capitolo 22

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                       Mary's Pov  Il giorno prima della partenza per ritornare nella nostra amata Los Angeles, mio zio Tom, che non vedevo da ormai 8 anni, era ripiombato nella mia vita

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                       Mary's Pov
 
Il giorno prima della partenza per ritornare nella nostra amata Los Angeles, mio zio Tom, che non vedevo da ormai 8 anni, era ripiombato nella mia vita.
Ero super felice di averlo li con noi di nuovo.  
Ero sempre stata legata a mio zio.
Dopo che  mia madre biologica mi aveva abbandonata, era stato lui ad avermi cresciuta insieme a mio padre.
Avevo un legame davvero speciale con zio Tom.

Non avevo mai parlato apertamente di mia madre con nessuno.
Non c'è ne era mai stato bisogno perché io non avevo mai avuto una madre.
E la mia vita andava bene così.
Dylan sapeva che ero sempre stata con mio padre e le persone a me vicine non avevano mai aperto l'argomento con me, forse per tatto o per paura che parlarne mi facesse soffrire.
In realtà quando ero piccola ogni tanto ci pensavo.
Pensavo a come sarebbe stato conoscerla e cosa si provava ad avere una madre.
Ma la mia Star era tutto ciò di cui avevo bisogno da bambina.
Mi aveva fatto da padre e da madre e gli ero grata per tutto quello che aveva fatto per me.

Comunque a quanto mi aveva raccontato papà, quella donna era una Groupie e seguiva lui e la sua band nei vari tour.
Era una donna non molto raccomandabile e si era girata mezza New York.
Mio padre era giovane e agli esordi del successo.
In poco tempo la sua band aveva fatto il giro del continente e la loro musica era sulla vetta delle classifiche mondiali.
Erano gli anni del sesso, droga e rock'n roll in pratica.
Comunque per farla breve dopo una notte passata insieme questa donna sparíb dalla circolazione.
Il tour era finito e mio padre ritornò nella sua casa a Los Angeles.
Trascorse un anno tranquillo e di pieno lavoro discografico quando una mattina suonarono alla sua porta e la sua vita cambiò per sempre.

Quella donna si presentò a casa sua con un fagotto in braccio e uno zainetto azzurro.
Gli disse che quella era sua figlia e che non voleva più tenerla perché non era voluta, la sua vita non poteva essere messa in disparte per una figlia che non aveva mai voluto e che d'ora in poi sarebbe stato lui ad occuparsene.
Quel fagotto ero io, una neonata di appena un anno che veniva abbandonata al suo destino.

Dopo ciò girò i tacchi e di lei non si ebbero più notizie.

Molti uomini avrebbero affrontato la situazione in modi peggiori ma mio padre... La mia Star preferita, non ci pensò neanche un attimo a non tenermi con sé.
Ovviamente si accertò che fossi veramente sua figlia con un esame del DNA e da quando la conferma dell'esame arrivò io e quell'uomo diventammo una cosa sola.

Dovevo ringraziare quella donna però, se non mi avesse abbandonata non avrei mai conosciuto l'uomo meraviglioso che ho come padre, e la mia vita sarebbe stata diversa, forse non avrei mai incontrato le persone che amo e non avrei questa magnifica famiglia.

Comunque sia.
Quando avevo poco più di quattordici anni, tenendo mio padre all'oscuro di tutto, chiesi aiuto a zio Tom per rintracciarla.

La prima cosa che mi chiese fu il perché volessi conoscerla.
Gli dissi che volevo ringraziarla per avermi abbandonata e sputargli in faccia la merda di persona che era.
Non era un comportamento adatto ad una ragazzina di 14 anni il mio ma ero sempre stata molto vendicativa e odiavo determinati eventi che aveva dovuto passare mio padre.
Zio Tom mi aiutò a trovarla e mi accompagnò da lei nel Maine.
Trovò una scusa con papà dicendo che facevamo una gita fuori porta e non sospettò nulla.

 Last Time (Sequel Di Wide Eyed)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora