6. L'arte dell'improvvisazione

42 7 24
                                    

Nella vita precedente dovevano essere stati dei malavitosi sulla cresta dell'onda proibizionista. Avevano scelto un indirizzo tecnico con pochissimi sbocchi professionali in città, avrebbero dovuto migrare in altre regioni per trovare lavoro. Allo stesso tempo, una crisi economica globale travolgeva la loro puttaniera italietta* e molti datori l'avrebbero usata come giustificazione per non pagarli.

Zizou non se ne fece che un problema ideologico, da bravo ometto di sinistra. S'iscrisse alla facoltà di chimica e iniziò a intascare qualche soldino per i manga facendo lavori vari, ma costanti: aiutava coi traslochi, convinceva la gente a donare il sangue, faceva volantinaggio, di tanto in tanto vinceva una schedina, contribuendo così alla modestissima vita domestica, mentre suo padre andava a lavorare di meccanica in Afghanistan per tenere su la baracca.

Naskavic si fece un altro anno a scuola, fottuto esame di stato. Andò poi a collaborare con uno zio facendo lavori di manutenzione ad antenne e tralicci, non perdendo l'occasione di mandare bestemmie agli amici tramite messaggio vocali tra gli escrementi di piccione.

Peggio erano messi Luca, Topo e Begbie, per motivi diversi. Il primo non voleva spaccarsi la schiena e l'impiego doveva piacergli; Topo voleva entrare nella marina mercantile, ma gli occorreva tempo per riuscirvi; il terzo non sapeva quale strada scegliere tra le molteplici alternative suggerite dalle sue "conquiste amorose", finendo per pentirsi di giurisprudenza e sgobbando come muratore e portapizze sino alla successiva iscrizione a qualcosa.

Trovarono soltanto lavori di merda, mal pagati e mal gestiti da perfetti incompetenti, italiani ladri e opportunisti. Tuttavia anche loro erano ladri e opportunisti, con una marcia in più: erano genovesi nati e cresciuti nella noia, figli di famiglie operaie durante il berlusconismo, e avevano studiato parecchio materie che nessuno gli chiese di trattare all'esame. L'interesse per la politica, per la dialettica, per la psicologia e per l'arte conferiva loro un set di armi potenzialmente devastanti, se avessero dovuto confrontarsi con mentalità antiquate, analfabete, figlie invece dei tossici e sifilitici anni ottanta che aborrivano. In pratica, la loro cultura contro l'italianità – di terza - media, o il talento d'improvvisare per scampare alla noia e tirarsi fuori da situazioni tremende.

Begbie sapeva ingannare alla grande le forze dell'ordine quando eccedeva con la velocità in moto, Topo sapeva farci con la vendita e coi contratti, Luca sapeva ammansire dei pazzi violenti con dei trucchetti da mentalista. Rispettivamente, l'uno riuscì a ottenere una posizione da formatore per diversi corsi professionali, l'altro fece da commesso in vari negozi fino all'imbarco, senza mai stare un solo giorno da disoccupato, e l'altro ancora si fece alzare la paga per ogni suo articolo, arrivando pure a mettere un libro sul mercato spacciandosi per una giovanissima scrittrice di romanzi "rosa", seppur fossero pieni di oscenità diseducative.

Chiaramente Zizou fu il solo a spendere il denaro in maniera costruttiva per sé, pagandosici anche l'iscrizione ai tornei di calcio a sette; gli altri, talvolta commettendo qualche illecito "perdonabile" quale il contrabbando di pezzi di scooter e lo spaccio di fumo, si fecero una scorpacciata di alcol, escort e gite fuori porta tra i cinghiali di campagna, perché bisognava pur andare a ballare da Naskavic.

Ma fino a che punto avrebbero potuto gestirsi la precarietà? Zizou ne usciva con classe, aiutava nelle spese di casa, e Topo andava a solcare i mari come il più sexy dei pirati. A Naskavic il grano non bastava mai, e nessuno capiva il motivo anche perché la paga era buona, mentre Begbie doveva far fronte alla disoccupazione del padre e Luca aveva un fratellino e cinque bestiole a cui pensare. Soprattutto, lo scrittore per caso aveva il sessismo di sua madre a dargli scocciature, perché un uomo doveva farsi una posizione per dare sicurezza alla futura famiglia al posto di bere e andare a fischionare**, e che cazzo. Luca, quindi, usava l'arte dell'improvvisazione per procurarsi colloqui su colloqui e tenere la donna a bada. In realtà il più delle volte usciva di casa per andare a menarla ad Azzurra e a scroccarle due o tre boccate di fumo, specie quando Camilla doveva fingere di essere pulita per non farsi rompere le palle dalla psicologa.

Boarspotting - La città si sta annoiando [VM 18]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora