CAPITOLO XIII.

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- E smettila di guardarmi così, sto bene!-.

- Nonno, sei caduto dalle scale e sei stato quasi schiacciato da una scatola! Quante volte ti ho detto di non portare da solo le cose pesanti?!- lo riprende Nishinoya.

- Tu eri al tuo appuntamento, non potevo certo aspettare che tornassi! Potevi anche rimanere fuori per la notte- ribatte l'uomo.

Mi sento arrossire appena, capendo bene cosa intenda.

- Potevi chiamarmi comunque! O chiamare Saeko! O aspettare domani!-.

- Non avevo voglia di stare fermo a non fare niente!-.

- E ora ti toccherà stare fermo in ospedale per due settimane!-.

L'uomo sbuffa e si volta, mettendo il broncio come un bambino.

Nishinoya sospira e lo abbraccia.

- Sono felice che tu stia bene nonno- sussurra.

Quando il dottore ci ha detto che il nonno di Nishinoya era appena stato portato in ospedale, per un attimo mi è sembrato di vederlo crollare di nuovo.

Il dottore ci ha spiegato subito che era caduto dalle scale mentre trasportava una scatola troppo pesante per lui, e che per fortuna non si era fatto niente di male; ma dovrà comunque stare per un po' in ospedale.

E Nishinoya? Cosa farà intanto? Non ho dubbi che sappia cavarsela, però... Non voglio lasciarlo da solo.

- Lo so; mi dispiace, per un po' dovrai stare a casa da solo- mormora l'uomo, stringendo a sé il nipote.

- Nishinoya... Se ti va, puoi venire a stare da me-.

Il ragazzo si volta di scatto.

- Dici sul serio?!- esclama ed io annuisco.

- Vorrai venire tutti i giorni in ospedale a visitare tuo nonno no? Questo significa che non hai tempo per occuparti della casa e dei pasti come si deve. Senza contare che salteresti tutte le ore di ripetizione. Però se vieni da me posso darti una mano- gli spiego.

Lui sorride.

- Asahi-san, puoi dirlo che non vuoi lasciarmi solo-.

Arrossisco appena.

- Anche- ammetto, e il suo sorriso si allarga.

- Per te va bene nonno?- chiede, voltandosi verso l'uomo.

- Certo; anzi, sarò più tranquillo se non starai da solo. Ragazzo, ti ringrazio davvero; prenditi cura di mio nipote, va bene?- mi dice l'uomo.

- Hey! Guarda che so prendermi cura di me stesso!- protesta Nishinoya.

Sorrido e mi avvicino a lui, mettendogli una mano sulla spalla.

- Non si preoccupi signore: ci penso io- affermo.

- Mi piaci ragazzo! Tu renderai sicuramente Yu felice!- esclama lui.

Arrossisco, e vedo anche Nishinoya diventare leggermente rosso.

Renderlo felice? Posso... Davvero riuscirci?

Di sicuro, ce la metterò tutta.

Rimaniamo in ospedale ancora per un po', dopodiché usciamo e ci dirigiamo verso casa sua; dovrà stare da me un po', quindi è meglio che prenda tutte le cose che gli sono necessarie.

- Benvenuto nella mia stanza!- esclama, spalancando le braccia.

Osservo la camera: è il luogo più disordinato che abbia mai visto in vita mia.

ASANOYA-PICCOLA TEMPESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora