Chapter 35

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*Pov's Caroline*

Il giorno dopo, vengo dimessa e Leo viene a prendere me, Tom e Sophie. Ci riporta a casa, più specificatamente a casa sua.
"Leo, non abitiamo qui."
Dico.
"Lo so."
Dice lui parcheggiando l'auto.
Scendiamo dalla macchina e prendo in braccio la mia piccola principessina.
"A questo punto, già che siamo qua, direi di salutare zia Kate, vero Sophie?"
Dico alla piccola.
La vedo sorridere.
Sorrido dolcemente anche io.
"Ma certo, se no perché vi avrei portato qui?"
Chiede ironico Leo.
Alzo gli occhi al cielo sorridendo.
Apre la porta di casa ed entriamo.
È tutto buio. Che strano.
"Kate non è in casa?"
Chiedo a Leo, qui al mio fianco.
"Forse starà riposando."
Supponde lui avvicinandosi al divano.
Improvvisamente, vengono accese e compaiono Kate, i miei genitori e delle mi carissime amiche, amiche anche di Leo.
C'è un cartello gigante con la scritta 'Benvenuta principessa Sophie'.
E dei regali appoggiati su di un tavolo.
Sono veramente stupita.
"Leo...Kate...ragazzi...io, veramente... grazie a tutti!"
Esclamo senza parole.
Vedo i miei genitori venirmi incontro ed abbracciarci.
"Tesoro della nonna, come sei bella!"
Esclama mia mamma prendendomi dalle mani Sophie.
Mio padre mi abbraccia.
"Hai fatto un ottimo lavoro, figlia mia. Ti assomiglia molto."
Afferma lui sorridendomi ed accarezzandomi una guancia.
"Gliene farò pentire a quello smidollato di averti tradita!"
Esclama duro.
Sicuramente, gli sarà stata riferita la fine della mia storia con Lui. Io non ho mai detto niente loro di tutto quello che era successo. Gli ho detto semplicemente che ci eravamo lasciati.
"Chi te lo ha detto?"
Gli chiedo.
"Oh, pensavo lo sapessi. Leo."
Risponde.
Annuisco.
Lascio mia figlia in braccio alla nonna e vado da Leo.
"Perché non mi hai detto di aver raccontato a mio padre come mai ci siamo, anzi l'ho lasciato?"
Gli chiedo seria.
"Oh...beh...mi ha praticamente obbligato..."
Dice.
Lo guardo torva.
"Dimmi la verità, Leo."
Dico.
"Uff, va bene, gliel'ho detto perché non mi sembrava giusto che tu mentissi loro."
Dice.
Era una buona intenzione la sua.
"Tranquillo, va bene lo stesso."
Dico sorridendogli.
Ricambia.
Lo lascio continuare a parlare con i nostri amici e torno da Tom. Ha in braccio Sophie.
"È un po' agitata. Secondo me, vuole la mamma."
Mi dice ridacchiando mi.
Gli sorrido e prendo la mia piccola in braccio.
"Piccolina, cosa c'è? Hai fame?... sì, hai fame. Vieni, andiamo a fare la pappa!"
Esclamo portandola in cucina e chiudendomici dentro.
La attacco al mio seno e l'allatto.
Appena la stacco, la cullo e le canto una canzoncina. Si addormenta con un piccolo sorrisino stampato in faccia.
Esco dalla cucina e mi avvicino lentamente a Tom.
"Dov'è il passeggino?"
Gli chiedo sottovoce.
Mi guarda interrogativo, poi abbassa lo sguardo e vede Sophie dormire.
"È a casa. Lo vado a prendere?"
Mi chiede.
"Sì, grazie, non vorrei che si svegliasse ora che si è addormentata."
Affermo.
Annuisce ed esce di casa.
Mi avvicino a Kate.
"Se non è un problema, vado un attimo nella camera degli ospiti. Sophie si è addormentata e Tom è andato a prendere il passeggino. Dopo, la vorrei lasciare in camera, qui c'è troppo rumore, ho paura si svegli."
Le spiego.
"Ma certo, cara. Buon riposino, amore di zia."
Afferma dolcemente Kate lasciando un bacino sulla testolina di mia figlia.
Le sorrido. Ricambia.
Vado nella loro camera degli ospiti e, dopo cinque minuti, sento qualcuno bussare.
Apro la porta. È Tom.
"Ecco il passeggino."
Mi dice.
Lo avvicino a me e ci metto Sophie. La copro bene e spengo la luce. Lascio la porta socchiusa.
Scendiamo in salotto.
"È bellissima tua figlia!"
Sento esclamare alla mie spalle. È Diana.
Una Diana euforica.
Mi abbraccia forte. Ricambio.
"Grazie, è una principessina."
Affermo.
"È tale e quale a te, tranne per quel piccolo dettaglio che ricorda quelo scemo del padre."
Dice dura alla fine della frase.
"Per quanto possa essere stato ingiusto,nmi ha comunque aiutato a concepire una creaturina così bella come Sophie."
Affermo.
"Su questo hai ragione. Comunque, il parto è stato doloroso?"
Mi chiede.
"Molto, cinque ore e più di travaglio e tanto tanto male. Penso sia relativo al fatto che è stata la mia prima gravidanza."
Affermo.
Annuisce.
"Sai, anche a me piacerebbe avere dei figli. Ne vorrei due. Un maschio ed una femmina."
Mi dice con aria sognante.
"Li avrai, devi solo trovare l'uomo giusto."
Dico.
Vedo anche Lucy in lontananza. Con lei ho passato tutti i pomeriggi di questa mia prima gravidanza. È un'ottima amica.
"Andiamo a salutare Lucy!"
Esclamo trascinandomi dietro Diana.
La sento lamentarsi.
"Scema "
Dico.
Raggiungiamo Lucy.
"Lucy! Ciao!"
Esclamo facendola voltare.
Ci abbracciamo.
"Carol, come stai? Congratulazioni!"
Esclama sorridente.
Ricambio il sorriso.
"Tutto bene, è stato doloroso, ma sto bene. A te invece?"
Le chiedo.
"Bene."
Dice.
Continuiamo a chiacchierare del più e del meno. Poi, fatto un certo orario, le 19:30, sento il pianto di un bambino. Sophie si è svegliata, giusto in tempo per la poppata serale.
"Scusate ragazze, qualcuno mi chiama."
Affermo ridacchiando.
"Vai pure!"
Mi dicono.
Vado nella camera degli ospiti dove trovo Leo con mia figlia in braccio.
Mi appoggio alla porta e li osservo.
Sono carinissimi. Il comportamento del mio amico con mia figlia, la tratta come se fosse sua. Le vuole bene.
"Siete carinissimi."
Affermo con un sorriso stampato in faccia.
Leo sobbalza per lo spavento.
"Baby, mi hai fatto spaventare. Stavo passando per di qui e ho sentito piangere. Sono entrato e l'ho vista piangere. Secondo me, ha fame."
Mi dice avvicinandosi a me con Sophie in braccio.
La prendo tra le mie braccia.
"Saresti un ottimo padre, Leo. Hai un cuore grande e ti affezioni subito. Sophie sarà falice di avere uno zio adottivo come te."
Affermo sorridendo dolcemente.
"Sono felice. Sono felice per te. Per Sophie. E per me, per aver trovato l'amore. Comunque sì, voglio dei figli da poter veder crescere e da educare da me."
Mi dice dolce.
Gli faccio segno di sedersi sul letto insieme a me.
"Vedi, quando ho scoperto di aspettare Sophie, come puoi ben ricordarti, non ero molto entusiasta all'idea di diventare madre, ma ho comunque deciso di tenerla e di farla nascere. Per l'amore che ho scoperto di provare per questa principessina e per il bene che voglio a te, a Kate e a Tom. Tu sei un ragazzo speciale, lo sai anche tu. Ami, adori, i bambini, lo si capisce da come li guardi e da come ti ho visto cullare mia figlia. Secondo me, per te un figlio, o una figlia, sarebbe una grandissimo regalo. Non fare niente di male per farti odiare da Kate, ok? Te lo dico per esperienza, come ben sai. È una bravissima ragazza e ti ama, con tutto il suo cuore. Sareste degli ottimi genitori."
Affermo.
"No comment. Da quando sei diventata così... così filosofica?"
Mi chiede con un sorriso beffardo stampato sul visto.
Rido.
"Sei uno scemo. Sono seria, davvero. Non è questione di filosofia questa."
Dico.
Mi abbraccia.
"Ti voglio bene, bellezza. E voglio bene anche a te, piccola principessa."
Afferma dando un bacio sulla testolina di Sophie.
Se ne va.
Nel frattempo, Sophie ha smesso di piangere. Provo ad allattarla, niente. Non ha fame. La prendo in braccio e scendo in salotto.
Vedo Tom parlare con i miei genitori. Mi avvicino a loro.
"Tesoro, eccoti. Ti avevamo persa."
Dice mia madre.
Ridacchio.
"Ho parlato con delle mie amiche e qualcuno si è svegliato dal riposino."
Dico guardando dolcemente Sophie tra le mie braccia.
Continuiamo a parlare del più e del meno e a stuzzicare qualcosa, fino alle 21:30. Tutti iniziano ad andarsene man mano. Restiamo solo io, Tom, Sophie, mamma, papà e, naturalmente, Kate e Leo.
"Ragazzuoli miei, io direi che per noi è arrivata l'ora di andarsene."
Afferma mia mamma tirando a sé papà.
Ridacchio alla scena.
"Va bene, va bene. Veniteci a trovare, però!"
Affermo.
"Certo, tesoro mio. Però, basta che ci veniate a trovare anche voi."
Dice mio padre.
Annuisco.
"Sophie, saluta i nonni, su, da brava bambina."
Affermo.
Prendo la sua manina e faccio il gesto del saluto.
"Ci vediamo un altro giorno, nonni."
Dico fingendo che stia parlando la mia piccola.
Tutti ridacchiamo.
I miei genitori se ne vanno.
"Beh, direi che possiamo andare anche noi."
Dico guardando Tom.
"Va bene, vado a prendere il passeggino."
Afferma andando temporaneamente via.
"Ragazzi, grazie per tutto, veramente. Non dovevate fare niente di tutto ciò che avete fatto. Siete delle persone e degli zii meravigliosi. Vi voglio bene."
Affermo sorridendo ad entrambi.
"Ma non dire sciocchezze, a noi ha fatto piacere organizzare questo piccolo benvenuto alla nostra nipotina."
Afferma Kate sorridendo e accarezzando la testolina di Sophie.
"Sarete dei genitori fantastici quando avrete figli. Vi auguro al più presto."
Dico.
"Non vedo l'ora di diventare zia."
Continuo.
"Ahahaha, allora, ci metteremo al lavoro."
Dice Leo stuzzicando Kate.
Kate gli dà una gomitata al fianco.
"Quanto sei stupido!"
Esclama ironica.
Ridacchio.
"Tempo al tempo, verrà tutto a tempo debito."
Afferma la mia amica.
"Certamente."
Dico.
Intanto, Tom ci raggiunge con il passeggino dove sistemo Sophie.
Abbraccio Leo e Kate.
Salutiamo e torniamo a casa.
"È stato un pomeriggio fantastico, non dovevano."
Affermo sorridendo.
"Non dovevamo vorrai dire, tu dico che ho partecipato anche io a tutto questo."
Mi dice Tom.
"Allora, grazie anche a te."
Dico.
Mi bacia.
Torniamo a casa. All'atto Sophie e poi la cullo. Si addormenta. Io e Tom ci laviamo, poi, andiamo a letto e ci addormentiamo abbracciati.

I Will Always Love You❤️ ~Brad Pitt~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora