Epilogo.

10.1K 346 58
                                    

Chase

Un anno dopo...

<<Zio Chase!>>, urla la vocetta di Mia dal salotto di casa mia. Corre come una pazza fino a quando non mi raggiunge e si aggrappa alle mie gambe. Mi osserva dal basso, con quei suoi occhioni che mi mettono al tappeto ogni volta. Giuro che se me lo chiedesse, io le regalerei il mondo intero a questa creaturina.

<<Sì, Mia? Ti serve qualcosa?>>, domando senza riuscire a trattenere un sorriso.

<<Zia Kacey mi ha detto di venire da te e dirti che devi sbrigarti. Veloce, veloce, zio!>>.

Ridacchio. Come messaggera mia nipote è davvero buffa. <<E ti ha detto che cosa vuole?>>.

Scuote la testa. <<Solo che devi darmi un gelato, accendermi la tv e tenermi occupata per un pò>>, saltella sul posto. <<Non so cosa significa. Voglio il mio gelato, però>>.

La mia mente da mascalzone viaggia in una sola direzione. Se vuole che Mia si perda davanti alla tv, vuol dire solo una cosa. Il mio uccello già freme all'idea della mia bellissima fidanzata sotto di me.

In fretta, sistemo Mia con il suo gelato davanti alla tv e mi precipito in camera da letto, chiudendomi la porta alle spalle. Kacey è seduta sul bordo del letto e fissa il pavimento. <<Ed io che pensavo di trovarti già nuda e pronta per me>>, annuncio la mia presenza. Sono un pochino deluso.

Alza lo sguardo e sorride. <<Pervertito>>.

<<Non è me e il mio splendido corpo che vuoi?>>. Metto su il mio miglior broncio. Quello che la fa sempre capitolare.

Sbuffa una risata. <<C'è Mia nell'altra stanza>>.

Mi avvicino come un predatore. Mi infilo in mezzo alle sue gambe e le afferro il viso fra le mani. <<Questa notte non mi pare ti sia lamentata>>. Pausa ad effetto. <<Tre volte. E Mia dormiva nella stanza accanto>>.

Nostra nipote passa spesso qualche giorno da noi. Ormai la stanza degli ospiti è diventata la sua stanza. Ci piace troppo averla attorno e ora che è estate e non va a scuola, ne stiamo approfittando.

Mi tira uno schiaffo sulla pancia e il mio amichetto laggiù sembra apprezzare. <<Sta' zitto!>>, ordina con le guance che le diventano appena un pò rosee.

Mi abbasso così da essere viso a viso. <<Fra poco arriverà tua madre a riprendere Mia e ti farò urlare il mio nome a lungo>>, prometto.

Schiude la bocca e le sfugge un piccolo ansito. L'idea le piace. <<Non dormo qui, questa notte, lo sai>>, dice imbronciata.

Mi metto in ginocchio. <<Lo so, ma possiamo sempre usare bene il tempo che ci rimane>>.

Affonda le mani fra i miei capelli e mi tira contro di sè. <<Non mi tentare, Chase>>.

La tiro avanti e mi sporgo a morderle quel carnoso labbro inferiore che mi stava palesemente invitando a farlo. <<Dio, ancora non ci credo>>, sussurro contro la sua bocca seducente.

Annuisce. <<Domani...>>, e lascia in sospeso la frase.

<<Sì>>, confermo, <<Domani...>>.

Ricambia il bacio ma non mi permette di andare oltre. Guastafeste. Lei non mi basta mai. <<Devo dirti una cosa>>, dice.

Mi tiro indietro. <<Hai cambiato idea?>>, chiedo confuso. La sua espressione è troppo seria.

<<Cosa? No! Non si tratta di quello>>.

<<Okay>>.

Si mette a cavalcioni delle mie gambe e mi getta le braccia al collo. Ok, per una che non vuole scopare, mi sta davvero mettendo a dura prova. E, come se non bastasse, si dimena contro il mio cazzo. Per me, può continuare così anche tutta la sera. O tutta la vita.

<<Promettimi che non ti arrabbierai>>, premette. 

Oh-Oh, qualcosa bolle in pentola. <<Ok, posso provarci>>.

Allunga una mano dietro di sè e prende una scatolina con un fiocco, che entrando in camera non avevo proprio notato. Me la mette fra le mani. <<Buon compleanno in anticipo>>.

Già, domani sarà il mio compleanno e il giorno più bello della mia vita perchè questa donna a cavalcioni delle mie gambe e che mi sta fondendo i neuroni, diventerà mia moglie. Mia moglie.

Le ho fatto la proposta sei mesi fa, una notte mentre eravamo sul tetto sopra il nostro attico a fissare le stelle sopra le nostre teste. Mi ero fatto mille progetti su come chiederglielo, ma prenotare un ristorante e farle la proposta con tutti quegli sconosciuti a fissarci, non mi piaceva. Volevo fossimo solo noi due.

Così ho preparato la cena, acceso un paio di candele  e mi sono messo in ginocchio. Ci ha messo esattamente due secondi a dirmi di sì e a fiondarsi su di me, con le lacrime agli occhi. E' stato perfetto.

<<Forza, aprila>>, mi sprona.

Sollevo il coperchio e mi ritrovo a fissare un bastoncino. Un test di gravidanza per l'esattezza. Lo sollevo fra le mani e già sento il cuore che inizia a battermi all0impazzata. <<Merda, è quello che penso io?>>, chiedo con la voce che trema.

Kacey ride. <<Sì, se pensi che fra esattamente otto mesi diventerai papà>>, dice con gli occhi lucidi.

Può un uomo morire di felicità? Io credo proprio di sì.

Le afferro il sedere e la tiro più vicina. Sì, sono pur sempre un uomo. E la mia fidanzata e nel punto giusto. <<Cazzo, ti amo più della mia stessa vita>>. Sono al culmine delle lacrime.

Mi circonda il collo con le braccia. <<Quindi non sei arrabbiato?>>.

Scuoto la testa. Sto tremando. <<No, sono solo l'uomo più felice del mondo, peperino. Mi hai guarito dai miei demoni, mi hai fatto scoprire cos'è l'amore, domani farai di me un uomo onesto. E ora questo. Sei la mia vita>>, dico nascondendo il viso contro il suo collo. respiro il suo profumo a pieni polmoni. Kacey sa di casa.

Ci baciamo a lungo e quando suonano il campanello, quasi non me ne rendo conto. Kacey se ne andrà assieme a Mia e sua madre. Passeremo la notte lontani, ma non mi importa. Mi mancherà, ovviamente, ma domani io e Kacey cominceremo un nuovo capitolo delle nostre vite.

Come marito e moglie.

Come genitori. 

TELL IT TO MY HEARTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora