37. Chase

6.9K 228 10
                                    

Quel nuovo cliente, Sean qualcosa, mi irritava particolarmente. Volevo quasi non accettare quel lavoro ma sapevo di non poterlo fare. Gestire la fusione fra la sua società e la sua principale concorrente, era l'affare del secolo.

Non potevo lasciarmi sfuggire quella occasione. Non per gelosia.

Detestavo lo stesso, il modo in cui Samuel guardava la mia ragazza: come se volesse saltarle addosso da un momento all'altro. Odiavo quel tipo. Sentivo proprio qualcosa smuovermi le viscere perché in cuor mio sapevo che lui non aveva sulla coscienza la morte di Jason e non si trascinava dietro i suoi demoni da dieci anni.

Sembra una persona equilibrata e sana di mente. Qualcuno con cui costruire un futuro e speravo davvero che Kacey non se ne accorgesse.

Sam aveva un braccio appoggiato allo schienale della sedia di Kacey e la sua gamba ricoperta di un completo blu Tom Ford, sfiorava la pelle nuda lasciata scoperta dalla gonna della mia ragazza. Stavo per impazzire e non in senso buono.

Strinsi i pugni sotto il tavolo e mi immaginai di saltargli alla gola. Anche a Kacey perché non stava facendo nulla per sottrarsi alle attenzioni di quello smorfioso. Anzi, sembrava felice delle sue attenzioni. Questo perché non aveva ricevuto le mie? Mi stava provocando?

Kacey girò lo sguardo verso di me e si morse il labbro inferiore. Cazzo. Stava decisamente giocando con me. Voleva forse vedere fino a che punto sapevo mantenere il controllo con lei? Ma non si rendeva conto che mi aveva in pugno? Che se stamattina mi avesse baciato, l'avremmo fatto contro la porta del mio ufficio?

No, non se ne rende minimamente conto.

Per il suo bene però non potevo fare niente. Non prima di essermi schiarito la mente che al momento era annebbiata dall'immagine di suo fratello morto dentro quella macchina accartocciata.

L'incontro era quasi al termine e il padre di Sam voleva che ci trovassimo tutti a cena per festeggiare l'accordo della fusione che era praticamente già pronto per essere firmato dalle due compagnie. Il mio umore non era dei migliori ma avevo fame. Inoltre non potevo rifiutare.

Ci mettemmo d'accordo di incontrarci in un locale in centro e speravo vivamente che Sam non sarebbe venuto. Ovviamente mi sbagliavo. Voleva di sicuro passare la serata con la mia Kacey.

Lui la accompagnò fino al suo ufficio e io li seguii con lo sguardo, sperando bastasse a fulminare sul posto quel cretino. Non fui così fortunato. Continuò a respirare e cercare di far ridere Kacey. Bastardo. Sapeva giocare.

Restai appostato nel corridoio e aspettai che Sam se ne andasse, prima di piombare nell'ufficio di Kacey. Sbattei la porta alle mie spalle e mi ci appoggiai contro. Ero pronto alla battaglia. Non ero mai stato così incazzato e geloso. Era una combinazione esplosiva che non avevo mai provato prima.

<<Sì?>>, domandò Kacey seduta dietro la sua scrivania. Notò la mia espressione ma non si fece intimorire. Anzi, mi sfidò. Sollevò il mento e rimase in attesa.

Incrociai le braccia al petto. <<Cosa pensavi di fare?>>

Finse di non sapere di cosa stavo parlando ma le veniva da sorridere. Sembrava soddisfatta di avermi fatto reagire. <<Non so di cosa parli>>, disse continuando a scrivere qualcosa in un foglio.

Mi staccai dalla porta e avanzai verso di lei. Un lento passo alla volta, la raggiunsi dietro la scrivania e le girai la sedia verso di me. Appoggiai le mani contro i braccioli, intrappolandola fra me e la sedia. Un fuoco le si accese negli occhi. <<Hai flirtato con quel tipo per tutto il tempo davanti ai miei occhi>>.

Si morse il labbro inferiore e cercò di non sorridere. <<Ero solo gentile con un nuovo cliente>>.

Col cazzo. <<Sbattere le ciglia e ridere in quel modo non è essere gentile>>.

Cercò di spingermi via. L'avevo infastidita. <<Non sono affari tuoi!>>, sbottò.

Fu il mio turno di sorridere. Le afferrai delicatamente il mento e le tenni fermo il viso. Eravamo a pochissimi centimetri di distanza e sentivo la pelle formicolare. Non desideravo altro che baciarla. Lei era lì che mi implorava di farlo. <<Invece sì. Mi riguarda eccome>>.

Strinse i pugni sulla mia camicia e mi tirò giù, verso di sé. <<Perché?>>, chiese a corto di fiato. Sembrava avesse appena corso mezza maratona.

Affondai una mano fra i suoi capelli e cedetti. Le catturai il labbro inferiore fra i denti e in risposta gemette. Persi il controllo. Smisi di provocarla e la baciai come desideravo fare da questa mattina. Infilai la lingua fra le sue labbra e la attorcigliai attorno alla sua.

Prendemmo fuoco all'istante e sapevo che non mi bastava. Volevo di più. Volevo tutto da lei, questo non era mai cambiato.

Si alzò in piedi e non persi tempo. La sollevai dal pavimento e la appoggiai nella scrivania. Mi infilai in mezzo alle sue cosce calde e lasciai scivolare le mani sotto il tessuto morbido della gonna. La sua pelle morbida spense del tutto il mio cervello. Il mio cazzo mi implorava di entrare dentro di lei nei prossimi dieci secondi.

Le sue mani tirarono i miei capelli e reclamò la mia bocca in un bacio focoso, pieno di lingua, denti e morsi. Il mio preferito.

Mi allontanai di un paio di centimetri per riprendere fiato e godermi la vista. Kacey aveva le guance arrossate, i capelli arruffati e gli occhi carichi di desiderio. <<Vuoi sapere perché?>>, domandai. Annuì in risposta. <<Perché non proverai mai niente del genere per nessun altro, peperino. Come ti tocco io, come ti bacio io, ti fa sciogliere e sentire viva>>.

Aprì la bocca per rispondere, ma la porta del suo ufficio si spalancò all'improvviso ed entrò Rachel che appena si accorse della mia presenza e della posa compromettente in cui ci aveva beccati, arrossì e nascose il viso fra le mani. <<Merda. Scusate!>>, disse piena di imbarazzo. <<Avrei dovuto bussare>>.

Ridacchiai. <<Tranquilla. Me ne stavo andando>>. Lasciai il corpo caldo di Kacey e la guardai. Mi abbassai a stamparle un bacio sulle labbra. 'fanculo tutto! <<Ricordatelo>>, sussurrai.

Uscii fischiettando dal suo ufficio ma con un enorme problema nei pantaloni da risolvere prima di cena.

TELL IT TO MY HEARTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora