*Pov's Caroline*
Questa mattina mi alzo più tardi del previsto, alle 10:30. Scendo in salotto, non trovo nessuno, guardo nella camera degli ospiti. Vuota. Vado in cucina dove trovo un bigliettino appoggiato sul tavolo.
"Cara Carol,
ti scrivo un biglietto per non svegliarti. Ho capito che il nostro rapporto, dopo ciò che è successo ieri sera, non sarà più lo stesso. I tuoi sentimenti sono cambiati nei miei confronti, ed in parte ti capisco. Continuerò comunque a starti vicino come un amico; sappi, quindi, che qualunque cosa accada, io ci sarò e potrai contare su di me e sul mio supporto.
Ti voglio bene.
Tom."
Apprezzo moltissimo il gesto, il lasciarmi più che libera, da sola, lasciarmi pensare. In poche parole, senza metterlo per iscritto, ci siamo lasciati, ma tra noi resta comunque un rapporto di amicizia. Questo lo apprezzo molto.
Faccio colazione e mi vesto. Devo andare a riprendere Sophie. Arrivo a casa di Leo e busso alla loro porta. Mi viene ad aprire Kate. Con un sorriso stampato sul volto, mi fa entrare.
Provo a ricambiare il sorriso, ma non riesco.
Ci sediamo sul divano. Ci raggiunge anche Leo.
"Ehy, baby. Come va?"
Mi chiede sottovoce Leo.
Lo guardo stranita.
"Perché sussuri?"
Gli chiedo.
"Sophie sta ancora dormendo. Ieri sera mi hai detto che mi dovevi dire una cosa di estrema importanza. Dimmi pure."
Afferma sussurrando.
Annuisco.
"Praticamente, ieri, Tom mi aveva inviata a cena fuori, in un posto meraviglioso. Tutto bellissimo. Tutto, fino ad un certo punto, perfetto. Mi stava facendo la proposta di matrimonio, con parole bellissime. Poi, qualcuno ha iniziato a parlare alle mie spalle. Era Brad. Tom ha provato in tutti i modi a cacciarlo, ma, alla fine, sono finiti col picchiarsi. Tornati a casa, gli ho disinfettato le ferite e gli ho parlato. Da quando ho rivisto Brad, ieri sera, ho sentito qualcosa dentro di me cambiare, i miei sentimenti. E questo Tom lo aveva capito. Concludendo, io e Tom ci siamo lasciati, però, comunque, siamo amici."
Spiego.
Restano in silenzio per alcuni secondi, per metabolizzare la cosa.
"Quindi, Brad è tornato, hanno litigato e vi siete lasciati."
Dice in breve Kate.
"Esatto."
Dico.
"Oh, mi dispiace per voi."
Dice Leo.
Sorrido ad entrambi.
"Con Tom hai sistemato. Ma con l'altro? In un modo o nell'altro dovrai sistemare anche la situazione con Lui. Sophie ha tutto il diritto di sapere chi è il suo vero padre."
Afferma Leo.
Su questo ha pienamente ragione. Sophie ne ha tutto il diritto.
"Lo so, hai ragione. Però, ieri, quando mi ha parlato ho notato in lui un tono freddo e duro, quasi irriconoscibile, capisci? Io voglio chiarire, soprattutto, voglio sapere cosa provo."
Dico.
"E tu sai cosa ti potrà aiutare a ragionare. Devi andare a parlargli. Solo questo ti potrà aiutare, bellezza."
Mi dice Leo accarezzandomi le spalle.
"Lo so, oggi pomeriggio, se riesco, vado da lui."
Dico.
Annuisce sorridendo.
"Mammaa!"
Sento esclamare da una voce alle mie spalle. Mi volto. È la mia piccola principessa. Sento spuntare un sorriso sulle mie labbra. Mi corre incontro e mi abbraccia.
"Tesoro mio, quanto mi sei mancata!"
Esclamo.
"Mammina, anche tu."
Dice.
"Ma dai, è da meno di un giorno che non vi vedete."
Afferma Kate ridacchiando.
Io e Leo scoppiamo a ridere.
"Papà dove essere?"
Chiede guardandosi intorno alla ricerca di Tom.
Adesso come glielo dico? È troppo piccola per capire, ma, allo stesso tempo, è intelligente.
"Beh, vedi, io e papà abbiamo parlato, ieri sera, e abbiamo capito che non ci volevamo tantissimo bene, non c'era più il sentimento di una volta. Quindi, adesso lui non starà più qui con noi."
Provo a spiegarle.
"Tu non amare papà?"
Chiede.
Penso abbia capito.
"No, ma gli voglio bene."
Dico.
"E adesso chi sarà mio papà?"
Chiede.
"Ahahaha, tesoro mio, per certe cose sei troppo piccola per capirle."
Affermo accarezzandole i capelli.
Annuisce e poi mi abbraccia.
"Oggi pomeriggio, se vuoi, possiamo tenerla noi Sophie, quando andati da Lui."
Propone Kate.
Le sorrido. Ricambia.
"Vi ringrazio molto per l'aiuto, ma è arrivato il momento, appunto, che Sophie conosca il suo vero padre e che Lui venga a conoscenza di avere una figlia. Oggi, la porterò con me."
Affermo autoritaria.
"Va bene."
Dicono entrambi.
Restiamo ancora a chiacchierare del più e del meno, fino alle 13:00. Salutiamo Leo e Kate e torniamo a casa. Mangiamo qualcosa velocemente e poi guardiamo un cartone in TV.
Arriva il momento di andare. È arrivato il momento di sistemare la mia situazione con il padre di mia figlia.
Porto Sophie in camera sua e la cambio, poi mi cambio anche io
Si fanno le 15:00. Saliamo in macchina e, dopo i soliti quaranta minuti, arrivo in una casa fin troppo conosciuta. La casa del padre di Sophie. La casa di Brad.
Scendiamo dalla macchina e, con Sophie mano nella mano, busso alla sua porta. Nessuna risposta. Nessuno apre. Faccio il giro del giardino e trovo la sua macchina con il bagagliaio aperto. Lo vedo uscire dalla porta sul retro con delle valigie tra le mani che carica in macchina. Non si è accorto di noi oppure ci sta ignorando.
Faccio un piccolo colpo di tosse per fargli notare la nostra presenza. Volta leggermente il volto e, per un attimo, incrociamo gli occhi. Distolgo subito lo sguardo.
"Noi due dobbiamo parlare. Seriamente. Senza litigare. Parlare. Anzi, sai che ti dico? Parlo solo io."
Dico.
Non dice niente continua a caricare le valigie.
"Gradirei la tua attenzione però."
Dico ancora.
Lo vedo annuire.
"Quando quattro anni fa, ti ho conosciuto, ho scoperto, per la seconda volta, l'amore; abbiamo iniziato a frequentarci e, poi, ci siamo fidanzati. Quelli sono stati i momenti più belli della mia vita, non lo nego. Assolutamente no. Quando, però, il giorno del tuo compleanno venni qui a casa tua per darti il mio regalo, che mai ti ho dato, e ti ho visto a letto con un'altra; mi si è letteralmente spezzato il cuore in mille pezzi, frantumato, distrutto. Quelli sono stati i giorni peggiori della mia vita. Però, grazie a Tom sono riuscita a rialzarmi ed ad andare avanti. Non so cosa ti abbia fatto, se non vi sopportate a vicenda già da tempo; ma ti posso assicurare che, con me, è stato un uomo fantastico. Poi, scoprii di essere incinta. Non la presi molto bene poiché il padre di mia figlia mi aveva tradita ed usata per i propri piaceri, ma comunque decisi di darla alla luce. Dal primo momento in cui ha aperto gli occhi, mi è sempre venuto in mente il padre. Adesso, che ha quattro anni, a guardarla, noto ancora di più la somiglianza. È una bravissima e bellissima bambina. Cresciuta con amore e dolcezza, da un uomo che l'ha sempre trattata come se fosse sua figlia. Ogni giorno, però, a me mancava qualcosa. Mancava un pezzo, un pezzo dentro, un pezzo di cuore. Mi mancava il padre della mia principessina. Colui che, anche si mi ha tradita, ho capito solo ieri sera di amare ancora e che ho capito di avere perdonato."
Affermo.
Resta in silenzio.
"Bene, io ho detto quello che dovevo dire. Ti ho anche portato Sophie, non so, se magari la volessi conoscere o vedere. Ma a quanto pare non ti frega niente di noi. Te ne stai andando."
Dico.
"Mamma, io non avere capito niente."
Mi dice Sophie tirandomi la mano.
Mi abbasso alla sua altezza e le accarezzo la testa.
"Tesoro, è normale. Chi doveva capire ciò che ho detto, lo ha capito."
Dico sottolineando 'chi'.
Mi rialzo e gli volto le spalle. Evidentemente, non gli importa nulla di sua figlia.
"Non andatevene. Per favore, la posso vedere?"
Lo sento chiedere.
Mi blocco.
Sophie, curiosa, si volta e si ferma a guardare l'uomo alle nostre spalle.
"Tu chi essere?"
Gli chiede.
Mi volto anche io.
Brad si abbassa alla sua altezza.
"Io...dovrei essere tuo padre..."
Dice.
"Mio papà essere un altro."
Insiste Sophie.
Ridacchio. È convinta che il padre sia Tom.
"Tesoro, tuo padre è lui."
Affermo.
Mi guarda con quegli occhioni grandi.
"Davvero?"
Mi chiede.
Annuisco.
"Tu essere mio padre, allora?"
Chiede di nuovo all'uomo di fronte a lei.
"Sì, sono tuo padre."
Le risponde Brad.
Sophie non dice nulla. Lo abbraccia soltanto. Lui ricambia accarezzandole i capelli. Appena si stacca le accarezza le guance.
"Sei bellissima, assomigli molto a tua madre."
Le dice guardandomi.
Ricambio dura lo sguardo.
"La mamma dice che assomiglio a papà."
Dice innocente la mia bambina.
"Ti assomiglia molto."
Dico.
Sophie mi guarda.
La guardo anche io.
"Sei contenta di aver conosciuto il tuo vero papà?"
Le chiedo sorridendo lievemente.
La vedo annuire entusiasta. Quanto è bella quando sorride.
"Mi dispiace, veramente. Non volevo spezzati il cuore. Non era mia intenzione. Quel giorno ti ho spiegato com'è andata. Ed è la verità. Subito dopo che te ne sei andata, l'ho subito cacciata di casa. Poi, ho fatto le valigie e sono andato in Oklahoma, dai miei genitori. Sono stato lì per questi quattro anni. Una settimana fa sono tornato. Mi dispiace anche per quello che è successo ieri. Non volevo picchiarlo, davvero. Mi sono fatto prendere dalla rabbia."
Mi dice guardandomi con un piccolo sorriso in faccia.
"A proposito, per quello che è successo ieri, penso che tu debba sapere che ci siamo lasciati, anzi l'ho lasciato. Ma siamo amici. Ho capito di amare solo una persona."
Affermo.
"Se mi avessi detto di tua...di...di nostra figlia...io, giuro, che avrei trovato un modo per farmi perdonare...anzi, per essere un padre presente per lei... è una bambina bellissima..."
Afferma.
"Lo è grazie ai genitori, non credi?"
Gli chiedo addolcendomi.
"Come la madre, vorrai dire. Mi perdoni?"
Mi chiede.
Gli sorrido lievemente annuendo.
"Ti ho già perdonato anni fa."
Dico.
Mi abbraccia accarezzandomi la testa. Mi stringo a lui e scoppio a piangere.
"Mi sei mancato."
Affermo.
"Anche tu, o cavolo, quanto mi sei mancata!"
Esclama asciugandosi le lacrime che scendono dal mio viso e mi regala uno dei suoi meravigliosi sorrisi, uno di quelli che fanno scogliere.
"Promettimi che non lo farai mai più."
Dico seria.
"Te lo giuro. Mai più. Io...ti amo!"
Esclama prendendo il mio volto tra le sue mani.
"Anche io ti amo, Brad!"
Affermo sorridendogli gioiosa.
Ci baciamo. Un bacio pieno d'amore.
"Bleah, che schifo."
Sentiamo dire da Sophie.
Scoppiamo entrambi a ridere.
"Mie belle signorine, che ne dite di fermarvi a cena?"
Ci propone Brad.
Sophie annuisce immediatamente.
"Va bene."
Dico sorridendogli. Ricambia.
Brad prende in braccio nostra figlia e prende per mano me intrecciando le nostre dita. Ci dirigiamo dentro casa sua.
"Dove volevi andare?"
Gli chiedo.
"In Oklahoma, ma la mia casa è qui. Con la mia famiglia."
Afferma giocando con Sophie e mandandomi un bacio al volo.
La nostra serata passa così, tra risate, chiacchiere e giochi con nostra figlia. Mangiamo verso le 19:30. Poi, ci addormentiamo abbracciati, con Sophie in mezzo.
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I Will Always Love You❤️ ~Brad Pitt~
Lãng mạnCaroline è una giovane attrice che recita nei ruoli delle comparse nei film. Il suo migliore amico è Leonardo DiCaprio, che considera come un fratello. Un giorno, riceverà una e-mail e, da quel momento in poi, la sua vita cambierà per sempre. Cosa s...