37 - Ritorno in carreggiata

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«Che disonore! Io, Yuri Sevensuns, semidio di Apollo, il più potente di tutti, costretto a strisciare nelle condutture fognarie di New York!» esclamò infastidito da tutto: dal buio, dal cattivo odore e soprattutto dalle colonie di topi dall'aria affamata.

Purtroppo per lui, quella era l'unica via d'uscita per non essere rintracciato da Axel, Etienne, Perla, e soprattutto da Aliseo figlio di Ermes, che col dono della psicometria gli sarebbe bastato toccare qualsiasi oggetto, muro o qualsiasi cosa venuta a contatto con Yuri che subito l'avrebbe rintracciato.

Dafny, per volere del fato, dovette seguire l'infermiera nell'ufficio preposto alle pratiche di decesso, e proprio lungo il corridoio del piano terra incrociò i quattro amici di Asteria.

Etienne, appena vide la figlia di Afrodite uscire dal triste ufficio, le corse incontro. Era lui il responsabile della zona di New York, soprattutto di Dafny. «Mon ami! Tutto ben_ cioè, come va?»

La ragazzona scosse la testa sorridendo. Perla aveva già visto espressioni simili sul proprio volto, perciò capì tutto. Si fece avanti, scartò due infermieri frettolosi e sottrasse Dafny dalla ruvidezza di Etienne.

«Dafny, vieni, andiamo. Vorrei portarti in posto più tranquillo.»

La figlia di Afrodite riconobbe negli occhi dell'altra la propria tristezza. Annuì. «Avevo intenzione di andare in pasticceria. Conosco un posto qui vicino.»

«Va bene,» sorrise la figlia di Poseidone.

«Da_ Dafny, io...» La voce di Axel suonò stentata. "Cosa si può dire in una situazione simile? È vero che ad Asteria ho perso molti ragazzi di Efesto, ma quelli erano più amici di quartiere. Non c'è molto legame famigliare... La perdita di un genitore mortale è tutto un altro discorso. Che cosa posso dire?"

«Oh, Axel!» Esclamò Dafny allargando un sorriso. «Vieni,» allungò una mano verso la direzione del tedesco, e lui la fissò veloce.

«Daphmoa, sei tu, la ragazza più bella del mondo,» mormorò arrossendo. Dafny intuì che quel giudizio andava oltre l'aspetto esteriore. Perla, imbarazzata dall'essere testimone di smancerie, si defilò in silenzio, e fece in modo che gli altri non disturbassero i due piccioncini lungo tutta la strada che conduceva alla pasticceria Rocco. E anche lì, seduti in tavolini separati, ebbe la scaltrezza di difendere la loro intimità.

E mentre i ragazzi si beavano dei profumi invitanti di babà, cannoli e pasticciotti ripieni di crema, Yuri era alle prese ancora con i meandri dalla dubbia fragranza delle fogne. «Ah! Sono stufo! Mi sono sporcato fino alle caviglie! E io che mi domandavo che fine facessero certe scorie! Non è giusto! Io sono un eroe!»

«Un eroe nella cacca fino al collo, vedo.»

«Chi c'è lì? Non ti vedo! È troppo buio. Un momento!» Yuri non fece in tempo a riconoscere il proprietario della voce che già si ritrovò avvolto da un vortice di ossa tintinnanti. «Ancora tu! Ma non dovevamo, sul serio, non rivederci mai più!»

«Ciao Yuri!»

«Ciao Cole!» rispose l'altro, recitando lo stesso entusiasmo. «Se sei venuto a darmi una mano, ben venga; se sei venuto a incasinarmi ancora di più l'esistenza, lasciami in pace. Oltretutto ho appena scoperto dove si trova l'ultimo ingranaggio del meccanismo incantato,» spiegò come un fiume in piena, spinto dalla involontaria necessità di rapportarsi con un proprio simile.

«Oh, mi fa piacere che tu abbia scoperto come far funzionare le cose. No, non sono qui per confonderti le idee, e sì, sono venuto per sottrarti dalla capacità di quel vecchio di Aliseo Storm,» disse il figlio di Ade, tendendo la mano al figlio di Apollo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2022 ⏰

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