PROBLEMA

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<Ok, sto cominciando a preoccuparmi. Sei sicura di non aver notato nulla di strano nel suo sguardo?> chiede un'agitata Olivia.

<Del tipo?>

<Non so, un luccichio maschilista che dice "ti sto fregando, bella"?>

<Nulla del genere> rispondo scuotendo il capo.

Olivia continua a pensare ad altre folli possibilità. Temevo che raccontarle dell'invito di Mark l'avrebbe messa in allerta ma non pensavo che si sarebbe intestardita a tal punto da farmi un interrogatorio che le permettesse di confermare la sua teoria. Se solo sapesse quanto in realtà Mark ci tenga ad aiutare gli altri...

Purtroppo non spetta a me dirglielo, deve essere lui stesso a rivelarle tutto, anche se stando alle sue parole è ben lungi dal farlo. Pur di non far sentire colpevole la sorella preferisce che lo consideri un mostro senza cuore che si diverte a giocare con le ragazze. Chissà quanto deve essere difficile lasciare che una persona a cui vogliamo bene continui ad avere un'idea errata su di noi solo per proteggerla.

Scommetto che tu ne hai una vaga idea.

Non puoi paragonare me e Mark.

Invece sì, lui asseconda il pensiero della sorella, mentre tu assecondi quello della tua famiglia. Prendi tuo fratello, ad esempio. Ben crede che tu stia bene, che la sua sorellona sempre pronta ad aiutarlo abbia superato ciò che è successo, che El stia andando avanti senza alcuno sforzo.

E così deve essere, deve continuare a crederlo, altrimenti sai cosa potrebbe succedere.

Potrebbe, appunto, non ne sei certa. Magari stai sottovalutando il tuo adorato fratellino.

E se invece avessi ragione? Non mi permetterei mai di correre un rischio tanto elevato.

Non è più un bambino, Elizabeth. Preferisci che continui a vivere in una bugia, continuando a considerare sua sorella una qualche sorta di supereroe, oppure intendi dirgli la verità e fargli comprendere che nessuno è invincibile?

Meglio una bugia a fin di bene che una dolorosa verità.

<Ci sono, ho trovato il tassello mancante> esordisce Olivia, giusto in tempo per evitare che la mia ragione possa replicare.

<Sentiamo> fingo interesse per la sua ennesima ipotesi errata.

<Era impossibile tu ti accorgessi di qualcosa perché Mark si è calato alla perfezione nel personaggio. Insomma, pensaci, ormai è un professionista, se dovesse mai fare un provino per il ruolo del manipolatore lo prenderebbero all'istante>

<Non so Ol, non mi convince molto questa tua teoria> esprimo il mio parere da conoscitrice della verità.

Olivia sbuffa.

<Allora pensa tu a qualcosa. In fondo, è con te che ha parlato>

<La smetti di voler dimostrare a tutti i costi che tuo fratello è un mostro? Ne sei praticamente ossessionata> cerco di convincerla a lasciar cadere i suoi sospetti.

<Perché non voglio che faccia soffrire anche te. Andiamo, Betty, pensi seriamente che gli permetterò di ferire anche la mia migliore amica? Se è così, fattelo dire, sei proprio fuori strada. Hai già un ragazzo a crearti problemi nella tua vita, di certo non te ne serve un altro, quindi puoi ripetermi anche altre cento volte che devo fidarmi di Mark ma non lo farò>

Il fatto che voglia soltanto aiutarmi in parte mi rende felice, per me è ancora tutto così nuovo con Ol. Avere una vera amica per la prima volta in vita mia mi riempie di gioia. D'altro canto, a tale felicità corrisponde un eguale senso di colpa. Sapere che le sto nascondendo una verità così importante mi fa stare male, vorrei raccontarle che ragazzo gentile e premuroso è il fratello ma non posso, perché significherebbe tradire la sua fiducia. Mark si è fidato di me, e a causa dei miei trascorsi non do certe cose per scontato, anzi, per me significano moltissimo.

Io odio l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora