Introduzione

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"Tirando avanti, lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai."
Con queste parole si conclude l'adattamento cinematografico del romanzo Trainspotting, titolo che ho pronunciato così tante volte in vita da averne la nausea.
Io sono un discepolo di Welsh, l'autore. Mentirei a dire che lo reputo uno scrittore eccezionale. Ne ho letti di migliori e, per quanto mi riguarda, mi reputo a mia volta migliore. In tutta onestà. Per versatilità stilistica, per eleganza, per elasticità, per fantasia, per storie. Il merito dei maestri sta nel creare chi li supererà.
Boarspotting, tuttavia, non vuole essere un rivale di Trainspotting. Non lo vuole imitare, non lo vuole omaggiare.

Avevo tre anni quando quel libro veniva pubblicato, i tempi sono cambiati e io ho avuto la fortuna di non conoscere, se non indirettamente, a debita distanza, il mondo di Welsh. Ciò non toglie che la filosofia dell'opera sia molto attuale; non si parlerà di eroinomani, ma l'impulso che spingeva Renton e soci non differisce tanto da quello che smuove Luca e "Gli ignoranti", personaggi molto secondari che tornano a intrattenerci dopo le apparizioni in Voglio starmene da sola!, Qualcosa come noi e Binge Watching, di cui Boarspotting è la versione evoluta, seria e "malvagia".

C'è una tremenda insoddisfazione a legarmi al maestro Welsh, una visione pessimistica e truce della società moderna, fatta di consumi inutili, perbenismo borghese, impressioni e reactions, costumi confusi e totali travisamenti dei più begli ideali mai concepiti.
Ho trentadue anni da compiere, un vissuto singolare, una dipendenza da alcol tenuta a freno con uno stuzzicadenti. Bevevo per dimenticare, per ignorare, prima di bere per rilassarmi al termine di una brutta giornata. Welsh ha il suo passato da tossico ed entrambi siamo arrivati alla stessa conclusione: siamo circondati da altri drogati, socialmente più accettabili di noi.
Tra le altre cose, Boarspotting parla proprio di questo. Mi sono chiesto di cosa si faccia la gente oggi e ho compreso che le mie previsioni di qualche anno fa erano fin ottimistiche. Mi guardo ora attorno e vedo quel che mi piacerebbe essere nelle vite degli altri, ahimè. Anche io voglio essere un drogato socialmente accettabile, poi rifletto meglio e mi dico che forse sto meglio così, coi miei vizi e le mie prerogative. Una delusione per il patriarcato.

Oh, sì. Avete letto bene. Pensavate che fosse un'esclusiva femminile? Boarspotting, figlio di Trainspotting, racconta un'altra generazione, la mia, alle prese col presente. Racconta di cinque ragazzi che si fanno uomini sbagliando, esagerando, scappando, cadendo, rialzandosi, morendo; cinque ragazzi che vanno contro le pretese del mondo perché preferiscono la loro natura, ma che devono prima o poi affrontare la stessa quando l'età adulta s'impone.
Boarspotting narra quindi l'essere uomo oggigiorno. L'uomo maschio, bianco, etero - e pure un po' ariano, che peggiora sensibilmente il biglietto da visita. L'uomo che determina il suo essere uomo spargendo ormoni durante la giovinezza, per il semplice gusto di farlo e per mostrare i denti ad altri uomini. Ciò finché, di nuovo, quell'età strana non si fa sentire e l'istinto porta a desiderare altro.

Luca e amici devono confrontarsi con la più potente tra le droghe: la donna. E che diavolo è il boarspotting, se non una bugia che si racconta alla municipale quando vieni beccato a fare sesso in macchina con una gentile signorina, appostato in un bosco in piena notte? Magari una costante nella Genova che circonda i nostri personaggi principali, dove la gente che li giudica si sporge dalla finestra per guardare i cinghiali che scorrazzano liberamente in città. Con loro, tanti episodi incresciosi, violenza, volgarità e tutto quel che la scrittrice media neppure immagina accadere sotto il suo naso. Ecco perché ci sono io, con questo nuovo lavoro che mira a essere superiore a qualsiasi cosa abbia mai scritto. Sarà un testo fortemente pessimista, nel quale lo pseudostoicismo di Michela in Le lacrime della falena dovrà fare spazio allo stoicismo definitivo, vero, degli ignoranti.

Buona lettura.

Boarspotting - La città si sta annoiando [VM 18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora