
chiuse la porta della sua cameretta a chiave come faceva ogni giorno.
Non ne sapeva il motivo,ma aveva bisogno di serrare quella porta per sentirsi al sicuro.

𝘚𝘰𝘶𝘭𝘮𝘢𝘵𝘦𝘴 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora