Forse ho capito male.
<Noi non avremmo dovuto...> pronuncia Daniel con una nota di dispiacere.
Non sto capendo.
Invece sì.
Shh, torna a dormire tu.
<Daniel, non ti seguo, cosa stai blaterando?> chiedo mentre mi avvicino un altro pochino a lui.
Ok, Elizabeth, analizza la situazione, magari trovi qualche dettaglio che ti è sfuggito.
Oppure che tu fingi di non vedere.
Daniel è immobile davanti a me . Mi sta dando le spalle. Sembra dispiaciuto per qualcosa. Non si gira. Adesso sta in silenzio.
Come dovrei trovarci una spiegazione in tutto questo?
<Lisa, è stato un errore> ripete il ragazzo dagli occhi blu.
<Continuo a non capire>
Approfitto di questo attimo di silenzio per sollevare un braccio e poggiare una mano sulla sua spalla. La sua pelle è calda. Mi stupisce che Daniel non si sia mosso di un millimetro, la mia mano è gelata. La sua resistenza al freddo mi concede di assaporare un leggero tepore che raramente provo sulla mia pelle. La mia accentuata sofferenza al freddo mi porta spesso a desiderare che torni l'estate, e che magari duri più a lungo stavolta. Fin da piccola sono una freddolosa di prima categoria, ma in momenti come questo, in cui io e Daniel siamo così vicini, la temperatura all'interno del mio corpo aumenta e il caldo che porta con sé scioglie il ghiaccio che mi circonda le ossa.
<Lisa> sussurra la divinità in piedi di fronte a me, poi si volta lentamente, il che mi porta a ritrarre la mano.
Eccolo di nuovo. Il dispiacere negli occhi di Daniel è troppo evidente perché io possa far finta di non capire.
<Non avremmo dovuto baciarci>
Il mio cuore si spezza.
Tento di parlare, ma appena mi rendo conto di non avere niente da dire richiudo la bocca e sposto lo sguardo verso il basso.
Cerca di non fargli vedere quanto ti sta facendo male.
E come faccio? Come riesco a far finta di nulla stavolta? Un conto è avere una spada nel cuore, un altro invece è sentirlo sbriciolarsi col suono in sottofondo delle tue speranze che diventano sabbia e vengono spazzate via. Le lacrime fatte di sangue hanno lasciato spazio ad un vuoto tremendo. Una forte fitta nel petto sembra implorare di restituire ciò che è stato sottratto, ma sfortunatamente non so dove prenderlo un altro cuore. Dovrà farsi bastare i resti di quello attuale.
<Mi dispiace> è il flebile sussurro che a malapena sentono le mie orecchie.
<Ti dispiace?> domando con un pizzico di rabbia, anche se il sentimento più percettibile nella mia voce resta comunque il dolore.
Un paio di lacrime minacciano di uscire, ma sollevo il capo prima di concederglielo e torno a fissare gli occhi blu di colui che ho ingenuamente creduto sarebbe stato il mio primo ragazzo.
<Non sai dire altro, Daniel Moore?> lo accuso.
<Lisa> abbassa lo sguardo.
Eh no, caro mio, se dobbiamo parlare facciamolo per bene.
<Guardami> dico tentando di rimanere calma.
Per sua fortuna alza subito la testa, evitandosi così un urlo che avrebbero sentito persino dall'altro capo del pianeta.
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Io odio l'amore
ChickLit"Ciao, mi chiamo Elizabeth Lewis. Sono una ragazza allegra, solare, determinata e soprattutto... timida" Queste sono le parole utilizzate da Elizabeth per descriversi. Lei è una ragazza americana come tante altre. Studia, legge molti libri d'amore...