30

435 19 21
                                    

narratore pov's

Quella mattina, Cheryl, si svegliò sudata e spaventata dopo un incubo.
I suoi conoscenti non lo sapevano, ma era solita a soffrirne.

Si svegliava sempre presto la mattina, prendeva dei farmaci per addormentarsi da ormai anni ,ma nell'ultimo periodo qualcosa non funzionava.
Sembrava che qualcosa stesse cambiando.

Prese un bel respiro chiudendo gli occhi, sperando che nessuno l'avesse sentita.

La sua camera era molto grande, quasi più del normale, e le sue coinquiline dormivano in altre stanze in diverse parti della casa.

Quanto avrebbe voluto liberarsi dei suoi demoni più interni.
E proprio per questo, non vedeva l'ora che le 18:00 arrivassero.
Si svegliò quindi in anticipo, lavandosi la faccia e i denti per poi vestirsi accuratamente.

Come ogni giorno indossava una semplice camice bianca con dei pantaloni eleganti neri.
I tacchi rossi,inoltre, erano il suo punto di forza.

Andò in cucina, ritrovandosi Taylor a bere del caffè assonnata.

-"non sei in ritardo?" ridacchiò la rossa.
-"se quella sveglia di merda suonasse..." si lamentò,mentre posò la tazza dentro il lavandino.
-"ci vediamo dopo" le sorrise.

Cheryl la salutò con un cenno mentre chiuse la porta, per poi scendere velocemente le scale.

Come ogni singola mattina da ormai anni, camminava a passo svelto nel solito marciapiede per arrivare al suo bar di fiducia.

-"le porto il solito?" le domandò il barista,che senza bisogno di risposta glielo servì.

Dopo un paio di giri con il proprio cucchiaino della bevanda ed un sorso veloce, uscì dal bar, per poi arrivare al suo ufficio alle 08:00 precise come ogni mattina.

-"ciao James" lo salutò abbastanza freddamente.
-"signorina Blossom? va tutto bene?" domandò preoccupato da tale malumore.
-"cosa? ehm...no, non preoccuparti.
Va tutto bene!!" disse rindossando la sua maschera ed allargando il suo viso in un sorriso.

-"oh...mi stavo preoccupando" la informò preoccupato, per poi posare nuovamente gli occhi sul computer.

"certo, tutti si preoccupano ma mai nessuno lo è veramente." disse nella sua mente, mentre continuava a sorridere ai suoi dipendenti.

Prese, come ogni mattina, il suo ascensore che in poco tempo lo portò alla sua porta d'ufficio.
Quest'oggi l'usciere non si sarebbe presentato a lavoro, aveva preso il suo giorno libero.

Quindi entrò con il suo viso stanco nella sua stanza, per poi chiuderla a chiave e sedersi sulla sedia della scrivania.
Poggiò i piedi sopra di essa con poca educazione, appoggiando la schiena allo schienale della comoda sedia e chiudendo gli occhi.

Quel giorno avrebbe voluto stare da sola fino alle 18:00.
Ovvero fino a quando non sarebbe uscita dalla sua struttura.

Circa a metà mattinata il suo telefono squillò,infastidendola ulteriormente.

-"pronto?" domandò con il suo solito tono solare.
-"ciao Cheryl, ti disturbo?" le domandò Margot.
-"Margot, certo che no...dimmi" rispose confusa.
Non accadeva spesso di ricevere una chiamata da una delle due.
Stavano sempre insieme.

-"Senti...è strano da dire e so che mi prenderai per pazza, ma non ho il coraggio di dirtelo dal vivo.
Mi dispiace aver sminuito i tuoi problemi ieri sera e...hai ragione, l'amore uccide, non dovevo prendermela così tanto"

Il cuore della rossa si rallegrò.
Era come se avesse la certezza di aver trovato le amiche giuste, finalmente.

-"non preoccuparti, sul serio" rise.
-"non me la sono presa" mentì, quando dentro di sé sentiva che qualcosa si era crepato.
-"ne sei sicura? non lo pensavo veramente" la rassicurò la bionda.

𝘚𝘰𝘶𝘭𝘮𝘢𝘵𝘦𝘴 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora