CAPITOLO V.

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- Asahi, ti vuoi calmare? Sono ragazzi come noi, non assassini- commenta Suga, divertito.

- Si ma... E se mi impappinassi nel parlare? Se sbagliassi qualcosa? Sicuramente se ne ricorderanno a vita! Passerò la mia esistenza ad essere preso in giro perché sono incapace di spiegare-.

È più forte di me, proprio non riesco a pensare che le cose potrebbero andare bene.

Dovrò passare mesi in una stanza con dei ragazzi che non vedono l'ora di prendermi in giro, o che hanno troppa paura di me per farlo.

Di sicuro, le critiche nei miei confronti non saranno poche.

Non penso che riuscirò a reggere tutta quella pressione.

- Asahi, calmati adesso. Ricordati una cosa: tu sei quello più grande, loro ti dovranno rispettare. E poi, ti abbiamo affidato solo un allievo proprio per questo no?- mi fa notare Daichi.

- Potrebbe odiarmi anche lui. Magari si aspetta che io sia super intelligente e gli faccia capire tutto, ma in realtà non ho mai dato ripetizioni! Anzi, eravate voi ad aiutarmi- faccio notare.

- Asahi, tu devi solo aiutarlo a concentrarsi e spiegargli se non capisce qualcosa. Facciamo così- Suga si siede di fronte a me e mi guarda negli occhi - io rimarrò con te tutto il tempo, se avrai bisogno. Ti farò vedere come fare, e finché non ti sentirai pronto non ti lascerò solo con lui. Daichi- si volta - mi dispiace, riesci a gestire per un po' i due ragazzi di seconda e la ragazza di terza da solo?-.

- Nessun problema, mi farò dare una piccola mano da Ennoshita- dichiara lui.

Abbasso lo sguardo.

- Scusate ragazzi, sto solo aumentando il vostro lavoro- mormoro.

Alla fine, va sempre così: loro due sono eccezionali, ed io sono il peso morto che si portano dietro.

Loro sono intelligenti, socievoli, gentili e riescono ad affrontare qualsiasi situazione; io sono una frana a comunicare, se provo ad aiutare qualcuno faccio la figura dello stupratore e vado in panico se succede qualsiasi cosa.

Voglio davvero bene ai miei amici, ma a volte mi chiedo se non sarebbe meglio per loro se... Mi allontanassi un pochino.

- Asahi, se ti abbiamo chiesto di venire è perché siamo consapevoli delle tue capacità e del fatto che puoi riuscirci perfettamente- afferma Daichi.

- Ma sappiamo anche che hai bisogno di tempo per adattarti, e intendiamo darti tutto l'aiuto possibile- dichiara Suga.

Faccio un piccolo sorriso: anche se io sento di essere rimasto indietro, sono certo che i miei due migliori amici faranno di tutto per cercare di tenermi con loro.

- Grazie ragazzi- sussurro.

- Ti senti meglio adesso?- mi chiede Suga.

- Si; possiamo andare- dichiaro, alzandomi.

Usciamo tutti e tre dall'aula, diretti verso quella in cui dovremo dare ripetizioni.

- Buongiorno a tutti- salutiamo quando entriamo.

Dentro ci sono Ennoshita, Tsukishima e Yamaguchi.

- Buongiorno- ci rispondono.

- Kyoko non viene?- chiede Suga, notando che manca la ragazza.

- Lei ha dato l'idea, ma non è brava a dare ripetizioni, per cui si occuperà di gestire l'organizzazione ma non ci sarà alle lezioni- spiega Daichi.

- Capisco-.

- Abbiamo diviso i vari banchi, in modo da essere più comodi- ci spiega Ennoshita.

- Avete avuto un'ottima idea- dichiara Daichi.

ASANOYA-PICCOLA TEMPESTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora