Scappa.
Mi fermo davanti all'aula di letteratura a riflettere sull'ipotesi di seguire il consiglio appena offertomi dalla ragione.
Entra.
Il cuore al contrario desidera vedere attraverso i miei occhi il suo dio greco preferito.
Cosa faccio?
<Lisa> sento ad un tratto chiamare il mio nome, o meglio, il nomignolo datomi dalla stessa persona che ora si trova alle mie spalle.
Dagli una testata all'indietro, poi fuggi via come se non ci fosse un domani.
L'idea di farlo davvero mi alletta non poco, ma purtroppo il ragazzo dietro di me anticipa la mia eventuale mossa e posiziona le sue labbra accanto al mio orecchio.
<Come stai?> è la domanda che mi porge con voce tenera, una voce capace di diffondere un potente brivido che attraversa ogni fibra del mio corpo.
Il fiato mi rimane incastrato in gola, ma per mia fortuna scopro di possedere una forza di volontà sufficiente a prevalere sul blocco effettuato dall'amore.
<Bene> rispondo impedendo a qualsiasi fragilità di trasparire nella mia voce, poi tiro fuori il mio sorriso migliore, mi giro e faccio un passo indietro per riportare la distanza tra me e Daniel ad almeno un metro.
<Ho temuto il contrario, sono stato in pensiero per te tutto il fine settimana> rivela dolcemente.
Sul suo viso vedo una scia di preoccupazione lasciare spazio ad una sincera rassicurazione.
È stato in pensiero per me?
Sì, certo, come no. Povera illusa, mentre tu eri nel tuo letto a versare fiumi di lacrime salate lui probabilmente era con Vanessa a godersi il loro amore.
Giusta osservazione, ragione.
<Adesso sai che sto bene> dico abbozzando un ulteriore falso sorriso.
Daniel mi prende per mano, ed io automaticamente la ritraggo non appena sento una scossa diffondersi rapidamente su per il braccio.
Il mio gesto lo lascia spiazzato.
<Tutto bene?> chiede allora preoccupato.
No, ovvio che non va tutto bene. Mi hai ferita e adesso il mio corpo reagisce così al tuo tocco.
<Sì, è solo che il tuo è stato un gesto del tutto inaspettato> mento.
<Scusa, hai ragione, la prossima volta presterò più attenzione>
La sincerità che leggo nei suoi occhi mi lascia perplessa. Come fa a non rendersi conto di quanto potere abbia su di me, dell'effetto che mi fa persino una frase sussurratami da lui all'orecchio? Il sentimento che provo è così forte che mi viene impossibile non credere che i miei occhi dicano tutto.
<Riproviamo?> propone Daniel.
Non capisco perché voglia darmi la mano, non siamo mica fidanzati.
È per aiutarti a stare calma, quante volte ancora bisogna ripetertelo?
Ok, ragione, ho capito che non sei per niente di buon umore stamattina, ma ti ricordo che neppure io sono felice di avere il ragazzo che mi ha ferita così vicino. A proposito di Daniel, devo dargli una risposta.
Scuoto la testa.
<Meglio di no, sono ancora un pò scossa per il tentativo di poco fa>
Lui annuisce, dopodiché mi fa segno con la mano di entrare in classe. Il mio cuore si scioglie di fronte ad un simile atto di galanteria, invece la ragione inveisce contro Daniel dicendo che poteva anche risparmiarselo.
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Io odio l'amore
ChickLit"Ciao, mi chiamo Elizabeth Lewis. Sono una ragazza allegra, solare, determinata e soprattutto... timida" Queste sono le parole utilizzate da Elizabeth per descriversi. Lei è una ragazza americana come tante altre. Studia, legge molti libri d'amore...