Ok, forse con questa pettinatura andrà meglio... No, così è peggio.
Magari se la facessi di qui... No, decisamente no.
Forse dovrei provare a...
Sento il mio cellulare squillare, e senza guardare chi è rispondo alla chiamata.
- Pronto- dico.
- Hey Asahi, va che tra non molto sono da te- mi avvisa Daichi.
- Va bene, tra un attimo scendo-.
- Ancora non ti sei deciso a tenere una pettinatura senza cercare di cambiarla ogni mattina?-.
- Ancora non ti sei deciso a dichiararti a Suga?-.
- Se tardi anche solo di un secondo ti uccido-.
Rido mentre lui chiude la chiamata.
Mi fisso ancora un attimo allo specchio, dopodiché decido di farmi un codino improvvisato come al solito ed esco di casa.
Vivo in un complesso di appartamenti non molto lontano dalla scuola; i miei hanno preferito che iniziassi ad abituarmi a vivere da solo, dato che sembro molto più grande della mia età, così mi hanno affittato un appartamento...
Come luogo la mia casa è carina... Il quartiere un po' meno; diciamo che qui non ci vivono persone molto rispettose degli altri, almeno in questo complesso di appartamenti.
Per questo evito di avere contatti con i miei vicini, se non quelli minimi indispensabili.
Per fortuna dal mio aspetto sembro leggermente spaventoso, quindi nessuno si è mai avvicinato più di tanto a me.
- Buongiorno, signora Karaya- saluto la vecchietta che abita al primo piano, e che incontro spesso quando esco la mattina o torno al pomeriggio.
- Uh santo Yato! Sei tu! Mi spavento ogni volta a vederti! Perché non fai qualcosa per quel tuo aspetto terrificante? E dire che potresti essere un ragazzo così gentile...- commenta.
Forzo un sorriso di cortesia, faccio un cenno di saluto ed esco dal complesso di appartamenti.
Uscito anche dal cancello, respiro profondamente l'aria "pura" che c'è fuori da quel luogo: qui, almeno, la gente non sa come mi chiamo.
- Ti hanno preso di nuovo in giro vero?-.
Mi volto, trovando Daichi con la schiena appoggiata al muro.
- Sei in ritardo- mi fa notare.
- Mi sono fermato a salutare la signora Karaya- gli spiego.
- È lei che ti ha insultato?-.
- Chi ti dice che mi abbiano insultato?- rispondo.
Lui alza un sopracciglio.
- Asahi, ti conosco da cinque anni ormai, so quando sei abbattuto- afferma.
Mi gratto leggermente la nuca, non sapendo bene cosa dire.
- Ha detto le solite cose, ma ormai ci sono abituato- commento, mentre iniziamo a camminare verso la scuola.
- È questo il punto Asahi, non dovresti esserci abituato...-.
- Tu con Suga? Ti sei deciso? Ormai siamo all'ultimo anno- gli faccio notare, assolutamente non per cambiare discorso.
Io, Daichi Sawamura e Koushi Sugawara siamo amici da cinque anni ormai.
Ci siamo conosciuti il primo giorno di Liceo, e dato che siamo in classe insieme è stato semplice fare amicizia.
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ASANOYA-PICCOLA TEMPESTA
Fanfiction- Sei come una tempesta di emozioni, eppure una di quelle tempeste in cui è piacevole stare in mezzo, perché riesci sempre a farmi venire il sorriso-. Asahi vive una vita piena di insicurezze, paure e pregiudizi che l'hanno spinto a chiudersi comple...