<Aspetta, mi stai chiedendo...>
Sto tentando di dare una spiegazione razionale alla proposta di Mark, ma come al solito la logica è in giro chissà dove. Capisco che non venga pagata, però potrebbe perlomeno avvisare prima di prendersi un periodo di ferie.
<Ti sto chiedendo di uscire con me> afferma il ragazzo dagli occhi verdi.
<Perché?> domando con la testa strapiena di pensieri.
<Credevo avessimo già chiarito questo dettaglio. Lisa, capisco che ti sembra una mossa affrettata, mi hai fatto intendere che non stai passando un periodo facile, ma se non ora quando?>
Lisa? Chi si crede di essere questo qui? Come osa chiamarti come-
Cuore, adesso stà zitto. Hai parlato a sufficienza per oggi, non sei stanco? Vatti a fare un bel riposino.
<Come mi hai chiamata?> chiedo intontita.
<Lisa. Se ti dà fastidio torno ad Elizabeth> risponde premurosamente Mark.
Quanto è dolce!
Anche Daniel è premuroso nei tuoi confronti.
Ho detto zitto, cosa non ti è chiaro?
<No, no, figurati. Va bene Lisa>
Mark mi rivolge un tenero sorriso, che mi accorgo solo ora essere in perfetta armonia con la bellezza chiara dei suoi occhi.
<Questo sabato sono libera, perciò accetto il tuo invito> do infine una risposta alla sua domanda iniziale.
Mark sgrana gli occhi.
<Davvero? Cioè, non lo dici perché ti senti obbligata, giusto? Guarda che non me la prendo se preferisci fare altro, non voglio che siccome hai detto di essere libera ti senta forzata ad uscire con me> pronuncia ad una velocità impressionante.
Cerco di calmarlo poggiando una mano sulla sua spalla, ma appena tocco la stoffa della sua maglia una scossa quasi impercettibile mi attraversa il braccio.
<Cos'è successo? Ti sei fatta male? Il tessuto della maglia ti ha punta?> mi bombarda di domande il ragazzo dagli occhi verdi.
<Ho qualche piccolo problemino col contatto fisico> rivelo optando per la sincerità.
Mark mi ha raccontato la verità riguardo la reputazione che sua sorella gli ha attribuito, non sarebbe giusto da parte mia mentirgli su una cosa del genere.
<Riprova> sussurra dolcemente.
Lo guardo con aria confusa.
<Fai un altro tentativo. Io non mi muoverò di un millimetro, starò fermo come una roccia>
<Perché stai sussurrando?> domando abbassando il mio tono di voce allo stesso livello del suo.
<Per evitare di spaventarti. Il tuo corpo potrebbe reagire come poco fa se uso un timbro di voce standard, o almeno credo. Come cosa ha senso>
Mi lascio scappare una leggera risata che lo porta ad alzare un sopracciglio.
<È così che mi ringrazi? Ah, questi giovani d'oggi, non sono più gentili come una volta, tu provi ad aiutarli e loro ti ridono in faccia> scherza imitando la voce di un adulto.
Rido una seconda volta. Alla fine le mie labbra rimangono incurvate in un sorriso pieno di gratitudine che spero non sfugga al ragazzo dagli occhi verdi.
<Dai, avvicina una mano alla mia spalla. Ci siamo solo noi qui, nessuno arriverà a disturbarci> torna a sussurrare dopo una rapida occhiata a destra e sinistra.
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Io odio l'amore
ChickLit"Ciao, mi chiamo Elizabeth Lewis. Sono una ragazza allegra, solare, determinata e soprattutto... timida" Queste sono le parole utilizzate da Elizabeth per descriversi. Lei è una ragazza americana come tante altre. Studia, legge molti libri d'amore...