Chapter 5

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*Pov's Caroline*
Mi sveglio, stavolta molto presto. Sono le 08:05. Faccio velocemente colazione. Mi lavo e mi cambio. Mi metto una gomna e e un top, sono comodi anche per stare in casa, non solo per uscire.
Verso le 09:35, qualcuno bussa alla porta.
Sarà Leo o Lucy. Vado ad aprire. Mi ritrovo Lucy davanti.
La faccio entrare.
"Hai fatto colazione?"
Chiedo.
"Sì sì, tranquilla! Io ti volevo dire che oggi devo uscire e andrò a San Francisco per visitare nuove case, chissà, magari ne trovo una!"
Mi spiega speranzosa.
"Ah, bene, sono felice per te! Vuoi che ti accompagni oppure vai da sola?"
Chiedo ancora.
"No no, mi faccio accompagna da mio fratello, Thomas!"
Risponde.
"Ah ok, mi fa piacere!"
Dico.
Ci sorridiamo.
"Cosa vorresti fare?"
Chiedo.
"Ah, per me è indifferente!"
Risponde.
"Anche per me!"
Esclamo.
Ci guardiamo e iniziamo a ridere.
"Guardiamo un film, dai!"
Dico.
Ci sediamo sul divano e iniziamo a vedere un film. Quando siamo a circa metà, qualcuno bussa al campanello.
"Ma chi è che ci disturba nel bel mezzo di questo meraviglioso film?!"
Esclama leggermente irritata Lucy.
"Ah boh, vado a vedere!"
Affermo alzandomi dal divano e andando verso la porta.
Apro. Lo sapevo. Lo sapevo. E lo sapevo. Lo conosco troppo bene questo ragazza.
"Leo! Che ci fai qui?"
Chiedo.
"Ma chissà!"
Esclama andando senza permesso.
"Hey, non ti ho detto che potevi entrare!"
Affermo rincorrendolo.
Ci ritroviamo entrambi in salotto. Lucy ci guarda. Anzi, guarda prima Leo e poi me. Continua così per due minuti.
"Ehm...come fai a conoscerlo?"
Mi chiede stupita.
Mi gratto la nuca sorridendo imbarazzata.
"Beh...ecco... è il mio migliore amico!"
Le rispondo.
"Ci conosciamo da quando eravamo dei bambini!"
Dico ancora.
Lucy quasi sviene.
"Piacere, Leonardo DiCaprio!"
Esclama Leo porgendole la mano.
Lei, timidamente, la stringe.
"Lucy Harris, piacere mio. Ti conosco bene, sei un attore!"
Afferma arrossendo la ragazza.
Leo annuisce.
Ci sediamo tutti e tre imbarazzati sul divano.
"Quindi? Perché sei venuto all'improvviso in casa mia?"
Chiedo a Leo.
"Ah, beh, io ti volevo raccontare quello che è successo ieri, no?"
Afferma il mio amico.
"Ah sì, giusto!"
Esclamo.
"Allora, io vado nella dependance, tolgo il disturbo. Magari vengo più tardi. Ciao!"
Afferma Lucy andandosene.
Aspettiamo che se ne vada.
"Allora?"
Chiedo ancora.
"Io e Kate ieri sera siamo usciti. Mi sono trovato bene con lei. Abbiamo parlato e abbiamo fatto amicizia. È simpatica, sai. Ci siamo anche scambiati i numeri di telefono!"
Mi spiega.
"Bene, sono contenta per te!"
Affermo abbracciandolo.
"Adesso che mi hai detto quello che mi volevi dire, cosa hai intenzione di fare?"
Gli chiedo curiosa.
"Ah boh, non lo so bellezza!"
Esclama.
"Ah, siamo messi bene!"
Affermo ironicamente.
Si gratta la nuca sorridendo imbarazzato.
"Sei un essere umano tutto strano, lo sai?"
Affermo.
"Ah, perché tu non lo sei?"
Ribatte.
Ridiamo.
"Adesso sono seria, che vuoi fare?"
Chiedo.
"Non lo so, tolgo il disturbo, torno a casa dai!"
Dice.
"Sicuro?"
Chiedo.
Annuisce.
"Allora, ci vediamo!"
Lo salito.
"A presto, bellezza!"
Dice lasciandomi un bacio sulla guancia.
Vado alla dependance da Lucy.
Busso e mi fa entrare.
"Scusa per prima, è fatto così, Leo! Comunque sia, quando devi andare a visitare le casa?"
Le chiedo.
"Nel pomeriggio, alle 16:30! Perché?"
Chiede.
"Preparati, usciamo!"
Affermo facendole l'occhiolino.
"Con piacere, cinque minuti che mi cambio e sono da te!"
Dice.
"Fai con calma!"
Dico.
Annuisce e va in camera.
Arriva dopo dieci minuti.
Iniziamo ad uscire.
"Dove mi stai portando?"
Mi chiede.
"Allora, a fare una passeggiata in centro!"
Le rispondo.
"Oh che bello!"
Dice.
"Poi, per pranzo, ti porto a mangiare in un ristorante che prepara cibo italiano e americano qui vicina, si mangia bene, te lo dice una i cui genitori sono italiani dop. Poi, ci vado alcune volte in Italia perché ho i nonni lì. So anche parlare l'italiano!"
Le spiego.
"Che bella cosa, praticamente, sei italiana altro che americana!"
Esclama Lucy.
"Praticamente, sì!"
Affermo.
Ridiamo.
Ci avviamo verso il centro e, dopo circa un quarto d'ora, arriviamo.
È sempre bellissimo andare nel centro di Los Angeles. È una città fantastica.
"Che bella che è Los Angeles!"
Esclamo sorridendo.
"Eh sì, è fantastica!"
Concorda con me Lucy.
Ci sorridiamo.
Iniziamo a passeggiare e a fare giri tra negozi di abbigliamento e scarpe.
Compriamo anche abiti, maglie, top, gonne, pantaloni e scarpe. Praticamente stiamo facendo shopping. Per fortuna che ho portato il portafogli.
Visto che si fanno le 12:45, decidiamo di avviarci verso il ristorante. Prenotiamo un tavolo e un giovane cameriere ci accompagna. Ci sediamo e ci portano i menù.
"Mmmmh, io mi sa che prenderò una buona piazzare Margherita napoletana, il cuoco è proprio napoletano, nato a Napoli, ma trasferitosi qui per motivi di famiglia, lo conosco, è un amico di mio padre. Tu cosa prendi, Lucy?"
Le chiedo.
"Io le lasagna, dai, le prapara mia mamma seguendo la ricetta italiana e le vengono bene!"
Risponde.
"Mmmh, anche quelle sono buonissime!"
Esclamo.
Si avvicina a noi una cameriera e ordiniamo.
Mentre aspettiamo che ci portino i piatti da noi ordinati iniziamo a chiacchierare.
"Allora, che lavoro fai?"
Le chiedo.
"Io lavoro in una libreria, però, visto che mi trasferirò, mi sono già licenziata. Tu? Che lavoro fai?"
Mi chiede.
"Io sono un'attrice e, solitamente, recito nel ruolo delle comparse, però, adesso mi hanno presa per recitare nella parte di una protagonista al fianco di un attore, secondo me, famoso!"
Le spiego.
"Oddio, ma che bello!"
Esclama.
Chiacchieriamo ancora del più e del meno, poi ci portano quello che noi abbiamo prenotato.
"Veramente buona la lasagna!"
Esclama Lucy.
"Sono felice che ti piaccia, poi, non puoi capire questa pizza quanto sia buona!"
Affermo sorridendole.
Ricambia il sorriso.
"La prossima volta la proverò!"
Afferma
Annuisco.
Continuiamo a parlare per ancora qualche minuto, poi, Lucy si alza e va alla cassa. Non le permetterò di pagare.
La raggiungo.
"No no, non pagherai tu! Faccio io!"
Dico.
"No, devo pagare io, in segno di riconoscimento nei tuoi confronti, per ringraziarti per quello che hai fatto per me!"
Dice.
"Ma non dirlo neanche, ti avrei aiutata comunque! Pago io!"
Affermo.
Troppo tardi. Ha già pagato. Ma è possibile che nessuno mi ascolta?!
Iniziano ad incamminarci verso casa.
Dopo un quarto d'ora arriviamo a destinazione. C'è una macchina strana, una BMW, di fronte alla casa vicina alla mia, alla casa di Lucy.
"Heyz ma tu sai chi è quello?"
Le chiedo.
"No, non lo so!"
Risponde lei.
"Non è che è tuo fratello?"
Chiedo.
"No, impossibile, doveva venire alle 14:30!"
Risponde.
"Sono le 14:00, ora!"
Dico guardando l'orologio.
"Senti, andiamo a casa!"
Dico preoccupata.
Quella macchina mi è leggermente familiare, spero di sbagliarmi.
Entriamo in casa mia.
"Tuo fratello ti chiama quando arriva?"
Le chiedo.
"Sì sì, gli ho detto di chiamarmi!"
Afferma.
"Io vado nella dependance, mi faccio una doccia veloce e mi cambio! A dopo!"
Dice andando appunto nella dependance.
La saluto.
Dopo un quarto d'ora, torna in casa.
"Come ti sembro?"
Mi chiede.
Ha indosso una maglia nera e un paio di jeans bianchi.
"Stai benissimo, sembre che tu debba andare ad un appuntamento e non a visitare nuove case!"
Esclamo.
Mi ringrazia.
Parliamo un po' fino a quando le arriva una chiamata.
"È mio fratello, he detto che è arrivato! Vado, allora! Ci vediamo stasera!"
Afferma uscendo.
"A stasera!"
Ricambio il saluto.
Ci sorridiamo.
Esce e sento il tumore di una macchina allontanarsi sempre di più.
Ok, adesso non ho niente da fare.
Ripasso il copione, è già lunedì. Cavolo, è già passata una settimana. Dopodomani si registra. Vado in camera mie e tiro fuori il copione.
Ormai so già a memoria le mie battute, però, per sicurezza, le voglio ripassare per non fare una brutta figura.
Dopo due ore passate sul copione, si fanno le 16:35. Ok, adesso veramente non ho niente da fare.
Accendo il computer. Mi è arrivata una mail tre ore fa. Non ho mai acceso il computer. È da Brad.
"Hey, ciao.
Quando ci siamo visti al ristorante, forse ti starai chiedendo perché ti ho mandato quest'e-mail e come abbia fatto a raccattare il tuo indirizzo. Ti spiegherò tutto. Allora per prima cosa, ti lascio il mio numero di telefono, così, magari ci possiamo conoscere meglio. Poi, ti sto scrivendo semplicemente per dirti che è stato un piacere conoscerti, sei una ragazza gentile. Il tuo indirizzo me lo ha dato il sig. Brest!
Ci vediamo mercoledì.
Brad Pitt"
Ok, ok, ok. Respiro. Basta. Che cavolo mi succede?! Salvo il suo numero di telefono.
Gli scrivo per ringraziarlo.
*Inizio chat*
A "Braddino💓":
"Hey! Ho letto la mail! Anche per me è stato un piacere, davvero!"
Da "Braddino💓":
"Ciao, mi stavo preoccupando, non rispondevi alla mail!"
A "Braddino💓":
"Non accendo il computer da stamattina!"
Da "Braddino💓":
"Ma dai, non ci ero arrivato!"
A "Braddino💓":
"Usi l'ironia ora?"
Da "Braddino💓":
"Sempre fatto!"
A "Braddino 💓":
"Interessante."
Da "Braddino 💓":
"Ti ho detto che non sai molte cose su di me, cara signorina!😉"
A "Braddino💓":
"Ed io ti ho detto che, in un modo o nell'altro, li scoprirò, signorino😉😉"
Da "Braddino💓":
"Va bene, vediamo se ci riuscirai!"
A "Braddino💓":
"Sfida accettata. Va be', io ti saluto. A mercoledì!🙃"
Da "Braddino💓":
"A mercoledì!"
*Fine chat*
Ok, ho ringraziato anche lui. Sono apposto.
Sono le 16:56. Che si fa? Esco un po'? Boh.
Va be', si dai. Mi metto le scarpe ed esco per fare una passeggiata.
Arrivo fino in centro poi torno indietro.
Vado in un parco nei pressi di casa mia e mi metto su un'altalena iniziando a dondolarmi.
Vedo una bambina, di circa cinque anni, avvicinarsi a me.
Mi guarda e chiede dolcemente:
"Posso salire sull'altalena?"
Mi alzo e le sorrido.
"Ma certo, eccola, è tutta tua!"
Affermo lasciandole il posto.
La bambina, sorridente, si siede sull'altalena ringraziandomi.
Quanto vorrei avere dei figli, con l'uomo giusto, con il vero amore della mia vita.
Faccio un'altra lunga passeggiata. Poi, dopo un'ora e mezza, torno a casa. È stata una lunga e bella giornata. Mangio velocemente qualcosa, poi guardo un film di circa tre ore in TV e, infine, vado a dormire.

I Will Always Love You❤️ ~Brad Pitt~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora