CAPITOLO XI.

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La festa di Nishinoya è come l'avevo immaginata: tanto cibo, musica, persone che si divertono e che fanno continuamente battute.

Ad un certo punto è entrato suo nonno: ha rubato del sushi, ha augurato la buonanotte ed è sparito nuovamente in camera sua.

Al momento, la situazione che ho davanti agli occhi è questa: Nishinoya, Yamamoto, Kuuro, Bokuto e Lev stanno più o meno ballando; Tanaka fa avanti e indietro tra la "pista" ed Ennoshita, seduto a parlare con Daichi, Suga e Yaku; Akashi, Tsukishima e Yamaguchi stanno parlando tranquillamente, con vicino Kenma che sta giocando con una console.

Che credo sia la quinta che tira fuori, dato che Kuuro continua a portargliele via.

Io sono tranquillamente seduto di fianco a Daichi, ma non sto ascoltando molto della loro conversazione.

La mia mente è rimasta ad un paio di ore fa, quando Nishinoya mi ha preso la mano.

All'inizio ho pensato che fosse solo per tirarmi davanti al telefono, però poi mi è sembrato che ne avesse bisogno.

Sposto lo sguardo su di lui, che sta ridendo con Tanaka e Yamamoto.

È un ragazzo davvero forte... Si sta sacrificando per fare in modo che nessuno dei suoi amici debba soffrire; non solo, ma cerca di non fare a vedere quanto la situazione di Hinata lo impensierisca. Vuole rimanere quello forte che non si lascia scoraggiare da niente e che è pronto a sostenere tutti.

Dice che gli basta avere vicino i suoi amici e che del resto non gli importa, ma mi chiedo quanto anche lui abbia bisogno di sostegno, se ogni tanto non gli venga voglia di mettersi ad urlare o scappare da tutto quanto.

Sono davvero felice che abbia deciso di perdonarmi... Anzi, l'ha fatto anche con fin troppa facilità.

Non voglio più assolutamente trovarmi nella situazione di ferirlo.

Mi vuole come amico, e come tale lo aiuterò ad affrontare tutto questo.

- Allora, ti stai divertendo?-. Se lo stavo fissando, come ho fatto a non realizzare che si stava avvicinando?

- Sono tutti molto simpatici qui- rispondo.

- Vero?! E Ryu sta andando bene eh?!- commenta.

Mi volto e osservo il ragazzo, nuovamente seduto di fianco ad Ennoshita; non ho sentito le impressioni del moro sull'altro, ma mi sembra ci stia parlando tranquillamente.

Anche gli altri si sono spostati dal centro della pista: Yamamoto sta facendo una gara di cibo con Lev, mentre Kuuro e Bokuto sono andati dai loro ragazzi.

- Già, e mi sembra che tutti si stiano divertendo- faccio notare.

- Ovvio, è la mia festa! E non c'è neanche alcool... Pensa quando saremo tutti maggiorenni!- ride lui.

- Ho paura di sapere cosa succederebbe...- mormoro.

- Innanzitutto, quei quattro non sarebbero più qui- afferma, indicando Kuuro, Bokuto, Akashi e Kenma.

- E dove sarebbero?- chiedo, confuso.

- In qualche stanza libera. I due maggiori hanno l'autocontrollo grande quanto una briciola, e i loro ragazzi non riescono mai a resistergli- mi spiega.

Mi sento arrossire, capendo improvvisamente cosa farebbero in un'altra stanza.

- Ti imbarazza così tanto pensare al sesso?- ride Nishinoya.

- È che... Non ho mai pensato troppo alle relazioni e... Non so, forse è perché non ne ho mai avuta una- mormoro.

- Non ti è mai piaciuto nessuno? Nel senso che avresti voluto farci... Quelle cose- mi chiede.

ASANOYA-PICCOLA TEMPESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora