CAPITOLO IX.

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- Ahia!- guardo male Suga - ok che ho detto che potevate colpirmi, ma era necessario farlo così forte?-.

- Si dato che sei idiota!- esclama lui, arrabbiato.

- Lo so già- mormoro.

- Asahi-.

Il sangue mi si gela nelle vene.

Timosoro, alzo la testa per guardare Daichi.

Sussulto: il suo sguardo fa paura.

E dato che lui è in piedi e io seduto al mio banco, fa ancora più paura.

- Fammi capire. Per una settimana hai evitato Nishinoya, senza dirci perché. E adesso vieni a dirci che sei stato un idiota che lo ha accusato di qualcosa che non aveva fatto e che sei stato ancora più idiota da scappare appena lui ti ha spiegato cosa stesse succedendo, dopo che lui ti aveva difeso da dei ragazzi e dopo che aveva esplicitamente detto di voler essere tuo amico e di tenerci al vostro rapporto. È corretto-.

- Si- mormoro.

Sento un altro schiaffo arrivarmi sulla testa.

- Ahia Suga!-.

- Daichi non ti avrebbe mai colpito, l'ho fatto io per entrambi: sono troppo shockato anche per parlare. Passi la vita a lamentarti di chi ti giudica senza sapere e poi fai la stessa cosa, e appena provano a spiegarsi te ne vai?! E poi fai il misterioso per una settimana?! Ti sei persino messo ad aiutare tu Daichi per evitarlo! Ti sembra un comportamento maturo?!-.

Abbasso lo sguardo: no, so bene che non lo è.

E so anche che, in questo modo, ho tolto ai miei due amici un po' del tempo che potevano passare insieme.

Anche se, dato il modo in cui quella ragazza ci prova con Daichi, forse è meglio che Suga non sia lì a sentire, o potrei doverlo andare a trovare in carcere.

- Lo so, sono stato un idiota. La verità è che il pensiero che anche lui potesse odiarmi mi ha mandato completamente in panico. E per qualche motivo, sapere che aveva pensato quelle cose di me mi ha fatto stare male, non sono più riuscito a pensare. Anche se mi ha detto che non intendeva nulla di male, dopo quello che è successo con quella poliziotta non sono riuscito a credergli- ammetto.

Loro due si scambiano uno sguardo.

- Quale poliziotta?- chiedono.

- Non ve l'ho raccontato?-.

Loro scuotono la testa.

Faccio un respiro profondo e racconto brevemente ciò che è successo una settimana fa.

- Perché non ce l'hai detto!- Suga mi tira un terzo schiaffo.

- Mi sono dimenticato! Ero concentrato su Nishinoya- ribatto.

- Dimenticarti una cosa simile... Sei incredibile- borbotta Daichi, poi torna serio.

- In ogni caso, non giustifica il tuo comportamento. Va bene se non vuoi essere amico di Nishinoya, ma non ti autorizza a comportarti male con lui- afferma.

- Lo so. Però... Lui aveva ragione. Ho paura a farmi degli amici perché temo di venire solo usato, e non riesco a non dubitare di tutti. Lui è stato gentile con me, pur conoscendomi poco, e io non ho esitato ad attaccarlo. Non merito la sua amicizia. Per questo ho pensato che fosse meglio lasciare perdere subito; gli porterei solo guai e non voglio. Soprattutto dopo ciò che è successo settimana scorsa. Non merito di essere suo amico-.

Sono solo un idiota. Alla fine, forse qualcosa di male faccio. Forse ho fatto soffrire più persone di quante immagini.

Forse mi merito di essere trattato in questo modo.

ASANOYA-PICCOLA TEMPESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora