Casa Gray è stata per un po' l'unico luogo in cui la solitudine che tutt'ora vive in simbiosi con me, aggrappata morbosamente con le unghie e con i denti alle mie spalle, allentava la presa permettendomi di prendere fiato. L'unico punto stabile in cui potevo sentirmi un semplice ragazzino di quindici anni come tutti gli altri.
Un cubo di cemento di salvezza per gran parte della mia adolescenza, decisamente meno vuoto e freddo di quello in cui facevo ritorno, all'incirca ogni sera, da quando mia madre se n'era andata lasciandomi solo per sempre.
Malgrado fosse il promemoria concreto di tutto quello che desideravo ma non potevo più avere, le pareti di casa loro non sembravano stringersi al mio passaggio per soffocarmi, il soffitto non era sempre sul punto di crollarmi addosso pronto a schiacciarmi e del rimbombo dei miei passi sul pavimento, a causa del silenzio, non c'era traccia.
A casa Gray regnava la vita: scorreva corposa e tangibile in ogni stanza, a ogni ora, in ogni litigio che sfumava in un abbraccio carico d'affetto. Ne fluiva così tanta che la scia di quell'amore sconfinato è riuscita a tenere debolmente in vita anche me, pur non facendone mai parte direttamente.
Quel calore che da sempre emanano, quella luce che ognuno di loro, in modo diverso si porta dentro, che origina da presenza, attenzione, amore disinteressato e reale costruito con pazienza e cura, da cui sono stato sempre attratto come una falena e in parte segretamente geloso, è riuscito a compensare per un po' la tristezza che permeava le pareti di casa mia e distrarmi dal fatto che vivessi nello scheletro di cemento di una famiglia che non c'era più e forse mai c'era stata.
In tutta onestà vi dico, che se allora ho provato a restare a galla, se non sono morto anch'io quella maledetta notte e nemmeno quando mio padre mi ha voltato le spalle per l'ennesima volta, se non mi sono steso accanto al corpo gelido e inerme di mia madre, sperando mi spettasse la stessa sorte, se non sono impazzito del tutto, è solo grazie a loro e a quella scintilla sfavillante che li rende così diversi da tutti gli altri.
È proprio per questo che quando dalla porta d'ingresso della mia scialuppa di salvataggio fa capolino Alena Gray, non posso far altro che sorridere: con gli occhi, con la bocca, con il cuore in mano.
A questa donna elegante e minuta, dotata di una bellezza senza tempo, devo tutto. È entrata nella mia vita navigando con fatica nelle acque torbide e burrascose della mia adolescenza. Ha remato senza sosta per non farmi annegare, ha gettato l'ancora al posto mio nei momenti peggiori per non farmi perdere definitivamente la rotta. Ha tenuto il timone insieme a me offrendomi un posto a tavola ogni giorno e imponendomi la sua presenza tutte le volte che mentivo dicendo di voler stare da solo.
C'è stata sempre, anche quando con il sangue avvelenato le sputavo in faccia che non ne aveva nessun diritto, che ormai una madre non ce l'avevo più. Mi ha cullato come solo un genitore sa fare, in tutte le notti successive a quell'orrore in cui la sola possibilità di rivivere ancora una volta quell'incubo a occhi chiusi, mi terrorizzava. È stata la mia bussola, l'unico attracco sicuro nel bel mezzo del mio mare, da quel giorno, sempre in tempesta.
Quando posa gli occhi su di me e s'infrange come un'onda sulla riva contro il mio petto per stringermi forte, il profumo familiare che emana mi travolge, le sue braccia sono la cosa che più si avvicina a quelle di mia madre.
«È possibile che diventi sempre più bello?» dice prendendomi il viso tra le mani, la dolcezza che traspare chiaramente dai suoi occhi, mista al calore che mi attraversa a ogni gesto, mi riempie per poi svuotarmi rapidamente lasciandomi un velo di tristezza appiccicato addosso, mi sforzo di sorridere.
«Sei tu che con il passare degli anni diventi più bella Alena» replico subito, mi rivolge un sorriso enorme che le arriccia visibilmente le pieghe ai lati degli occhi, mi pizzica la guancia bonariamente.
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Profondi come il mare
Любовные романыNathan Walker è tutto quello che ogni ragazza desidera: impertinente, carismatico e senza dubbio bellissimo. Elizabeth Gray è una sognatrice, è schietta e odia stare al centro dell'attenzione. A suo dire, la sua sfortuna più grande è essere la com...