CAPITOLO XXIV.

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Tengo la mano sinistra stretta alla maglietta di Asahi, mentre fisso la tazza davanti a me.

Il ragazzo allunga la mano, stringendomi la mano destra.

Probabilmente è confuso, però so che al momento non farà domande perché sa che ho bisogno che mi stia vicino.

Anche perché... Sono confuso quanto lui, non saprei cosa dirgli.

- Allora. Cosa ci fai qui?- chiede mio nonno.

Ha un tono freddo... Non gliel'avevo mai sentito usare.

Ma in effetti, sono certo che vorrebbe sbatterla fuori di casa, per cui è già positivo che sia ancora qui.

- Non posso venire a trovare mio figlio?-.

- Dopo tredici anni?-.

- È pur sempre mio figlio-.

- Legalmente, sono io il suo tutore-.

- Non cambia che l'ho partorito io-.

- Ma l'ho cresciuto io-.

- E l'ha cresciuto facendogli odiare i suoi genitori?-.

- Non gli ho mai detto niente di voi e lui non mi ha mai chiesto praticamente nulla-.

- Allora come spiega che non mi ha ancora rivolto la parola?-.

- Yu è abbastanza grande da decidere da solo cosa fare. Se non vuole parlarti, non lo obbligheró di certo io-.

Cala per un attimo il silenzio, poi sento lo sguardo di mia madre su di me.

- Yu, tesoro, possiamo parlare per favore?- mi chiede.

Stringo più forte la maglietta di Asahi ed alzo lo sguardo: mia madre sta sorridendo ma... Perché sembra così falso? Ho anch'io quell'espressione finta quando sorrido?

Lentamente, annuisco.

Voglio capire cosa ci faccia qui, perché è tornata, perché proprio adesso.

Non ho mai avuto paura. Però dopo ieri notte, mi sono reso conto che adesso ho qualcosa di completamente nuovo a cui tengo.

E non voglio perderlo assolutamente.

Ho avuto paura, è vero; però ero anche tranquillo, perché sapevo che parlandogliene lo avrebbe capito.

E infatti, Asahi ha detto di non volersi separare da me.

Quindi perché lei è qui?

- Nonno, perché mamma e papà si stanno separando? Non si amano?-.
- Non credo che sia così. Semplicemente, a volte l'amore non è sufficiente-.
- Quindi... Non si può stare con una persona per sempre?-. Lui si volta, mi sorride e mi accarezza i capelli.
- Sono sicuro che tu ci riuscirai. Perché tu hai tanto amore e tanto coraggio dentro di te, Yu-.

Stringo più forte la mano di Asahi: non lascerò che qualcosa ci separi.

- Possiamo... Parlare da soli?- aggiunge lei.

- Non vedo il motivo di mandarli via- affermo.

- Parleremo di una cosa importante, non voglio che il tuo giudizio sia influenzato da altri- mi spiega.

- Sono certo che loro due non faranno niente per influenzare il mio giudizio- rispondo.

Lei mi fissa ancora per un attimo; sostengo il suo sguardo: non mi allontanerà da loro.

Lei sospira.

- E va bene. Come ben sai, quando eri appena nato ho avuto dei problemi con tuo padre e con... La droga. Di recente però, mi sono completamente ripresa e ho deciso di aprire una mia attività di massaggi. Da sola però sarà difficile, e dato il mio passato non penso qualcuno mi aiuterà volentieri. Per cui ho pensato che magari la mia famiglia avrebbe potuto aiutarmi-.

ASANOYA-PICCOLA TEMPESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora