Boarspotting - La città si sta annoiando [VM 18]

33. Non averne voglia

«Soltanto i deboli e gli stufi si arrendono. Il candidato trovi le differenze.»

Begbie in risposta a un
docente universitario

È la prima volta che Zizou esce di casa per andare a comprarsi una camicia. In genere gli si venivano regalate dai parenti, o gli altri, non standoci più perché rinsecchitisi o abbuffatisi, han fatto del riciclo uno stile di vita. Il sardo non ha dimestichezza con taglie, tessuti e colori, gironzola per le vie dello shopping e non è certo della preferenza.

Si specchia in una vetrina, il tempo non gli ha reso giustizia: inizia ad avere le stempiature, la peluria si è affilata come un rasoio, la pancetta non potrà essere nascosta a lungo. La camicia dietro al vetro fa al caso suo, si è rotto le palle di girare.

Dentro al negozio entrano per primi un bambina, una moglie scassacazzo e un marito che medita di farla finita. La donna dice all'uomo: «È l'ora che ti comporti in maniere più opportune, devi crescere» e Zizou si fa ingannare, perché la frase suona come se fosse rivolta alla figlioletta. Avrebbe senso, ma entrando nella boutique il pelosone può udire ulteriori ingiurie della donna verso l'uomo che non capisce cosa ha fatto. E a Zizou men che mai importa di investigare, la scenetta familiare corrisponde esattamente alle visioni del matrimonio che si fa tutti i giorni.

Tanti suoi amici si stanno sposando, si sono moltiplicati; a breve altri si aggiungeranno alla lista e saranno meno presenti, non giocheranno più a pallone il venerdì, non berranno più un colpetto ai Giardini Luzzati, non faranno più scorribande per il compleanno di qualcuno. A Zizou fa piacere che la vita altrui vada avanti, ma solo fino a un punto, oltre il quale la "normalità" lo fa sentire fuori luogo ovunque vada, con chiunque si trovi, perché nulla ha in comune con gente fattasi monotematica – non fanno che parlare dei loro fottuti bambini e della loro stanchezza.

Zizou ha la pelle d'oca, agguanta la camicia e fila a pagare. È solidale con l'uomo sgridato dalla moglie, figura che al ritorno a casa egli brandirà il coltello per ammazzarla e non gliene può fregare di meno. Peccato che il leggero peso nel sacchetto gli spolveri un pensiero di fatti recenti, cui non stava dando importanza perché masochista non lo è.

Rachele glielo ha menato per settimane, allucinante che con lo stipendio non si rifacesse il guardaroba. Lui, che facendo sacrifici e riutilizzi non ha mai avuto bisogno di sputtanare il denaro in abiti nuovi, ci ha provato a dirle che i soldi doveva usarli per questioni più importanti, ma niente, certi soggetti sono proprio idioti.

La conosce da qualche anno, è stata la sua vicina di casa sino a quando non si è spostato con tutta la famiglia altrove a causa di uno sfratto. Non si erano però mai veramente parlati. Sì, uno scambio di saluti, i soliti convenevoli del buon vicinato, poi lui è celebre per essere ben educato e non le hai mai negato una banalissima chiacchierata pur avendo altro da correre a fare.

In tempi non sospetti si sono rincontrati, combinazione il sardo aveva impegni nel suo vecchio quartiere. Legge di Begbie: Unacosatiralaltra. Lei ha chiesto il suo numero e lui glielo ha dato senza troppi fronzoli. È da parecchio che vive male l'andazzo che lo circonda, con quasi tutti i compari che "crescono" e lui che è arrivato a trent'anni senza una donna e senza pecorelle che lo chiamino "papà". Simona è un lontano ricordo, dopo di lei non ha più avuto relazioni effettive, allora nessun problema.

Sì, lo credeva.

Rachele è matta come un cavallo, un'infelice cronica e una sessista di prima categoria. Avendo avuto un padre troppo perfetto, o un genitore che per effetto dell'amore è stato più che altro troppo idealizzato, la maestra elementare, trentaquattrenne, vive cercando uomini che corrispondano all'uomo che l'ha generata. E se non li trova, obbliga quelli che gli capitano a tiro a essere come lui, dunque a fare sostanzialmente quel che lei dice loro di fare, e guai a sgarrare.