capitolo 53

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                         Thomas Pov

Era arrivato il momento per me di uscire di scena

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Era arrivato il momento per me di uscire di scena.
Avevo sistemato quello che dovevo e lasciato indicazioni a chi di dovere di eseguire le mie ultime volontà qui in città.

Odiavo dover lasciare Christophe in quel modo e non potergli spiegare come stavano le cose.
Non avevo potuto salutare per l'ultima volta neanche i miei fratelli e mia nipote.
D'ora in poi sarei andato lontano da loro, il più lontano possibile.
Avrei fatto sparire le mie tracce.

Lo stavo facendo solo per loro, per proteggerli.

Non avevo preparato neanche uno zaino con l'essenziale, avevo solo preso la boccetta con il siero da Vincent ed ero andato via in sella alla mia fidata Ducati.

Avrei inserito quel liquido verde nel mio organismo non appena essere arrivato fuori città.
Era l'unica cosa rimasta in grado di rintracciarmi dall'organizzazione.

Dopo aver preso quel siero sarei stato nessuno.
Nessuno poteva sapere dove mi trovavo.
Avevo distrutto il cellulare e non avevo nessun apparecchio tecnologico con me.
Dove sarei andato?
Ancora non lo sapevo.
Avevo deciso di prelevare gran parte del mio conto in banca così da avere contanti.
Era molto difficile ma potevo essere rintracciato anche con la carta di credito se fossi andato al bancomat.

Appena fuori Los Angeles mi fermai in una piccola stazione di servizio, dietro i parcheggi.

Presi la scatolina dove era riposto il siero e aprii il piccolo coperchio che ricopriva l'ago.
Spinsi questo nel mio collo e premetti il piccolo bottoncino in superfice, il quale fece entrare velocemente l'ago ancora più affondo facendo fluire nel mio corpo il mio lasciapassare all'anonimato.

Mi sentivo strano, era come se all'improvviso il sangue mi fosse diventato incandescente.
Era sopportabile ma iniziavo a sentire un gran caldo.
Senza ulteriori indugi riaccesi la moto e mi diressi lontano, non avevo una meta, dovevo solo allontanarmi.

Dopo quattro ore di viaggio decisi di fermarmi in una piccola cittadina dove avrei preso una stanza per riposare qualche ora, il giusto tempo per riprendere le energie per spostarmi.

Mi fermai a Greenfield e pagai una stanza in un motel alquanto trasandato.

Il proprietario mi consegnò la chiave e mi chiese scusa per eventuali inconvenienti.
Mi disse anche che non rispondeva di eventuali danni.

Sapevo che in quei motel succedeva di tutto e non mi interessava comunque, dopo qualche ora avrei di nuovo ripreso il mio viaggio.

Entrai nella stanza numero 369 e mi buttai di peso sul letto.

Rimasi a fissare il soffitto e nella mia testa mi piombava davanti il volto di Chris, infuriato e deluso dal mio abbandono.

Non riuscivo a togliermi quell'immagine davanti a me.

 Last Time (Sequel Di Wide Eyed)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora