14. Kacey

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Avevo caldo. Terribilmente caldo. E c'era un peso che mi schiacciava contro il materasso.

Ieri sera... ieri sera... Cercai di ricordarmi cosa era successo durante l'addio al nubilato di Grace. Avevo bevuto. Avevo ballato. E poi era comparso Chase.

Ci eravamo strusciati un po' sulla pista.

Avevamo riso fino alle lacrime.

Avevamo bevuto assieme alle mie amiche.

Poi avevo condiviso un taxi con lui.

Ricordavo di essere stanca e di essermi addormentata sulla spalla del mio capo.

Poi il vuoto. Non ricordavo il dopo.

Aprii gli occhi e mi ritrovai di fronte Chase. Era disteso per metà sul mio corpo e mi teneva stretta. Fui presa dal panico. Ero stata io ad invitarlo? Era successo qualcosa e non me lo ricordavo? Cazzo. Cazzo.

La mia sveglia suonò e svegliò il bell'addormentato che era a petto nudo schiacciato sulla mia schiena. Si allungò sopra di me per spegnerla.

Notando che ero sveglia, mi sorrise intimidito. <<'giorno>>.

<<Perché sei nel mio letto?>>

Scoppiò a ridere. <<Non te lo ricordi?>>

Scossi la testa. Cosa cavolo era successo? Cosa non ricordavo? <<No>>.

Mi accarezzò una guancia con il pollice in un gesto dolcissimo. Mi lasciò senza fiato. <<Ti sei addormentata in taxi e ti ho portata fino al tuo appartamento in braccio>>.

Mortificata. Mi stavo sentendo male. Possibile che con lui facevo sempre le figure peggiori? <<E poi?>> Avevo quasi paura di sapere il resto.

Ghignò. <<Mi hai pregato di restare. Mi hai sbottonato la camicia e mi hai trascinato a letto>>. Cazzo. L'avevo fatto sul serio. Ricordavo quella parte. <<Non ho avuto scelta>>.

<<E sei rimasto>>. Questo mi aveva sorpresa. Poteva andarsene appena avessi preso sonno.

Alzò le mani in segno di resa. <<Mi sono comportato da gentiluomo>>. Era vero. Peccato.

<<Mi dispiace?>>

Mi baciò la fronte. <<A me no>>. Rotolò via e raccolse la sua camicia dal pavimento. Nemmeno questa volta ero riuscita a distinguere i suoi tatuaggi. Accidenti!

Rimpiansi immediatamente il contatto con il suo corpo caldo e mi tirai le coperte addosso. Ero esausta e non avevo per niente voglia di affrontare una giornata di lavoro.

<<Resti a letto?>>, chiese divertito riabbottonandosi la camicia molto lentamente. Seguii tutti i suoi movimenti. Mi stava decisamente provocando.

Mi misi in ginocchio e mi avvicinai. Sostituii le sue mani e chiusi gli ultimi due bottoni. Lui mi osservò per tutto il tempo. Il suo respiro era lievemente aumentato.

<<Ci vediamo in ufficio, capo?>>

Fece un passò indietro e mi fece l'occhiolino. <<Non faccia tardi Miss Maddox>>.

Sentii la porta del mio appartamento chiudersi e mi lanciai indietro sul letto con un sorrisetto. Dovevo ammettere che averlo avuto nel mio letto mi era piaciuto forse un po' troppo.


Ero arrivata tardi al lavoro e non era mai successo prima. Nessuno se ne accorse. Stavo facendo una ricerca al computer quando una ragazza entrò nel mio ufficio. Capelli rossi tirati su in uno chignon disordinato, gonna dritta nera e camicetta bianca. Era la prima volta che la vedevo.

TELL IT TO MY HEARTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora