Prologo

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{Dylan doveva partire per 3 mesi per lavoro, così Mary e il piccolo Niky lo seguirono

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{Dylan doveva partire per 3 mesi per lavoro, così Mary e il piccolo Niky lo seguirono.
Restarono fuori città per poco più di 3 mesi}

               Città di San Francisco

                       Alamo Square

            Appartamento numero 47
                               
                                  ⚪

      
                          Mary's Pov

Dylan:<Amore hai visto la mia cravatta?>

Mary:<è sul letto>

*Urlai dal bagno*

Dylan:<non trovo più il mio orologio.
Amore hai visto anche il mio orologio?>

Mary:<ma ti sembra normale che senza di me ti perdi?
È nel comodino.
Se cerchi invece che lamentarti vedi che le cose le trovi>

Niky:<mammaa non si vedono più i cartoni aggiustali>

Mary:<ma possibile che non posso fare cinque minuti una doccia in santa pace che crolla tutto in questa casa!?>

*Mi trovai ad urlare disperata, sotto la doccia

Sentii la porta aprirsi e vidi Dylan aprire la tendina della doccia.

Mi si avvicinò e mi diede un bacio*

Mary:< dai muoviti o farai tardi a lavoro.
E non temporeggiare con quel marmocchio.
Ti ha reso fin troppo succube delle sue coccole.>

Dylan< agli ordini capo.
Ti amo, a stasera>

*Uscí dal bagno con il suo solito sorriso stampato in faccia e andò in salotto a salutare il piccolo Niky.

Si avvicinò al piccolo e lo prese in braccio baciandogli il viso e scompigliandogli i capelli.*

Dylan:<non fare il monello e ascolta la mamma.
Se farai il bravo stasera ti porto una sorpresina.>

Niky:<papà io anche voglio guidare gli aereoplani, posso venire a lavoro con te?>

Dylan:<quando sarai grande, ora pensa a giocare, ciao ometto>

Gli diede un bacio sulla fronte e lo lasciò sul tappeto a giocare.

Si avviò verso la porta ed uscì per andare a lavoro.

Squillò il telefono che era sul tavolo della cucina e Niky corse a prenderlo e rispose al telefono.

Una voce femminile salutò il bambino con gioia.

X:<piccola peste mi passi la mamma?>

Niky:<si aspetta zia, voglio sentire Mikol, me la passi?>

*Arrivai in cucina e vidi il mio marmocchietto con il mio cellulare in mano.
Aveva risposto alla chiamata.
Avevo sentito solo la parola zia e avevo capito chi fosse.

Presi il cellulare dalle mani di mio figlio e lo rimproverai.*

Mary:<quante volte ti ho detto che non devi rispondere al telefono?>

*Urlai a mio figlio mentre chiusi bruscamente la chiamata*

Niky:<ma mamma io ho risposto solo perché ho letto il nome della zia>

Mary:<ometto anche se è qualcuno che conosci non devi rispondere ok?
Ora vieni facciamo colazione>

Niky:<scusa mamma non lo faccio più, volevo solo sentire Mikol, mi manca tanto>

*Comparve un piccolo broncio sul faccino del bimbo davanti a me.
Aveva capito di aver sbagliato ma non era una cosa grave*

Mary:<ehi tesoro non fa niente, la vedrai presto va bene?
Ora mangia e poi ti porto al parco a giocare>

*Niky era un bambino molto intelligente.
Fin troppo per la sua età.
A soli 4 anni sapeva già leggere e riusciva a fare e capire certi discorsi che agli altri bambini erano estranei.
Sembrava di vedere Dylan in miniatura*

    
             ⚫⚫⚫⚫⚫⚫⚫⚫⚫

La giornata era passata in fretta e mi trovai a preparare la cena con Niky che mi continuava a parlare ininterrottamente nelle orecchie.

Si aprì la porta di casa ed entrò Dylan

Il bambino cose incontro al padre e gli saltò  in braccio dandogli dei bacetti sul viso.

Dylan:<ehi marmocchietto, hai fatto il bravo oggi?>

Niky:<si papà.
Mi sei mancato tanto>

Mary:<tuo figlio ti adora fin troppo.
9 mesi nella mia pancia.
7 ore interminabili di travaglio...e il papà è l'eroe.
Questa è ingiustizia bella e buona.>

Dylan:<la mammina è gelosa.
Ometto... All'attacco>

*Mi si buttarono entrambi addosso e mi stritolarono in un'abbraccio.
Un'abbraccio in cui c'era tutto ciò che amavo.
Mio marito e mio figlio.
Non potevo desiderare altro.*

Dopo cena misi a letto il piccolo e mi sedetti sul divano con Dylan e gli raccontai la giornata.

Mary:<stamattina ho ricevuto un'altra chiamata>

Dylan:<era sempre lei?>

Mary:<si.
Ha risposto Niky.
Non ho fatto in tempo a prendere il cellulare che aveva già risposto>

Dylan:<ci hai parlato almeno?>

Mary:< no, ho chiuso la chiamata.
Non voglio sentirla.>

Dylan:<È la tua migliore amica.
È praticamente come se fosse tua sorella.
Dovrete chiarire la situazione prima o poi>

Mary:<per ora non mi interessa.
Lei non ci ha pensato due volte a credere ad altri.
Non si è preoccupata neanche di chiedermi se era vero o no quello che le avevano detto.
Ha creduto a quelle cose non vere.
3 mesi di silenzio stampa e ora ricompare così!?
Eh no, mi dispiace ma non mi va bene.
Finché non torniamo in città non ne voglio sapere niente.>

Dylan:<manca solo una settimana al nostro rientro, almeno falle sapere che tornerai.>

Mary:<Dyl ma hai capito che ho detto!?
Non la voglio sentire.
Punto.>

              Continua...

 Last Time (Sequel Di Wide Eyed)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora