Chapter 31

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*Pov's Caroline*

Mi sveglio per via di alcune carezze sul mio braccio destro. Apro lentamente gli occhi ed alzo lo sguardo. Vedo Tom.
"Buongiorno Tom."
Lo saluto sorridendo flebilmente.
"Buongiorno a te."
Mi saluta ricambiando il sorriso.
Mi alzo e mi vesto.
Lo fa anche Tom.
Mi volto a guardarlo e mi avvicino a lui.
Appoggio una mano sul suo petto.
"È stato un errore, un bell'errore, è stato troppo affrettato."
Dico.
Mi prende la mano e la bacia.
"Io...sono attratto da te..."
Dice lui.
"Anche io."
Dico sorridendo leggermente.
"Facciamo come se non fosse successo niente, ok? Ricominciamo da capo. Che ne dici di uscire oggi pomeriggio?"
Propongo.
"Ci sto."
Dice sorridendomi.
Ricambio il sorriso.
Scendo in cucina e vado a preparare la colazione. La facciamo.
Alle 10:45, Tom si alza e si avvicina all'uscio della porta.
"Allora, io me ne vado. Ti lascio il mio numero per organizzarci per oggi, va bene?"
Mi chiede.
Annuisco. Registro il suo numero.
Lo abbraccio.
"Grazie."
Dico.
"Per cosa?"
Chiede ricambiando l'abbraccio.
"Per avermi sopportata ieri sera per il mio sfogo."
Dico.
"Fa bene sfigarsi, ogni tanto."
Afferma.
Ci sorridiamo a vicenda
Se me va.
La mia macchina è ancora al cinema. Chiamo una carrozzeria e chiedo loro di andarla a ritirare e di sistemarla. Do l'indirizzo del cinema.
Mi arriva un messaggio.
*Inizio chat*
Da "Tom😘":
"Ehyy, ci vediamo per le 16:00?"
A "Tom😘":
"Ehy. Certo, va bene."
Da "Tom😘":
"Ti vengo a prendere io, non penso che la macchina sia già pronta! Ahaha"
A "Tom😘":
"No, ho appena chiamato il carrozzaio per prenderla al cinema e portarla in carrozzeria😅"
Da "Tom😘":
"Ottimo. A più tardi!"
A "Tom😘":
"A dopo!"
*Fine chat*
È simpatico e carino.
Visto che è ancora presto, vado un po' da Leo. Gli devo dire cos'è successo.
Busso alla sua porta e mi viene ad aprire lui.
Lo abbraccio.
"Ehy, Ciccia. Entra pure."
Dice scostandoli dalla porta per farmi accomodare.
Entro e mi siedo sul divano.
"Successo qualcosa? Ieri sera, quando siamo usciti dal cinema, ho visto la tua macchina parcheggiata."
Mi dice.
"Oh, non funzionava, forse il motore è morto. Ahaha!"
Dico ridacchiando.
"Quello lo avevo intuito. Ma come hai fatto a tornare a casa? Se me lo avessi detto, ti avrei dato un passaggio io."
Mi chiede.
Divento rossa come un peperone a ripensare a ciò che è successo ieri sera.
"Beh...ecco...allora...mi ha dato un passaggio Tom..."
Dico mordendomi il labbro inferiore.
Ghigna.
"Ahhh, e penso anche di aver capito com'è andata a finire."
Dice ridacchiando.
Gli do un pugno amichevole sul braccio.
"Sei uno scemo, Lello!"
Esclamo.
"Oggi pomeriggio usciamo. È stato un errore farlo, non ci conosciamo neanche."
Affermo.
"Uh, bene, poi fammi sapere come va."
Afferma facendomi l'occhiolino.
"Certo, certo!"
Esclamo.
Gli sorrido.
Dopo mezz'ora passata insieme, torno a casa mia.
Guardo in film che finisce alle 13. Poi, preparo qualcosa da mangiare velocemente.
Subito dopo pranzo, vado a fare un bagno caldo. Poi, asciugo i capelli e li raccolgo in due trecce francesi laterali. Mi trucco leggermente e mi vesto. Metto dei jeans a zampa di elefante a cui abbino un maglioncino blu e un paio di anfibi. Perfetto, sono pronta e sono le 15:55.
Esco di casa e chiudo il portone mi metto ad aspettare in giardino. Una macchina parcheggia di fronte al mio cancello. Suppongo sia Tom. Qualcuno scende dalla macchina. È Tom.
Esco dal giardino e vado verso di lui.
Appena mi vede, mi sorride. Ricambio.
Mi apre la portiera.
"Prego, madamoiselle."
Dice parlando un po' il francese.
Ridacchio. È un francese con accento americano.
Sale in macchina e la mette in moto.
Andiamo in una gelateria.
Scendiamo dalla macchina.
"Che gelato vuoi?"
Mi chiede.
"Un gelato al cioccolato fondente, è il mio preferito."
Rispondo.
Annuisce.
"Lo vado a prendere, anzi ne prendo due."
Dice ridacchiando.
Ridacchio anche io.
Dopo cinque minuti torna con i due gelati tra le mani. Me ne dà uno e ci sediamo su una panchina isolata a mangiarlo.
"Senti, mi potresti tenere il gelato? Devo fare una cosa."
Mi chiede Tom.
"Certamente."
Dico prendendolo.
Si mette un cappello con visiera e gli occhiali da sole, nonostante sia inverno.
"Sono obbligato, se no, sai com'è. Fan e paparazzi d'appertutto."
Afferma.
"Sì sì, tranquillo."
Dico.
"Che lavoro fai?"
Mi chiede.
"Beh, ecco..."
Cerco di dire.
Mi viene in mente Lui, però. Mi devo fare coraggio.
"Non avere paura, non ti mangio."
Mi dice.
"Faccio le comparse nei film, poi, ho iniziato a recitare come protagonista femminile in un film con Lui e sai com'è andata."
Affermo.
"Ah. Scusa, non volevo essere impertinente."
Dice.
"No, affatto. Non lo sei, tranquillo."
Dico abbassando lo sguardo.
Mi guardo le dita. Ho ancora l'anello di fidanzamento. Lo sfilo e lo stringo per la rabbia.
"Che c'è?"
Mi chiede Tom.
"Oh, l'ho lasciato e mi sono dimentica di buttare l'anello di fidanzamento. Sono un'idiota."
Dico.
"Non lo sei. Che ne vuoi fare?"
Mi chiede ancora.
"Non ne ho la più pallida idea. Lo chiuderò in un cassetto sperando di dimenticare tutto."
Affermo.
Stringo di nuovo la mano libera a pugno.
Tom me la prende e l'accarezza.
Gli sorrido.
Continuiamo a mangiare i nostri gelati.
"Sei sporco."
Dico ridacchiando.
"Dove?"
Chiede.
Gli indico la parte della guancia vicino alle labbra.
Prova a pulirsi, ma non ci riesce.
Inizio a ridere.
"Ehy, che cosa c'è da ridere!?"
Esclama.
"Ti sei sporcato ancora di più! Ti pulisco io."
Esclamo.
Tiro fuori un fazzoletto e gli pulisco la guancia.
"Grazie!"
Esclama.
Sorrido.
Tiro via la mano, ma lui la blocca e la porta alle sue labbra, baciandomela.
"Sei un galantuomo, sig. Cruise?"
Chiedo sussurrandoglielo.
"Mi piace esserlo."
Dice.
Sorrido.
"Che facciamo adesso?"
Chiedo.
"Ti porto in un posto."
Dice alzandosi.
Mi porge la mano sorridendo.
L'afferro e mi alzo anche io.
Ricambio il sorriso.
Torniamo alla macchina.
Partiamo. Dopo una decina di minuti, arriviamo in un posto sperduto. Parcheggia la macchina e scendiamo.
Siamo in alto, molto in alto, su una collina. Si vede tutta Los Angeles. Che meraviglia!
"Ti presento la collina di Hollywood, più che altro, una parte della collina di Hollywood, quella meno conosciuta dove non va nessuno."
Mi dice Tom appoggiando il mento sulla mia clavicola e lasciandomi un bacio sul collo.
"Ti piace?"
Mi chiede.
"È meraviglioso!"
Esclamo stupita.
"È il mio posto preferito questo."
Dice lui.
"Ti credo."
Dico di rimando.
Improvvisamente, inizio a vedere tutto sfocato e la testa mi gira, un senso di nausea nello stomaco e una fitta al ventre.
Mi sento svenire.
"Caroline, Caroline. Ci sei?"
Sento chiedere da una voce.
Apro leggermente gli occhi e vedo Tom.
Mi metto a sedere.
"Dove sono?"
Chiedo.
"Siamo a casa mia. Sei svenuta. Ti senti bene?"
Mi chiede.
"Oh, ecco. Quando sono svenuta non mi sentivo molto bene. Ho avuto giramento di testa e sensazione di nausea. E a dir la verità, la nausea la ho ancora."
Dico.
"Vuoi provare a vomitare? Detta alla grezza."
Mi chiede.
"Non lo so."
Dico.
Mi sento qualcosa alla gola che sale.
Mi copro la bocca con entrambe le mani.
"Vieni, ti porto in bagno."
Dice Tom.
Entriamo nel bagno e vado verso il wc. Tom si mette dietro di me e mi tiene i capelli.
Vomito.
Dopo, tiro lo scarico e mi lavo la faccia.
Perché mi sento uno schifo?
"Ora come va?"
Mi chiede.
"Meglio, grazie. Grazie per tutto."
Dico abbracciandolo.
Ricambia.
"Se hai bisogno, io ci sono."
Dice.
Lo guardo.
Gli accarezzo una guancia e poi i capelli.
"Stai bene con i capelli lunghi."
Dico.
"Ahahaha, è la moda di questo periodo."
Dice ridacchiando.
"E sei bello."
Dico mordendomi il labbro inferiore.
"Dove vuoi arrivare?"
Mi chiede.
"Non lo so neanche io."
Dico.
Ride.
Lo bacio.
"Volevi questo?"
Mi chiede.
"Forse anche di più!"
Esclamo.
Lo faccio sedere sul letto e mi siedo a cavalcioni su di lui.
Lo bacio. Passa le mani sui miei fianchi stringendoli e poi sul bacino.
"Si capisce che sono attratto da te?"
Mi chiede.
"Beh, ecco non tanto quanto lo sono io, Tom."
Affermo.
"Non credo."
Dice.
Mi stende sul letto e si mette su di me. Continuiamo a baciarci.
Dopo un po', lo blocco.
"Sono quasi le 20:00, direi che è meglio che io torni a casa mia."
Dico.
"Se vuoi, puoi restare."
Dice.
"No, sono di disturbo."
Dico.
"Non lo sei."
Ribatte.
"Ci vediamo nei prossimi giorni, ok?"
Dico.
"E va bene."
Dice.
A pensarci bene, mi dovrebbe riaccompagnare a casa.
"Mi dovresti riaccompagnare, però."
Dico.
Annuisce.
Prende le chiavi della macchina ed usciamo di casa.
Dopo mezz'ora, arriviamo a casa mia.
Scendo dalla macchina e, dopo averlo ringraziato, entro in casa. Preparo qualcosa da mangiare velocemente. Guardo un film e, alle 23:45, vado a dormire.

I Will Always Love You❤️ ~Brad Pitt~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora