18. Il potere della patata

27 2 7
                                    


"Non si tratta mai di creatività o di talento, è una questione di curiosità. Essere curiosi porta alla conoscenza, e la conoscenza conferisce profondità. Sono le cose che hai da dire a fare la differenza, nello scrivere libri e nello stare al mondo. Per cose da dire non intendo quattro storielle d'amore del cazzo. Se non si capisce questo, Houston, avete un bel problema di fondo."

Dal Vangelo secondo Luca, L'arte di trattare di merda gli altri 6:9

Lo stomaco di Ginevra si riempiva di acido quando la gingerina ricordava di essere arrivata tardi. Si vociferava che Francesco stesse con una battona di cubista senza alcun profilo Facebook, Twitter o del defunto Myspace, quindi una che non si poteva spiare. Priva di una base per sparlare coloritamente di una tizia che manco conosceva, Ginevra invidiava le amiche fidanzate, tutte sistemate con dei facoltosi sacchi di merda lontani dalla realtà degli Ignoranti.

Odio profondo, anche lei voleva essere viziata e scattare compulsivamente fotografie dei suoi weekend nababbi, tra una cena elegante, una borsetta costosa e un paio di notti a Cortina. Doveva trovarsi un "uomo" a qualunque costo.

Kevin sedeva in salotto e si dedicava al suo hobby preferito, leggere articoli sulle celebrità. Non un solo sguardo alla rossa, che in assenza dei genitori in casa aveva preso a ballare nuda davanti al ragazzo. Ginevra adorava Kevin per la sua brutale spontaneità, nonostante il commesso fosse di una tranquillità soporifera praticamente tutto il giorno. Avere un amico gay era una ragione per fare quello che di norma non poteva nei limiti della sicurezza, perché essendo di famiglia altezzosa Ginevra doveva sottostare a imposizioni da Belle Époque: niente uomini in casa, niente frequentazioni con soggetti del basso ceto, niente terroni e men che mai avvicinarsi a un negro; abiti consoni alle circostanze, atteggiamento distinto, linguaggio galante.

«Porca puttana, che cazzo di ginocchiata ho dato!» si lamentò a seguito di un urto contro l'antica credenza in noce che decorava il soggiorno.

«Lady Finess, abbiamo mangiato bon ton a pranzo» la prese in giro Kevin, attentissimo alle indiscrezioni su Robert Pattinson. «Gradisce rindossare gli abiti? Avete un ospite che avrebbe da ridire sulle sue usanze plebee.»

«Giammai!»

Ginevra saltò sul posto e non si sarebbe rivestita. Era bello assaporare sprazzi di libertà grazie alla nudità con la quale manifestava sé stessa. Non doveva farsi del male mantenendo il pudore, sentiva quasi di ribellarsi all'austerità della madre così facendo. Allora avere un amico gay era due volte più appagante, benché non la guardasse affatto.

Si andò a sedere accanto al commesso, raccogliendosi nelle ginocchia con fare puerile. «Devo trovarmi un ragazzo. Uno bello e ricco, così mamma non romperà le palle e io avrò la mia vita felice.»

«Non so se mi nausea di più vederti con le grazie all'aria o la tua filosofia» commentò distaccato Kev.

Lei si mise a gattoni e gli si piazzò all'orecchio. «Tu sei un maschio, sai di sicuro insegnarmi come ammaliare l'uomo giusto.»

«Ammaliare e manipolare non sono sinonimi.»

«Che importa? A me basta trovare quello giusto.»

«Non sai nemmeno chi sei, che ne sai di chi è quello giusto per te?»

«Uffa! Più vai avanti più somigli a Lucrezia, fate le stesse paternali.»

«Dicesi acquisizione di maturità. Datti tempo, non affrettare le cose.»

«Non ce l'ho il tempo!» Gin batté i pugni sul divano. «Non voglio finire ad avere la vagina piena di ragnatele come lei perché aspetto l'uomo che non arriva, devo andare a prendermelo.»

Boarspotting - La città si sta annoiando [VM 18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora