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narratore pov's

Cheryl passò la notte in bianco , a girarsi e rigirarsi nel letto con il pensiero del sorriso di Toni impresso nella mente come tutta l'ultima settimana.

Non la pensava più da anni,ormai.
O questo era quello che credeva di fare.

E se tutto ciò che stava facendo fino ad adesso era soltanto il suo sentimento represso?

Nonostante tutto, però, quella seduta le aveva fatto bene.
Le aveva fatto pensare ad alcuni elementi che aveva completamente ignorato, ma che doveva tener conto.

Alla fine per quanto quella seduta l'avesse distrutta il primo giorno, adesso cominciava ad aprire gli occhi.
Più apatica del solito,rimuginando ciò che le stava facendo la sua psicologa.
Ignorare il problema, facendo finta di non conoscerla.

Dopo tutto pensava che fosse normale dopo ciò che era successo.
Erano l'amore della propria vita, e di questo ne era certa.

E se ,purtroppo o per fortuna, viviamo di ricordi ,quest'ultimi uccidono.
Si infilzano nel tuo cuore come un coltello affilato finché ,stremato, non cadi a terra, sperando di morire al più presto.
Ma poi ricordi che non puoi morire, ma ciò che sta morendo è la tua salute mentale.

Cheryl era nel suo ufficio, silenziosa e solitaria come al solito.
Quest'oggi le ore lavorative passavano più lentamente, e cominciava a diventare noioso e pesante.
Tutto ciò era cominciato proprio quando la sua psicologa glielo aveva fatto notare.
Erano poteri magici e solo buone abilità vocali?

Stava guardando fuori dalla sua vetrata annoiata, ancora con il viso di Antoinette impresso nella sua mente.

Più la guardava e più pensava a quanto fosse bella.
E dopo tutto ciò che era successo era da incoerenti pensare una cosa del genere, anche se secondo lei era un dato oggettivo.

In quei giorni aveva pensato molto anche ai strani comportamenti della bruna.
Toni non sapeva mentirle, e la considerava una persona piuttosto matura, che sa affrontare i problemi, come i mille problemi che aveva affrontato durante la sua adolescenza.

Alla fine si decise, e quindi prese un ulteriore appuntamento.

Sfilò il suo telefono dalla tasca, digitando il numero che aveva salvato recentemente in rubrica per poi farlo squillare.

-"buongiorno, sono la receptionist, come posso aiutarla?"
-"buongiorno, volevo prenotare un appuntamento con la psicologa...per oggi"
-"oh sì certo, va bene alle 16:00?"
-"certamente, la ringrazio"
-"arrivederci" riattaccò.

conversazione meno imbarazzante della volta precedente.

sospirò, alzandosi dalla sua sedia per poi sdraiarsi sul divano del suo studio.
Tutto così troppo silenzioso e noioso, e solo adesso si accorgeva di essere troppo sola.

Forse se il suo studio fosse stato più in basso avrebbe avuto più compagnia, o forse avrebbe patito ancora di più.

il suo telefono vibrò, rivelando un messaggio sul gruppo da parte di Margot.

Margot💞
M: Cher, questo pomeriggio gelato?
C: passo.
C: ho preso appuntamento dallo psicologo.

Sapeva che questo era un tentativo fallito delle sue amiche per alzarle su il morale, e lo apprezzava, ma la sua psicologa la stava aspettando.

-

-"buon pomeriggio, posso aiutarla?" le domandò il receptionist.
-"ho un appuntamento con la psicologa"
-"oh sì,certo, settimo piano, a destra, stanza 7" le sorrise.
La rossa le sorrise di rimando,per poi affrettarsi ad entrate nell'ascensore.

𝘚𝘰𝘶𝘭𝘮𝘢𝘵𝘦𝘴 «𝙘𝙝𝙤𝙣𝙞»Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora